Il viaggio

Da Mairano a Capo Nord in bici: oltre 5mila chilometri in 56 giorni

"E’ un’esperienza di vita che tutti i cicloamatori dovrebbero fare"

Da Mairano a Capo Nord in bici:  oltre 5mila chilometri in 56 giorni
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Dalla porta di casa a Capo Nord in bicicletta: ecco l’estate al mare (del Nord) di Alessandro Sguerzo.

Da Mairano a Capo Nord in bici: oltre 5mila chilometri in 56 giorni

Ormai in molti hanno raggiunto in Norvegia il punto più a nord dell’Europa, nel Circolo Polare Artico:
chi in moto, chi in auto, chi attraverso le crocere o altre meravigliose esperienze,
ma di certo quella di Alessandro è la più intensa, impegnativa e, perché no, emozionante che si possa fare.

Era il 13 giugno quando la nostra città era gremita di persone e di equipaggi per la partenza della mitica Mille Miglia, ma nella Bassa bresciana proprio quel mattino era in partenza un equipaggio in solitaria con due ruote da muovere anziché quattro, alimentate dalla determinazione, dalla tenacia, dalla caparbietà, dalla forza fisica e anche da una buona dose di follia, di un ragazzo di 35 anni.

Mairano Alessandro Sguerzo a Capo Nord
Mairano Alessandro Sguerzo a Capo Nord

"Ho deciso di prendermi del tempo per me, sono un fotografo libero professionista e questo mi ha permesso di programmarmi al meglio e realizzare questo mio sogno, non tanto per il punto d’arrivo (che è simbolico) ma il viaggio in sé, vivere il percorso, vivere la strada – ha raccontato il 35enne mairanese – Era un qualcosa che sentivo di dover fare da tempo, quest’anno è arrivato il momento. Partire da solo? Una scelta. Volevo proprio raggiungere così raggiungere Capo Nord, i viaggi in precedenza lì ho fatti in solitaria perché non ho mai trovato nessuno pazzo come me deciso a seguirmi. In futuro potrebbe essere bello condividere queste esperienze con qualcuno".

Le esperienze di Alessandro e la sua bicicletta

Alessandro non è nuovo a viaggi in bici, al contrario, ha visitato diverse parti d’Italia ed Europa. La sua prima impresa fu un Roma-Brescia nel 2016 pensata inizialmente come un Brescia-Isola d’Elba e ritorno, ma alla fine ha raggiunto la capitale "perché è bello anche cambiare il programma durante il viaggio". Le successive imprese la costa tirrenica, quella adriatica, la Sicilia. "Sono stato fermo solo negli anni della pandemia, ho ripreso l’anno scorso facendo da casa mia sino a Barcellona".

Una partenza che è stata pensata sin da una settimana dopo dal rientro dalla Spagna. "Non appena tornato lo scorso anno pensavo già a quale sarebbe stato il prossimo viaggio. Dietro c’è una programmazione e una preparazione durata un intero anno. Sono sempre stato abituato ad andare in bici d’estate, durante l’inverno facevo altri sport che mi piacevano. Negli ultimi mesi mi sono attrezzato con tutto il necessario per affrontare il clima freddo, testando abbigliamento e attrezzature per la pioggia, forzandomi a uscire in bici quando pioveva, perché sapevo che in viaggio avrei potuto imbattermi in situazioni non sempre favorevoli. Alcuni cicloviaggiatori che nel 2022 erano arrivati a Capo Nord, avevano trovato 5 gradi di temperatura in piena estate, io invece ne ho trovati 20".

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Il percorso di Alessandro
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Molti i ciclisti che in questi due mesi hanno condiviso con lui alcuni tratti di strada. "Sono partito da solo ma ho incontrato belle persone, soprattutto in Germania. All’estero c’è una cultura e un rispetto incredibile per i viaggiatori in bici da parte di tutti. Sono un popolo di viaggiatori con ogni mezzo. Anche nei campeggi quando arrivavo in bicicletta iniziavo a montare la tenda per la notte, vedendomi provato dal viaggio, è capitato che condividessero con me il loro cibo. In particolare ricordo un ragazzo con cui sono rimasto in contatto, incontrato proprio sulla ciclabile dell’Elba in Germania, anche lui diretto al Nord facendo le repubbliche Baltiche, mentre il mio percorso era attraverso la Danimarca. Due mesi dopo ci siamo incontrati di nuovo sul percorso".

Dopo aver attraversato l'Europa l'arrivo

Oltre 4000 chilometri di fatica fisica, imprevisti, pasti improvvisati, notti in ostelli alternati a quelli in tenda, vento talvolta amico, talvolta che soffiava contro, ne sono valsi la pena, compensati da "panorami mozzafiato, tramonti che si vanno a fondere con l’alba d’estate. Uno degli ultimi tramonti è stato spettacolare, da un lato il sole che scendeva e dall’altra un doppio arcobaleno perché da poco aveva smesso di piovere, le nuvole erano ancora basse. Questo mi ha creato una gioia immensa al punto di commuovermi".

Alessandro Sguerzo a Capo Nord
Alessandro Sguerzo a Capo Nord

Un’emozione è stata anche parcheggiare la sua fedele Carnielli grigia carica di borse laterali rosse, le bandierine dell’Italia e il parafango nero posteriore con la scritta in bianco "Nordkapp" preparata per l’occasione, al Circolo Polare Artico, raggiungendolo in 40 giorni macinando 4000km. E la felicità, qualche giorno dopo, il 7 agosto, nel vedere comparire davanti a sé il globo più fotografato al mondo: la scultura in ferro che rappresenta un mappamondo, uno dei simboli per eccellenza di Capo Nord. Lì rendersi conto di essere arrivato a destinazione, di aver raggiunto il sogno, dopo essere partito quasi due mesi prima, con tanto di saluti del sindaco di Mairano Igor Zacchi, e il 10 agosto sapere che mamma Silvia e Maurizio lo avrebbero accolto con un forte abbraccio e tanto orgoglio.

"E’ un’esperienza di vita che tutti i cicloamatori dovrebbero fare" ha concluso Alessandro, ancora carico di emozione e adrenalina mentre ha condiviso con noi questa sua storia ancora visibile, e soprattutto vivibile, negli album delle storie instagram sul suo profilo ale.s_ph.

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