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Lutto
Addio ad Andrea Argilloni ultimo «camparo» della Bassa
Un punto di riferimento per tutti. L’amore che ha lasciato sul letto dei suoi fiumi è riaffiorato con i ricordi delle persone che hanno portato lui l'ultimo saluto

di Marianna Baldo
Addio ad Andrea Argilloni ultimo «camparo» della Bassa
Un animo limpido, trasparente, buono. Non poteva essere diverso. Tutto ciò che riguarda l’ultimo “Campér” della Bassa bresciana, Andrea Argilloni, è riconducibile all’acqua pulita dei suoi fontanili. Un lavoro insolito ai giorni nostri, quello del camparo, ma che Andrea ha fatto per tutta la vita, dal 1948, in un primo momento in autonomia e poi la sua arte è stata al servizio dei consorzi agricoli che si sono sviluppati nei decenni successivi, sino alla pensione.
Questa professione tramontata ormai da diversi anni si è spenta definitivamente con la sua scomparsa la notte tra venerdì e sabato, all’età di 91 anni. Ha voluto segnare la sua dipartita proprio dove si è sentito a casa, a Castelgonelle, in quella casa dove è nato e dove ora vivono la figlia Alida, il genero Christian e i nipoti Valentino ed Andrea Pietro, lasciando anche la sua amata moglie Irene e il figlio Vincenzo. Dopo le nozze con Irene si è trasferito a Maclodio ma mai ha staccato le radici da dove ha emesso i suoi primi vagiti e da dove ha mosso i suoi primi passi.

Essa era gestita da suo padre Adelchi (esponente politico locale), col fratello Vincenzo.
La prima ad avere anche la televisione e nel pomeriggio adunava pensionati da frazione e capoluogo per vedere la serie televisiva statunitense “Le avventure di Rin Tin Tin”.
L’amore che Andrea ha lasciato sul letto dei suoi canali, dei suoi fiumi, dei suoi corsi, è riaffiorato con i ricordi che le innumerevoli persone hanno voluto condividere nel portare lui l’ultimo saluto terreno alla camera ardente. Non solo agricoltori che hanno usufruito dei suoi servizi o che hanno chiesto lui un consiglio negli anni, ma bensì anche gente comune, così come tutti i sindaci che si sono susseguiti dagli anni Settanta in poi a Brandico, nei paesi limitrofi e in quelli che territorialmente nella Bassa, Andrea ha curato. Non c’è stato schieramento politico, discrepanza di idee, seppur consigliere comunale a Maclodio per un paio d’anni, El camper Argilloni ha saputo con il suo buon cuore e la sua autorevolezza porsi nel modo giusto, con rispetto, nei confronti di tutti.
La giovinezza e i ricordi
Classe 1933 ha vissuto i momenti storici del paese, come quello del 1945 (dopo la Liberazione), quando con suo padre Adelchi era andato a riprendersi il gonfalone comunale brandichese per riportarlo “in patria” perché dal 1928 al 1945 Brandico non era Comune autonomo ma di competenza mairanese. Pensare che solo qualche mese prima, il 10 dicembre 1944, lo stesso Andrea vide, con altri del paese, un Thunderbolt 47 americano schiantarsi nei campi di Brandico. Il pilota, il capitano Bruce Foxton, riuscì a salvarsi dall’impatto paracadutandosi, ma fu catturato dai tedeschi che già occupavano il territorio. Ad anni di distanza, nel marzo 2009, grazie alla collaborazione dei testimoni oculari dell’epoca, tra cui Argilloni, fu ritrovato dall’associazione Air Crash Po’, il motore sparpagliato in diversi pezzi. Riportati alla luce sono stati per diverso tempo esposti nel Comune di Brandico e poi trasferiti alla base militare aeronautica di Ghedi.

Seppur con proprie idee, ben radicate e motivate, è sempre stato aperto all’ascolto, forse proprio per quella sensibilità innata che gli ha permesso di fare questo lavoro, basato prevalentemente sul possedere l'arte di scoprire nel terreno la presenza di acqua, osservando come erano levigate le pietre o seguendo le vibrazioni della roca (una bacchetta di olmo dal finale forcuto), tenuta orizzontalmente con le mani per le due estremità. Un vero e proprio lavoro da rabdomanti. Arrivava a fare anche 20 o 22 km al giorno, talvolta curando i vasi irrigui giungeva sino a Manerbio. Prima passo passo e poi con l’evoluzione dei motori con un trattore tutto suo: il Same. Una professione che non ha mai smesso di svolgere. Spesso quando riposava per affrontare l’indomani una nuova giornata, le persone suonavano al campanello di casa, chiamandolo in azione. Seppur inizialmente chiedeva venisse rispettato il suo riposo, alla seconda insistenza, mai ha negato l’aiuto a chiunque ne avesse bisogno. Si faceva inoltre aiutare da gente della zona. Andrea quando sapeva anche che c’erano persone in difficoltà lavorativa le coinvolgeva al proprio fianco così da condividere la sua arte e insegnare un mestiere e far guadagnare loro qualche soldo. Tutto questa con una riservatezza, una delicatezza e un’umiltà senza pari. Un vero Signore. Non solo per la pulizia di rive, dei letti dei corsi d’acqua, per curare i fontanili, ma anche per manutenere le chiuse irrigue nei principali snodi territoriali. Un nonno meraviglioso e coinvolgente con i nipoti, ai quali ha trasmesso l’amore per l’ambiente e per la campagna, al punto che Valentino ha scelto un percorso studi nell’ambito agrario.
Tra le sue passioni anche Legambiente
Storico tifoso del Brescia Calcio è stato uno dei primi ultrà che tifavano la squadra in viale Piave a Brescia, amante dello sport in generale, è stato anche storico iscritto alla Fisba (federazione italiana salariati e braccianti) oltre a una storica figura di riferimento per Legambiente, nell’allora circolo di Barbariga. Questo circolo unito ai livelli associativi più elevati hanno celebrato la sua indiscussa conoscenza, rendendolo in diverse occasioni “docente per un giorno”, condividendo il suo sapere con altre persone, anche straniere, elargendo consigli e guidando in alcune direttive dalle antiche radici ma sempre attuali se si ama la campagna e ciò che ha da offrire. Lo ha ricordato con affetto anche Gabriele Pellegrini consigliere di Legambiente Bassa Bresciana "Ci siamo conosciuti nel 2005 in occasione di un campo di volontariato internazionale di Legambiente per pulizia alvei e roggia, siamo subito diventati amici. Ha condiviso la sua esperienza di Camper e la passione di entrambi per la nostra Bassa bresciana, in campo per la tutela, per la riforestazione, per la valorizzazione del territorio - ha raccontato l’esponente dell’associazione ambientale - Numerosissime le giornate dell’albero dedicate ai bambini e le passeggiate con le classi delle elementari per far vedere ai piccoli alunni la zona dei fontanili, a cui abbiamo partecipato insieme, abbiamo condiviso il rispetto verso l’ambiente. Ha fatto parte dell’ultima generazione che ha visto la bellezza dell’attività contadina. E’ stato un padre per me".
La famiglia ringrazia tutti coloro che nei giorni scorsi hanno manifestato il proprio affetto per Andrea e ne hanno condiviso ricordi.