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Una svolta importante per la palestra di Mairano

L'Amministrazione comunale ha vagliato un nuovo progetto per risolvere l'annosa questione

Una svolta importante per la palestra di Mairano
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« Palestra Polivalente: passato, presente e futuro».

Mairano, una svolta importante per la palestra

Si è tenuta lunedì scorso una assemblea pubblica informativa, fortemente voluta dal Comune di Mairano , presso l'ex bocciodromo di via 4 Novembre per ripercorrere il progetto che ha interessato lo scenario negli ultimi anni e di come sarà il suo futuro.

Al tavolo relatori il sindaco Igor Zacchi , il suo vice Gianmarco Sbaraini e l'assessore ai Lavori Pubblici Amalia Uccelli . La serata come preannunciato dal titolo stesso dell'assemblea si è divisa in tre momenti principali: il passato, cosa è stato fatto di recente (presente) e il futuro della struttura.

La cronistoria dei fatti inizia circa otto anni fa

Il tutto ha avuto inizio nel 2016 durante il mandato del sindaco Arini l'Amministrazione comunale avviò l'iter di approvazione per la messa in sicurezza strutturale, antisismica e riqualificazione energetica della palestra , affidato a una squadra di tecnici scelti e incaricati. Nell'aprile 2016 venne depositata agli uffici comunali la prima versione del progetto definitivo, ma non fu mai approvato dall'allora Giunta, non si sa per quale motivazione.

2017

A fine anno il Comune di Mairano risultò assegnatario di un contributo statale di 800mila euro per l'esecuzione dei lavori, ma nel frattempo erano variate sia le normative tecniche di costruzione che i listini prezzi così non fu più conforme alla nuova legislazione in materia antisismica e alle mutate condizioni di mercato.

2018

Nell'agosto 2018 la precedente Amministrazione decise di assegnare un nuovo incarico alla squadra di tecnici per revisionare il progetto definitivo. Ad ottobre venne depositato l'aggiornamento e la Giunta lo approvò. Il costo complessivo ammontava a euro 1 milione 150mila e il contributo statale di 800mila non risultava sufficiente per la realizzazione delle opere e l'amministrazione fu costretta a cercare altre fonti di finanziamento affidando l'incarico a un professionista per la richiesta contributo al Gestore Servizi Energetici , il quale può concedere su incentivi opere che apportano determinate tipologie di miglioramento nell'ambito della riqualificazione energetica degli edifici pubblici. La relazione venne depositata a dicembre e ne seguì l'approvazione con deliberazione della Giunta.

2019

A gennaio è arrivata l'approvazione della richiesta per l'importo di euro 193.683,80 al Comune di Mairano con scadenze ben precise e tassative: entro 180 giorni (25 luglio 2019) dalla ricezione della comunicazione l'Amministrazione avrebbe dovuto dimostrare al Gse l' assegnazione dei lavori finanziati per non perdere il contributo assegnato. I fondi a disposizione in quel momento (993.683,80 euro) non erano sufficienti per coprire il costo complessivo (1.150.000 euro), e non era ancora assegnato alcun incarico finalizzato alla redazione del progetto esecutivo delle opere, indispensabile per poter espletare la gara d'Appalto. Il tutto avvenne tra marzo e maggio ai tecnici del primo progetto, a poco più di due mesi dalla scadenza del termine imposto dal Gse per l'assegnazione dei lavori, a pena di decadenza dal contributo e in prossimità delle elezioni amministrative. Tale ritardo fu nascosto alla cittadinanza che assisteva durante la campagna elettorale un video-proclami da parte dell'Amministrazione comunale in carica in merito all'imminente approvazione del progetto esecutivo, e conseguente avvio dei lavori.

Le elezioni portarono a un cambio di Amministrazione e la nuova si insediò a tutti gli effetti con il 12 giugno, un mese prima del termine imposto dal Gse per l'assegnazione dei lavori. Del progetto esecutivo non erano nemmeno state avviate le procedure per la gara d'appalto.

