L’Hospice taglia il traguardo dei 20 anni e accende i riflettori sulle Cure Palliative
Riflettori accesi sulle Cure Palliative: il primo appuntamento per festeggiare l’importante compleanno è in Villa il 23 maggio

Vent’anni al servizio degli altri, vent’anni di amorevoli attenzioni, cure ed empatia. Vent’anni, a volte in sordina, ma in una crescente necessità di accendere i riflettori. L’Hospice di Orzinuovi taglia quest’anno il traguardo dei due decenni di attività nel settore delle Cure Palliative e ha scelto di farlo facendo luce su un tema ancora sconosciuto e che spesso fa paura, come tutto ciò che appare difficile, ignoto e distante, ma che invece, sotto sotto, non è. Anzi. E’ più attuale che mai.
L’Hospice taglia il traguardo dei 20 anni
L’obiettivo delle celebrazioni di questo compleanno, infatti, è tanto semplice quanto necessario: fare emergere l’operato di una realtà piccola, ma neanche troppo, che nelle ultime due decadi ha saputo abbracciare al meglio il bisogno e le necessità della popolazione del bacino di utenza dell’Asst Franciacorta (e non solo).
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le Cure Palliative sono «un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicofisica e spirituale».
Esse affermano il valore della vita considerandone la morte come evento naturale: non prolungano ne abbreviano la vita del malato, provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi, tengono conto degli aspetti psicologici e spirituali e aiutano la famiglia del malato a convivere con la malattia inguaribile, ma ancora curabile, e poi con il lutto.
I dati, in alcuni casi, sono ancora sconfortanti. Ci si attiene poco alla legge 38 del 2010 e spesso si muore senza avere la possibilità di conoscere le proprie alternative, di essere accompagnati dignitosamente nel proprio percorso sino al fine vita, di veder affermato il principio all’autodeterminazione della persona come sancito dalla legge 219/2017. Si arriva troppo tardi, solo negli ultimi giorni. E se è pur vero che in questi vent’anni sono cambiate tante cose, e sono stati fatti passi avanti, la strada è ancora lunga. Le basi ci sono: attualmente si stanno già modificando il percorso di presa in carico del paziente e l’approccio alle strutture. Mai come oggi, infatti, è sempre più importante operare nella diffusione della cultura delle Cure Palliative, prima che sia troppo tardi, non soltanto per il benessere del malato, ma anche per tutto ciò che riguarda i suoi cari. Infatti, in quest’ambito risulta più facile veder garantita una cura a 360°, trovare supporto psicologico per sé e per la propria famiglia, ma anche portare a compimento tutte le questioni aperte, anche burocratiche e sociali, grazie al gioco forza di un’equipe multiprofessionale dedicata ai vari bisogni della persona che viene presa in carico. E non tutti lo sanno.
Accende i riflettori sulle Cure Palliative
Quella dell’Hospice di Orzinuovi è una realtà dove realmente le Cure Palliative diventato un mantello che avvolge il paziente e i propri cari, proprio come dal termine «pallium», lo fa sentire al sicuro, come a casa. Dove al primo posto non c'è la malattia, ma la persona con la sua dignità. Infine, è bene ricordare sempre che la differenza la fanno le persone. All’interno della struttura, infatti, si lavora sempre in equipe per garantire il miglior servizio possibile. Medici, infermieri, operatori sociosanitari, psicologi, assistenti sociali, guide spirituali e volontari. Tutti insieme si prendono cura del paziente e dei suoi cari.
Gli appuntamenti
Diversi gli incontri pensati appositamente per l’occasione: tra quelli già con data prestabilita, il primo è in Villa Mazzotti a Chiari, il 23 maggio alle 20, aperto alla popolazione e ai sanitari. Poi, la serata informativa sarà riproposta anche il 22 novembre a Orzinuovi e, il 7 ottobre, al Castello di Padernello ci sarà un momento dedicato ai medici di medicina generale e agli specialisti.
Un appuntamento, quest’ultimo, improntato al coinvolgimento delle realtà territoriali e ospedaliere che possono (e devono) essere «un ponte» tra il malato e l’Hospice. Oggigiorno, infatti, quello che appare più necessario che mai è proprio «il sapere» il conoscere il modo con cui approcciarsi alla realtà dell’Hospice e fare rete in modo trasversale tra enti e specialità diverse per andare incontro, il prima possibile, alle necessità della persona.
Le locandine per celebrare i vent’anni verranno appese (proprio in queste settimane) nelle città di riferimento, ma anche negli ospedali e nei presidi così che si possa rimanere informati sul tema e su tutte le iniziative volte a celebrare questo importante compleanno.
L’evento in Villa
Il 23 maggio, la meravigliosa cornice di Villa Mazzotti, in viale Mazzini a Chiari, diventerà «casa» per trattare di un tema così importante. La serata inizierà alle 20 con l’introduzione e i saluti delle autorità. Seguirà poi «Nella malattia posso decidere?», con l’intervento di Luciano Orsi, direttore scientifico della Rivista Italiana di Cure Palliative.
In seguito toccherà a «Le Cure Palliative: dalla parte del malato» con la dottoressa Arianna Cozzolino, medico palliativista, membro del Comitato Etico di fine vita (Asst G.O.M Niguarda). Infine, «Riusciremo a morire in pace?», con la dottoressa Barbara Lissoni, psicoterapeuta, SC Cure Palliative, membro del Comitato Etico di fine vita (Asst G.O.M Niguarda). Spazio poi alla discussione.
L’appuntamento, dunque, è in primis per il 23 maggio. E’ tutto pronto. Pronto per accendere i riflettori sulle Cure Palliative e su una realtà che, da vent’anni, accoglie e cura con dignità sino al fine vita.