BRESCIA

Mattarella inaugura l'Anno Accademico all'UniBs: «Andiamo verso una normalità più consapevole»

Cerimonia di inaugurazione per l'Anno Accademico 2020/21 all'Università di Brescia alla presenza del Capo dello Stato

Mattarella inaugura l'Anno Accademico all'UniBs: «Andiamo verso una normalità più consapevole»
Pubblicato:
Aggiornato:

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta per intervenire all'Università degli Studi di Brescia nella cerimonia di Inaugurazione dell'Anno Accademico 2020/2021. La cerimonia si svolge nell'Aula Magna Facoltà di Medicina e Chirurgia.

La scaletta degli interventi prevede Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca, Maurizio Tira, Rettore Università degli Studi di Brescia, Marta Cremaschi, Rappresentante degli studenti in Senato Accademico, Monica Bonfardini, Dirigente del Settore Didattica e Ricerca e Sabrina Sorlini, Ordinario di Ingegneria sanitaria-ambientale.

L'arrivo di Mattarella e il minuto di silenzio

Il Rettore dell’Università di Brescia Maurizio Tira è intervenuto prima dell'arrivo di Mattarella: «E’ la prima volta che un capo dello Stato arriva in Università a Brescia. Arriva in un momento in cui si sta tornando alla normalità. “Nel futuro insieme” è lo slogan della giornata e averlo qui è un grande segno di speranza. La nostra comunità è al 94% fatta da giovani: siamo qui per loro».

Il presidente è entrato in Aula Magna allo scoccare delle 11.00. Ad accoglierlo il Rettore Maurizio Tira. La cerimonia si è aperta con l'Inno di Mameli, cantato dal vivo da un coro di giovani, seguito da un minuto di silenzio per le vittime del Covid.

Messa: «Entusiasmo, passione e talento emergeranno e sapranno guidare sempre il cambiamento»

Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca: «Celebrare questa occasione in presenza, è un grande segnale di speranza per tutti noi, specialmente in un territorio così provato. Dobbiamo saperci riconoscere come un'unica Comunità, dove ognuno è responsabile della propria e altrui sicurezza. Scuola e università hanno pagato un prezzo troppo alto. Il sapore non è unidirezionale: è scambio, condivisione ed esperienza di prossimità. La Dad dev'essere strumento a disposizione per ampliare la sfera degli strumenti a disposizione. Tanti giovani universitari si sono laureati senza vedere un'aula. Le competenze che si creano, sono legate a doppio filo con tutto il bagaglio di esperienze ad essere legato. La ricostruzione della società post-pandemica dovrà ripartire dall'unicità del sapere. Sebbene i processi innovativi si poggiano su conoscenze scientifiche e tecnologiche, serve anche curiosità e voglia di imparare. La ricerca contiene all'interno tutto questo. Dallo Stem (Scienza, Tecnologia e Matematica) allo Steam (Macchina a Vapore, che ha messo in moto il mondo), inserendo la "A" di Arts, arti. I saperi devono essere diversi e multiformi. L'entusiasmo e il genio da soli non bastano, se i mezzi di studio non corrispondono alle esigenze della scienza moderna. Entusiasmo, passione e talento emergeranno e sapranno guidare sempre il cambiamento».

L'intervento del Rettore Tira: «Attrarre i giovani e formare una classe dirigente unica garanzia di futuro»

Il Rettore dell’Università di Brescia Maurizio Tira: «Carissimo presidente, la accogliamo con sincera gratitudine. Questa visita assume per il nostro giovane ateneo una valenza storica. Saluto e ringrazio i Ministri, i colleghi, le Autorità tutte, gli studenti e il personale. I posti vuoti presenti in quest'aula, sono metafora dei moltissimi bresciani che non sono più tra noi. "Nel futuro insieme" è lo slogan che abbiamo scelto per oggi. Abitiamo questo presente come forestieri, resi tutti vulnerabili non solo nel corpo, ma anche nelle nostre convinzioni. I nostri traguardi sono il 2030, con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e il 2050 con la decarbonizzazione. Per raggiungerli abbiamo di fronte un'opportunità inedita: Next Generation Eu. Siamo consapevoli che condizione necessaria sia la modifica radicale dei paradigmi su cui abbiamo fondato le nostre convinzioni. Il futuro ci potrà portare immense opportunità: l'Università si identifica con la ragione e ne sa dare lo stato di salute o di malattia. Scommettere sul futuro significa investire su istruzione, innovazione, sostenibilità e ricerca. Brescia, nonostante sia il quinto polo italiano per Pil, ha un tasso di laureati tra i più bassi d'Europa. Serve una riflessione generale, condivisa con le altre università, per trovare un nuovo modo di diffondere la conoscenza, attrarre i giovani e formare una classe dirigente unica garanzia di futuro».

