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Strangola la moglie e poi si impicca: omicidio-suicidio a Cazzago

L'intervento dei militari e dei Vigili del fuoco è avvenuto questa mattina. A seguito del ritrovamento sono intervenuti il medico legale e la Sis di Brescia coordinati dal magistrato Alessio Bernardi.

Strangola la moglie e poi si impicca: omicidio-suicidio a Cazzago
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A trovare i corpi senza vita dei coniugi di origini albanesi residenti a Calino, frazione di Cazzago San Martino, sono stati i Vigili del fuoco di Brescia e i carabinieri della Stazione di Cazzago, allertati dai figli e dai parenti della coppia.

Strangola la moglie e poi si impicca: omicidio-suicidio a Cazzago

Era da un paio di giorni che i due figli della coppia, che si trovano in vacanza, non avevano notizie dei genitori. Dato che nemmeno ai parenti che si sono recati a casa dei coniugi a Calino rispondevano, sono stati allertati i soccorsi. E l'epilogo è stato tragico.

Questa mattina i carabinieri della Stazione di Cazzago, che fanno capo alla Compagnia di Gardone Valtrompia, e i Vigili del fuoco di Brescia, insieme al personale del 118 di Areu Bergamo, sono intervenuti nella frazione di Calino e, dato che al campanello non rispondeva nessuno e le porte erano chiuse a chiave, i pompieri hanno alzato la scala e si sono introdotti nell'appartamento da una finestra. All'interno dell'abitazione di via Collina la drammatica scena: moglie e marito, PAESHTI Shegushe e BEDELI Shkelqim, rispettivamente classe 1965 e 1966, giacevano senza vita. L’uomo è stato trovato impiccato alla ringhiera delle scale mentre la donna era riversa sui gradini, legata alla ringhiera.

Immediatamente sono stati allertati il medico legale, la Sis di Brescia (Sezione investigativa scientifica dei carabinieri) e il magistrato Alessio Bernardi. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, che indicano il caso come omicidio-suicidio, il marito ha dapprima strangolato la moglie per poi legarla alla ringhiera e subito dopo si è impiccato, lasciandosi cadere dalla ringhiera del ballatoio.

Ad avvallare questa pista due lettere scritte a computer, una indirizzata ai figli e l’altra alle autorità, da cui si desume che alla base dell’insano gesto vi siano profondi dissidi tra la coppia e motivazioni di gelosia del 55enne nei confronti della coniuge. Delle tensioni tra i due erano a conoscenza anche i parenti e i vicini di casa.

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