Brescia

C'è un tesoro nascosto nelle macerie: nasce a Brescia la tecnologia per recuperarlo

Un convegno di Eseb - Ente sistema edilizia Brescia, per presentare una tecnologia rivoluzionaria nel campo dell'edilizia "circolare".

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Ogni giorno in Lombardia, in media, si producono 47 tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione. Li chiamano Cdw, Construction demolition waste: quel che resta di quel che fu un edificio abbattuto. A Brescia, parliamo di 9,6 tonnellate di macerie al giorno. Ed per ogni cassone di questo materiale inerte che viene smaltito, è come se un piccolo tesoretto venisse buttato via, ogni volta, ogni giorno, perché la legge e la tecnologia, fino ad oggi, consentono di riutilizzare quelle tonnellate di scarto soltanto come materiale da riempimento, o da sottofondo per costruire infrastrutture come strade e ferrovie. Solo una minima frazione viene di fatto riciclata come materiale nobile di costruzione.

Le cose, però, potrebbero cambiare presto grazie ad un'idea "made in Brescia" che potrebbe rivoluzionare un intero settore, introducendo l'economia circolare anche nel settore delle costruzioni e ridando valore - economico, ma anche ecologico - ad uno tra i rifiuti più difficili da riciclare in modo efficiente ed economicamente sostenibile.

Il progetto Cdw Circle, a Lograto

Il convegno di venerdì all'Eseb

Parliamo di "Cdw Circle", un progetto pionieristico presentato venerdì 26 gennaio nella sede di via della Garzetta dell'Eseb - Ente sistema edilizia Brescia. Anche grazie ad un finanziamento europeo, Cdw Circle punta a dar vita ad un innovativo impianto di trattamento degli inerti, a Lograto, dotato di una tecnologia avanguardistica che grazie ad un lettore ottico, all'intelligenza artificiale e a un sistema pneumatico, è in grado di separare automaticamente - sassolino per sassolino, se vogliamo dirla in modo un po' brutale - le macerie da cantiere. E dare così a quei materiali, una volta selezionati, ripuliti e trattati - la possibilità di una nuova vita come materiale da costruzione. In particolare, come componente di nuovo calcestruzzo, in modo da alleggerire la "fame" di nuove materie prime per la sua produzione e quindi la quantità di nuovi materiali inerti che è necessario estrarre dalle cave.

"Cdw Circle" ed è stato ideato dal Gruppo Gatti, ente capofila del progetto, e sarà realizzato nella sede dell'azienda, a Lograto. Il tutto sarà sviluppato insieme a "Binder + Co" (multinazionale leader nel settore della lavorazione e trattamento di materiali sfusi), dai progettisti bergamaschi di Cavart e con il supporto di Regione Lombardia, dell'Università degli studi di Brescia e di altre aziende bresciane: Santo Prandelli, PavoniSpa e Csmt Innovative Contamination Hub. Fondamentale il ruolo dell'Ente sistema edilizia Brescia (Eseb), che ha fatto da "facilitatore" della complessa rete di competenze in campo.
Il progetto beneficia inoltre di un cofinanziamento europeo tramite il programma UE Life.

Corrado Gatti - Gruppo Gatti, ente capofila di Cdw Circle

Selezionare le macerie con l'intelligenza artificiale

Il punto di partenza, come detto, sono gli inerti da cantiere. Oggi in Lombardia viene recuperata gran parte delle macerie da demolizione, circa il 96%, ma una volta stoccato in appositi siti, viene poi molto difficilmente riutilizzato. A un "vero" riciclo si oppongono questioni normative, ma anche tecnologiche: essendo particolarmente eterogeneo, il materiale da demolizione va selezionato. E proprio qui il progetto "Cdw Circle" gioca il suo asso: una macchina progettata da Binder, che unisce l'intelligenza artificiale ad un dispositivo ottico all'avanguardia. Partendo da scarti selezionati tramite setacci granulometrici, il sistema ottico distingue il materiale di cui è fatto ciascun frammento e riesce a indirizzare dei getti d'aria per deviarne la traiettoria durante la caduta da una tramoggia.  Così da distingue e separare, nel tutto indistinto della maceria, i sassi dai frammenti di laterizio, o di conglomerato. E a guidare una cernita tanto veloce sarà un'intelligenza artificiale.

Sarà così possibile riutilizzare gli aggregati, inserendoli in nuove miscele di calcestruzzo in quantità decisamente superiori a quelle che consente oggi l'utilizzo di materiale "sporco". Un nuovo calcestruzzo con prestazioni comparabili ai prodotti convenzionali sia in termini di costi sia di qualità, ma che non richiede materie prime da nuove cave. In numeri: Cdw Circle punta a recuperare qualcosa come 90mila tonnellate di materiale annuo, aprendo sostanzialmente un nuovo mercato per gli inerti.

Il convegno di lancio

Al convegno di lancio hanno partecipato circa duecento professionisti del settore bresciani e non: ingegneri, geometri e architetti iscritti agli ordini professionali di riferimento, ma anche impreditori del settore dell'estrazione e delle costruzioni. Al tavolo, ad aprire i lavori coordinati dal direttore di Eseb Antonio Crescini, è stato il presidente di Eseb Paolo Bettoni, insieme a Riccardo Trichilo (Ad di Csmt), ad Alberto Bonetti dell’Ordine degli Ingegneri Brescia, Giovanni Plizzari e Sabrina Sorlini (dipartimento Dicatam dell’UniBs), l'ad del gruppo Gatti (coordinatore del progetto) Corrado Gatti, e poi Francesco Onori (chief operating officier di Cavart) e due relatori internazionali: César Seoanze, collegato da Bruxelles come project advisor del progetto Cinea (Agenzia esecutiva europea per il clima, l’infrastruttura e l’ambiente) e Georg Weingrill, responsabile di prodotto per Binder + Co. Con loro, a chiudere i lavori, erano presenti Paola Zerbinati di Regione Lombardia e l'assessore regionale all'Ambiente Giorgio Maione.

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