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Raccolta firme per dire no al pedaggio sulla Corda Molle

Partita da Brandico ha coinvolto anche paesi dell’Hinterland: e c’è anche una lettera per Salvini

Raccolta firme per dire no al pedaggio sulla Corda Molle

«Corda Molle» da Brandico e hinterland raccolta firme e lettera a Matteo Salvini.

Raccolta firme

Sono circa ottanta le persone che hanno voluto appellarsi al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per sottolineare l’importanza che per loro ha, il continuare a percorrere la corda molle senza che essa venga costretta a pedaggio.

Il tutto è avvenuto nei mesi scorsi, un tamtam partito da Brandico, ma esteso anche al resto del territorio, che ha portato a raccogliere un’ottantina difirme della cittadinanza e che nelle scorse settimane tramite posta legalmente certificata ha raggiunto il box della mail del Ministro Salvini.

Nella missiva a cui sono state allegate cinque pagine di nominativi con relativo “autografo” dei cittadini e delle cittadine, si legge

«Gentilissimo Ministro, siamo cittadini Italiani che per ragioni di lavoro o per altre motivazioni percorriamo la Corda Molle (strada sita in Provincia di Brescia) in modo frequente e continuativo. Il paventato pedaggio che dal 2025 dovrebbe essere pagato da chi percorre questa via non ha ancora trovato pace e lascia noi cittadini disorientati nei confronti di una politica che ci ha gravati della spada di Damocle del contributo. Ricordo che questo addebito vedrebbe penalizzati in primis i cittadini che utilizzano la strada per lavoro, siano essi dipendenti che artigiani e imprenditori».

Un riferimento anche alle origini della Provinciale 19

«La Provinciale 19, se non ricordiamo male, ha iniziato a prendere forma, poco meno di cinquant’anni fa. E’ stata costruita per supportare il traffico nascente e per collegare la Bassa bresciana con la Valtrompia. Essa ha sempre svolto la sua funzione senza pedaggi. Poi, la politica, ha deciso di allargarla e di chiamarla “autostrada”. Da che abbiamo memoria, le autostrade in Italia sono sempre state costruite ex novo senza nessun cambio semantico come sta avvenendo ora – hanno scritto – Stessa cosa dicasi per la Corda Molle, aperta una decina di anni fa ha sempre svolto la sua funzione senza pedaggio».

Entrando nel vivo hanno sottolineato: «Riteniamo che trasformare queste due realtà in una strada a pagamento senza che siano state offerte opzioni di viabilità diverse sia una condizione da respingere, da bocciare e da contestare. Ci affidiamo a lei, quale garante della Costituzione, prima ancora che della viabilità affinché proibisca il pedaggio su questa direttiva così da garantire, in primis il diritto al lavoro e per secondo il diritto alla libera circolazione. Sicuri che prenderà in considerazione le istanze dei cittadini, porgiamo cordiali saluti».

Un ulteriore voce che va ad aggiungersi a una questione dibattuta da tempo.

Grande la speranza tra i firmatari che con tante piccole gocce si possano ottenere risultati sulla famigerata «Corda Molle non a pagamento».