Questa è la situazione ereditata dalla nuova Amministrazione comunale, che fu costretta a gestire una condizione di grave ritardo e di perdita contributo del Gse e il rischio di perdere anche quello statale poiché a pena di decadenza era stabilito un termine di affidamento lavori entro il 31 dicembre 2019, ea compiere una scelta tra fermare il tutto e perdere anche i contributi o andare avanti vagliando tutte le soluzioni possibili per non perdere i contributi già assegnati ed evitare un potenziale danno al Bilancio comunale?

«Ci ​​si fece coraggio e si scelse di andare avanti - hanno raccontato gli attuali Amministratori - Le condizioni del Bilancio erano tali per cui sarebbe stato impossibile restituire allo Stato le somme già impiegate dalla precedente Amministrazione per le spese tecniche e di progettazione, ma fummo costretti a rinunciare al contributo del Gse, per richiederne uno nuovo e ottenere un nuovo termine di scadenza».

A luglio del 2019 fu approvata la nuova relazione, inoltrata una nuova richiesta di contributo al Gse che a ottobre come segnalato 222.282,15 euro e la nuova scadenza ad aprile 2020. L'Amministrazione Zacchi con la deliberazione di Giunta ha ricevuto il progetto redatto dai tecnici incaricati dalla precedente Amministrazione e provvide a fornire la completa copertura finanziaria alle opere di 1.157.942,15 euro necessaria che raggiunge tramite permuta di lotto edificabile di proprietà comunale.

Approvato il progetto si avviò l'iter di assegnazione dell'appalto gestito dalla Centrale Unica di Committenza del Comune di Azzano Mella, di cui si servivano diversi Comuni, tra questi Mairano .

Alla gara parteciparono tre operatori economici e il responsabile della centrale unica di committenza firmò la determinazione per l'aggiudicazione i lavori al miglior offerta: l'Associazione Temporanea d'Imprese composta dalla società Finocchiaro Costruzioni SRL di Catania e dalla società Ebanisteria Caputo di Cataldo e Michele Caputo Snc di Bari. Fu poi necessario affidare l'incarico professionale per la direzione, la contabilità e il coordinamento sicurezza in fase di esecuzione dei lavori, assegnato alla società Arcadia Progetti Srl nel marzo 2020 (diverso dal precedente del 2019). Tale circostanza conferma in maniera ancora più evidente che la stessa non avrebbe mai potuto modificare, valutare, né tanto meno validare il progetto.

2020

Il 31 marzo firma del contratto d'appalto con l'Associazione Temporanea d'Imprese, aggiudicataria del bando di gara, ivi compresa la costituzione della necessaria garanzia fidejussoria contrattualmente prevista. Il 15 giugno, con lieve ritardo dovuto all'avvento della pandemia da covid-19, fu consegnato alla medesima il cantiere alla fine di inizio le opere. Dopo un promettente avvio, le opere progredirono scarsamente, con discontinuità e ripetute interruzioni, fino a giungere al completo abbandono del cantiere da parte delle ditte a marzo 2021, con contestuale rifiuto di riprendere i lavori, nonostante il costante scambio di comunicazioni ufficiali tra il direttore lavori, il responsabile dell'area tecnica del Comune, le imprese lamentano errori di progettazione che impediscono di far progredire le lavorazioni e contestarono i prezzi del capitolato d'appalto, chiedendo conseguentemente più soldi per le medesime opere.

Svolti i dovuti approfondimenti non risultava alcun riscontro nella documentazione tecnica fatta eccezione per alcuni lavori aggiuntivi di imprevisti e di lieve valore, emersi durante l'esecuzione dei lavori, che furono riconosciuti alle ditte. L'Amministrazione comunale, come previsto dalla legge, erogò alle ditte le anticipazioni economiche (20% sul valore delle opere), mettendole dunque in condizioni di sopportare le spese di avviamento del cantiere.

2021

Preso atto dell'abbandono del cantiere e del rifiuto di riprendere i lavori, trascorso il termine contrattualmente assegnato per il completamento delle opere, il Comune di Mairano , per tutelare gli interessi della comunità, nel luglio 2021 fu costretto ad interrompere i rapporti contrattuali con le ditte ea segnalazione le stesse all'Autorità Nazionale Anti Corruzione. La risoluzione del contratto d'appalto è finita in Tribunale, con reciproca richiesta di rimborso dei danni subiti.

