Bassa

Comella: una partitella sotto la pioggia in «difesa» dello storico campo da calcio

Il parroco don Alessandro Lovati ha deciso di togliere le vecchie porte da calcio nello storico rettangolo verde perché ammalorate e perché «il gioco del pallone mal si accorda con lo spirito del Santuario che vuole un’atmosfera di preghiera e meditazione»

Comella: una partitella sotto la pioggia in «difesa» dello storico campo da calcio
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La pioggia che ha funestato la Bassa negli ultimi giorni non ha aiutato il corteo che sabato pomeriggio doveva svolgersi al Santuario di Comella.

Campo da calcio storico

Il motivo è quello ormai noto: il parroco don Alessandro Lovati ha deciso di togliere le vecchie porte da calcio nello storico rettangolo verde perché ammalorate e perché «il gioco del pallone mal si accorda con lo spirito del Santuario che vuole un’atmosfera di preghiera e meditazione», come ha ripetuto più volte, al suo posto un parcheggio per ospitare i tanti visitatori che nei week end, ma soprattutto in occasione di talune ricorrenze come la Giornata del malato, frequentano il Santuario.

Non della stessa idea Alberto Giusperti e Giuseppe Bonaglia che da subito si sono opposti a questa decisione: dapprima si sono prodigati per una raccolta firme, ad oggi sono arrivati intorno alle 800 ricevendo adesioni anche dai paesi limitrofi, poi chiedendo un incontro con il parroco, mai avvenuto, con il vescovo e il vicario, con il sindaco ed infine organizzando questo corteo con partitella finale nel campo in questione.

Corteo

Sabato il corteo non si è potuto svolgere a causa della pioggia, ma una sessantina di persone, pensionati, giovani, bambini, a dimostrazione che il tema è sentito in modo trasversale, si sono presentati con uno striscione «Non vogliamo parcheggi ma il campo per fare due palleggi» e qualche cartello che inneggiava al desiderio di riavere ilcampo da calcio.

Dopo il ritrovo due calci al pallone sotto la pioggia e alle 16, in concomitanza con l’inizio della messa, tutti sono tornati a casa loro.

«Innanzitutto un grazie a tutte le persone che sono qui perché sarebbe stato più facile oggi rimanere in casa con questo tempo in compagnia della famiglia, della fidanzata o fare altro quindi pochi ma buoni come si suol dire - ha esordito Bonaglia - Questo è uncampo che ha più di un secolo di storia nessun parroco ha messo mai in discussione un'area verde, a maggior ragione oggi che si va verso una politica green, ci stupisce questa cosa quindi non non ci fermeremo anche se non abbiamo avuto supporto da parte del vescovo. Cadono a pennello le elezioni in primavera dove tenteremo di far esporre su questo argomento anche le due le due liste perché anche se il tempo passa questa è una cosa che a noi non andrà giù facilmente, non andrà a scemare. Non vogliamo fare una cosa politica, ma chiederemo ai due schieramenti cosa intendono fare per risolvere la questione, di prendere una posizione. Lo dico fuori dai denti: l’Amministrazione attuale ha firmato la petizione però poi nei fatti non si è esposta, insomma se fossi stato sindaco sarei veramente intervenuto in maniera decisa con più di 800 firme alle spalle». L’Amministrazione attuale, nella figura del vice sindaco Letizia Papa sottolinea l’intenzione di voler essere mediatori, dell’importanza del rispetto delle leggi e di trovare una via di dialogo perché lo scontro non porta mai da nessuna parte.

Soluzione

Del resto Bonaglia e Giusperti sottolineano la volontà di incontrare il parroco per trovare una soluzione, ma sino ad ora questa richiesta è caduta nel vuoto.

«L’Amministrazione comunale ha messo a disposizione quella parte di verde vicino al parcheggio già esistente che è di proprietà del conte Fenaroli che ha dato completa disponibilità, comunque non c’è una tale affluenza da esserci bisogno di un altro parcheggio», ha concluso Bonaglia che con Giusperti è deciso ad andare sino in fondo.

Non della stessa idea i frequentatori del Santuario che sabato hanno assistito a questa manifestazione sottolineando la necessità di avere un parcheggio più vicino alla chiesa per anziani e malati e che ormai in quel campo non gioca quasi più nessuno, i grest di Seniga, Milzano e Pavone vengono qui in gita in estate, ma preferiscono il campo sotto le piante che offrono l’ombra per ripararsi dal sole e ancora una volta si rimarca il fatto che quel campo non è a norma.

In poche parole la questione è molto lontana dall’essere risolta e sicuramente se ne parlerà ancora.

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