Pontoglio

Da Pontoglio fino alla Tanzania per dare vita a Taccei

Il giovane Davide Valli ha raccontato la sua storia: l'esperienza di qualche mese si è trasformata in un viaggio di tre anni

Da Pontoglio fino alla Tanzania per dare vita a Taccei
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di Giulia Contin

Il pontogliese Davide Valli ha raccontato la sua storia: l'esperienza di qualche mese si è trasformata in un viaggio di tre anni.

Da Pontoglio fino alla Tanzania per dare vita a Taccei

Promuovere la conservazione della natura e i mezzi di sussistenza della comunità locale con educazione, pratiche agricole sostenibili e dialogo sono gli obiettivi di Davide Valli, giovane biologo residente a Pontoglio, e della Taccei, onlus che ha recentemente fondato insieme ad amici e colleghi conosciuti in Tanzania.

Un'esperienza di vita guidata dall’altruismo che vale la pena di essere letta.

Dopo la laurea magistrale a Pisa, non avevo le idee chiare. Pensavo di voler fare ricerca in ateneo, cosa che ho fatto per qualche mese, ma sentivo come se mi mancasse qualcosa. Così mi sono iscritto al Servizio Civile e sono partito per la Tanzania con un’ONG di Milano che si occupa di volontariato, tutela ambientale e conservazione della fauna selvatica. Quella che doveva essere un'esperienza di qualche mese si è trasformata in un viaggio di tre anni. 

Una volta tornato in Italia, hai continuato a seguire gli sviluppi da remoto?

Rientrato, ho fatto diversi lavori nel mio ambito di studi, però il legame che si era creato con la Tanzania era troppo forte. Specialmente durante un viaggio di formazione nel sud del Paese ho conosciuto due ragazzi tanzaniani ed un ragazzo di origine giapponese, trapiantato in Tanzania da vent’anni, e abbiamo continuato a sentirci a distanza. L’idea di fondare l’associazione era solo una bozza che girava fra le nostre e-mail ogni tanto. 

Da un’idea è nata un’associazione.

A partire dal 2022, e nella pratica da quest’anno, abbiamo deciso di provarci. Abbiamo fondato una piccola associazione senza scopo di lucro, Taccei, nel distretto del Simanjiro, regione arida nel nord della Nazione principalmente abitata da comunità Maasai, note per la loro cultura tradizionale e il loro stile di vita nomade basato sull'allevamento del bestiame. 

Cosa rende la vostra onlus speciale?

Non mancano di certo le ONG che fanno del bene sul territorio e che cercano di raccogliere i fondi, ma è davvero difficile arrivare in certi posti e si riesce solo tramite conoscenze locali. Il nostro obiettivo è partire dal piccolo che conosciamo bene». 

Quali sono i vostri progetti?

Abbiamo all’attivo diversi progetti a salvaguardia della biodiversità anche in rapporto al cambiamento climatico, a sostegno della disabilità e contro la violenza di genere. Siamo partiti dalla scuola, natura e cultura sono un binomio fondamentale: non si può agire su uno senza prendere in considerazione l’altro.

Bisogna saper entrare in punta di piedi nella cultura dell’altro.

La connessione fra persone locali che hanno avuto esperienze diverse consente di risolvere il medesimo problema e noi come associazione ci occupiamo di creare le condizioni perché questo scambio avvenga. Stiamo cercando di sostenere gli studenti in difficoltà, promuovendo uguaglianza di genere e lezioni su pratiche sostenibili di coltivazione e allevamento. 

Qual è il prossimo passo?

Abbiamo ricevuto alcuni finanziamenti dall’estero, Stati Uniti e Gran Bretagna, che ci consentono di acquisire il materiale e coprire i costi del trasporto. Per il mio compleanno ho deciso di creare una raccolta fondi che resterà aperta fino alla fine di settembre. Il sostegno di chi ci vorrà aiutare fornirà materiali educativi essenziali, materiali per l'artigianato e possibilmente un proiettore, altoparlanti, microfoni e computer. Con questi strumenti possiamo coinvolgere più studenti, rendere l'apprendimento interattivo e ispirare una nuova generazione. 

Si tratta di una decisione guidata ancora una volta dall’altruismo.

Quando sono stato in Tanzania, mi è sembrato di aver avuto la fortuna di poter ricevere tanto in Italia, e mi sono sempre sentito un po’ in debito con chi non ha avuto le stesse possibilità. 

Per avere maggiori informazioni e prestare sostegno all’onlus è possibile consultare il sito www.taccei.org.

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