2022

La prima udienza si è svolta a febbraio e in quella di novembre il Giudice ha incaricato a suo supporto un Consulente Tecnico d'Ufficio con il compito di tentare una conciliazione delle parti e, se non fosse possibile, di svolgere una perizia utile a fornire al Tribunale tutti gli elementi tecnici reputati necessari dal giudice per poter prendere una decisione sulla controversia.

2024

Le trattative per l'accordo tra le parti non hanno dato esito positivo. Nell'udienza di gennaio il Giudice ha rinnovato l'invito a conciliare tra le parti, ammettendo nuovi elementi di prova favorevoli al Comune di Mairano rispetto agli accordi stipulati dal Comune stesso con due ditte che dalla Finocchiaro Costruzioni avevano ricevuto in subappalto alcune lavorazioni. La Finocchiaro pur avendo la necessaria disponibilità economica grazie alle anticipazioni del Comune, non ha pagato i lavori eseguiti dai subappaltatori, fatto a cui ha dovuto porre rimedio l'Ente mairanese. A novembre di quest'anno la successiva udienza.

La necessità di un luogo per le attività sportive restava però una priorità, così finita l'emergenza Covid si è conclusa anche la conversione dell'ex bocciodromo in Centro Ricreativo Comunale, utile a svolgere attività sportiva, luogo adatto e certificato per tale finalità, in particolare ai bimbi della primaria, che sono così tornati a fare educazione motoria in un luogo dignitoso e ben curato, dotato di spogliatoti attrezzati. Utile anche alle associazioni sportive del territorio per le loro varie discipline: karate, yoga, ginnastica dinamica e corsi di autodifesa personale. I costi di conversione della struttura sono stati aggiunti alle richieste di risarcimento danno formulate dal Comune nei confronti delle due ditte.

Di chi è ora la palestra ? La proprietà di tale cantiere è sempre stata pubblica, a variare ne è stato il possesso, analogamente a quanto avviene nel caso di un contratto d'affitto.

Nel caso della palestra il possesso del cantiere, con tutte le responsabilità che ne derivano, è stato ceduto alle ditte appaltatrici il giorno in cui è stato firmato il verbale di consegna del cantiere stesso (giugno 2020).

Una volta interrotti i rapporti con le ditte appaltatrici queste hanno rifiutato di riconsegnare il cantiere diffidando addirittura l'Ente di eseguire qualsiasi attività all'interno del medesimo.

L'avvocato difensore del Comune bassaiolo ha consigliato di lasciare il possesso del cantiere alle ditte appaltatrici e di non fare nulla che potesse alterare lo stato dei luoghi finché non sarebbe terminata la perizia del consulente tecnico nominato dal Giudice, determinando così l'impossibilità di rientrare in possesso del cantiere senza ripercussioni negative sulla già difficile situazione complessiva della controversa.

Il cantiere, seppur di proprietà pubblica, continua ad essere in possesso e sotto la responsabilità delle ditte appaltatrici, e lo sarà almeno fino a quando non sarà conclusa la perizia del consulente tecnico. Il cantiere non è sotto sequestro come erroneamente divulgato.

La situazione attuale potrebbe ovviamente cambiare rapidamente qualora si trovasse un accordo con le ditte, il Comune rimane disponibile in tal senso, poiché un accordo chiuderebbe ogni controversia e consentirebbe di rientrare immediatamente in possesso del cantiere. Chiaramente c'è un limite al di sotto del quale non si può scendere nella trattativa.

Quale sarà il futuro? Dato il deterioramento delle strutture per le intemperie dopo l'abbandono del cantiere è stato necessario svolgere un'approfondita analisi prima di prendere una decisione sul futuro dello scenario .