Parla Marta Cremaschi, degli studenti: «Brescia piegata e sola»

Dal Senato degli Studenti Marta Cremaschi: «Siamo onorati della presenza di Mattarella. La pandemia ha segnato le nostre vite in modo indelebile, ma dispiace constatare quando Brescia sia stata piegata e sola. L'università e gli studenti sono stati pochissimo presi in considerazione durante la pandemia, da questo e da quel Governo. Con il Next Generation abbiamo visto tante promesse, ma naturalmente erano illusioni, perchè al primo intervento utile, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sono stati tolti altri 440 milioni all'istruzione. Ora abbiamo l'opportunità unica e irripetibile di costruire sulle macerie, una nuova pagina del sapere e dell'istruzione: non sprechiamo questa occasione».

Monica Bonfardini, dirigente dell'Ateneo: «Orgogliosi di poter partecipare attivamente alla costruzione del futuro del paese»

Dirigente del Settore Didattica e Ricerca, è Monica Bonfardini: «Sono iniziati nuovi corsi di studio, con impegno sul territorio dinamico e innovativo, che coinvolge aziende e terzo settore. Il nostro ateneo, nonostante l'incertezza del periodo, sta ricevendo fiducia da parte di tanti studenti internazionali, che si affidano all'Università pubblica di Brescia. E' un anno accademico con importanti novità, con la revisione dello statuto e l'implementazione delle piattaforme digitali. Siamo consapevoli che l'università avrà un impegno fondamentale nella ripresa. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è una grande opportunità per tutti noi, per rendere più attraente e competitivo lavorare in Università. Orgogliosi di poter partecipare attivamente alla costruzione del futuro del paese, rinnoviamo la disponibilità a migliorarci, assieme».

La docente Sabrina Sorlini: «Serve sostenibilità e programmazione»

La docente Sabrina Sorlini, Ordinario di Ingegneria sanitaria-ambientale, sviluppa il tema della ricerca: «Le risorse della terra si stanno esaurendo, a dirlo sono tutti i parametri. Serve investire in ricerca e innovazione per lo sviluppo sostenibile delle nostre risorse. Con semplicità e completezza si possono fare grandi cose. I paesi in via di sviluppo, così come quelli altamente industrializzati, devono ragionare con sostenibilità sociale, ambientale ed economica. L'etica della responsabilità è un obbligo di sopravvivenza per tutta l'umanità».

Il presidente Sergio Mattarella: «Andiamo verso una normalità più consapevole che renda possibile una crescita nuova per il nostro Paese»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto l'intervento conclusivo, a braccio, per nove minuti: «Rivolgo un saluto di grande cordialità a tutti i presenti. Il saluto più intenso, va a studentesse e studenti. Sono molto lieto di essere qui, per due ragioni. La prima, per la vicinanza alla città e alla provincia di Brescia, così pesantemente colpita dalla pandemia. Questo è il tempo di rilancio comune, ed è una condizione che sottolinea quanto sia stata grande la capacità di resistenza che la città ha manifestato, in un momento come quello pandemico, che ha sottolineato quanto in realtà dipendiamo gli uni dagli altri. Quando sia necessario che ognuno faccia la sua parte. Questo ateneo, ha svolto questa parte. Lo ha svolto nel suo impegno, con docenti e studenti, con l'aiuto agli Spedali, con l'insegnamento nelle forme consentite. Garantire l'insegnamento è stata opera di grande impegno. Ma c'è un'altra ragione, per cui sono lieto di compiere questa visita. Tra i compiti del presidente della Repubblica, c'è quello di essere presente sui territori del nostro paese. La pandemia ha frenato questo impegno. L'ultima mia visita lontana da Roma è avvenuta l'1 novembre al Cimitero di Castegnato, proprio nel bresciano, in ricordo dei defunti. Quella precedente, era stata a metà ottobre a Macerata, sempre in un ateneo. Ho voluto ripartire proprio da una università, per lanciare un segnale. Sono consapevole dell'importanza del ruolo che gli atenei rappresentano nel nostro paese, così come penso sia necessario alzare la percentuale dei laureati nel nostro paese. Quel che ho percepito dagli interventi, è la sintonia e l'allineamento con il senso e con lo spirito dell'impegno dell'Unione Europea per il programma Next Generation. Affianco all'augurio per l'anno accademico, l'apprezzamento per l'attenzione al futuro, alla ripresa, quella che viene chiamata ripartenza. Per una normalità più consapevole che renda possibile una crescita nuova per il nostro Paese».

L'intervento completo

Seguici sui nostri canali