Il risultato di tale indagine ha fatto emergere l'impossibilità per l'Amministrazione di percorrere la strada tracciata dal progetto inizialmente approvato e messo a bando di gara, rispetto alla ristrutturazione dell'edificio esistente, con l'aggiunta di accorgimenti tecnici che avrebbero aumentato il risparmio energetico della struttura. Si renderebbe dunque necessario il completo abbattimento di quanto rimasto, per poi ricostruire un nuovo l'intero edificio, ad esclusione della zona destinata a centrale termica, all'interno della quale si trovano le caldaie che servono anche l'adiacente plesso scolastico della primaria.

«Una scelta non facile, ma sicuramente la migliore che si potesse fare in una situazione del genere. Una strada più lunga da percorrere, ma che certamente offre maggiori garanzie di sicurezza. Il primo ostacolo da superare è stata la ricerca dei fondi necessari a finanziare un nuovo progetto definitivo-esecutivo, ma abbiamo ottenuto un finanziamento statale che ha coperto il 100% delle spese tecniche e di progettazione, senza incidere sul Bilancio comunale, ne è seguito un bando di gara con l'aggiudicazione alla società Vitre Studio SRL di Vicenza - Il progetto definitivo – esecutivo è stato consegnato dai progettisti, dopo tutte le autorizzazioni necessarie e passi al vaglio dei soggetti terzi (come, ad esempio, i Vigili del Fuoco), la Giunta sarà pronta a deliberarlo. Il costo complessivo sarà di circa 4 milioni di euro, comprensivo degli ingenti costi di demolizione e smaltimento di quanto ancora resta della vecchia palestra , nonché di alcune imprescindibili spese tecniche propedeutiche».

Il progetto

La nuova struttura sarà realizzata in posizione analoga alla precedente, collegata alla scuola primaria con un corridoio coperto, così come al Centro Ricreativo Comunale (ex bocciodromo), con il quale condividerà parte dell'ingresso principale per il pubblico e la zona bar ristoro. Tre ingressi distinti, che garantiranno la fruibilità della struttura a più tipologie di utenti e anche in orario extra-scolastico. La copertura dell'edificio sarà in legno lamellare, con impianto fotovoltaico integrato, ampie vetrate per garantire un'illuminazione naturale. I muri esterni saranno in calcestruzzo con cappotto esterno rifinito in tinta multicolore, e con contro pareti interne con pannelli fonoassorbenti e anti-riverbero. L'edificio sarà completato da un vano tecnico esterno che conterrà tutta l'impiantistica.

Sarà dotato di zona ristoro partendo dalla posizione della zona bar dell'ex bocciodromo (non in funzione) e della zona cucina, sono stati aggiunti ampi spazi sia all'interno (zona ingresso del pubblico) sia all'esterno della struttura con affaccio verso il parcheggio della scuola. Due saranno i blocchi di spogliatoi, ciascuno con due zone per il cambio abiti e una zona centrale con docce e servizi igienici, che potranno essere utilizzati in modo distinto da atleti adulti e arbitri da un lato, e dagli alunni della scuola primaria con gli insegnanti dall'altro.

Inoltre, sono previsti l'infermeria e un ripostiglio.

Le tribune avranno un totale di 226 posti a sedere più altri esclusivamente dedicati alle persone con disabilità.

Il campo da gioco, pavimentato in pvc, sarà possibile dividere a metà il campo da gioco tramite un tendone retrattile, in maniera tale da poter svolgere contemporaneamente più attività senza arrecare relazionale.

Lo passo successivo da affrontare sarà il reperimento delle risorse necessarie a finanziare le opere, non manca di certo la speranza.

«In questi cinque anni siamo riusciti a reperire ingenti somme tramite i bandi emanati da Regione Lombardia (1 milione e 100mila euro per finanziare la nuova pista ciclopedonale tra Pievedizio e Azzano Mella e allargamento della sede stradale a fianco), contiamo nell'arco del prossimo mandato di chiudere la partita e iniziare le opere, con l'obiettivo di non gravare nella maniera più assoluta sul Bilancio comunale, esclusa dunque la contrazione di nuovi mutui o altre forme di indebitamento per l'Ente».

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