Un problema sottovalutato

Inquinamento Lago di Garda: Desenzano, Salò e Padenghe le più colpite

I reflui fognari spesso rilasciano rifiuti difficilmente degradabili, ma anche batteri nocivi.

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“Non c’è stato un adeguamento delle reti fognanti nei singoli comuni”.

Così Emilio Comini, ex amministratore del consorzio Garda Uno. Il lago di Garda non è nuovo a problemi di inquinamento idrico nella sua storia: secondo una ricerca condotta da Legambiente nell’anno 2021 sarebbero tre, con la sola eccezione di Lazise, le località gardesane più colpite, tra cui Desenzano, Salò e Padenghe.

Una mappa delle zone inquinate del lago: in verde le zone lievemente inquinate, in giallo mediamente inquinate e in rosso gravemente inquinate

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“I comuni, a mio modo di vedere, non sempre hanno adottato una politica di controllo delle due strutture più importanti sul territorio dal punto di vista dei servizi da fornire al cittadino: l’acqua potabile e le fogne”

Queste le considerazioni di Emilio Comini, ex amministratore del consorzio Garda Uno, in merito all’argomento di cui sopra.

Sarebbero ben 38 gli scarichi fognari della sponda bresciana che risulterebbero autorizzati, ma di cui solo 7 sembrerebbero essere in uno stato di alta efficienza. Di fatto i reflui fognari, spesso, rilasciano rifiuti difficilmente degradabili, quali assorbenti igienici e pannolini per neonati e anziani, ma anche batteri nocivi per la salute come Enterococcus faecalis e Escherichia coli, responsabili di ricoveri ospedalieri.

Esterichia coli

Tuttavia, non tutti gli scarichi sono fognanti, ma buona parte riguardano acque meteoriche e piovane.

Enterococcus faecalis

Per esporre l’argomento in maniera esaustiva è intervenuto il già citato Emilio Comini.

In alcune zone del lago si registra un fenomeno di grave inquinamento, tutto questo a cosa è dovuto?

“Fondamentalmente ad una carenza di reti fognanti adeguate allo sviluppo edilizio urbano, che ha portato ad un incremento non indifferente dei residenti - ha spiegato Comini - In aggiunta possiamo dire, prendendo come esempio Salò e Desenzano, che permangono tuttora punti di scarico non autorizzati e incontrollati, talvolta con residui fognanti costituiti da sostanze e materiali tossici e insalubri”.

Questo problema ha sufficiente visibilità?

“No assolutamente no. I mass media non danno risalto sufficiente a questo tema così importante, secondo me dovrebbero fare molto di più, in questo modo verrebbero coinvolte le istituzioni comunali affinché prendano provvedimenti più efficaci.”

Come dovrebbe comportarsi il cittadino per arginare questo disagio ambientale?

“Ogni singolo cittadino può cooperare con le amministrazioni comunali segnalando disfunzioni e disguidi relativi alla salvaguardia del territorio, oltre a problematiche di carattere locale, alle autorità competenti.”

In conclusione: per quanto la situazione del lago risulti spiacevole e, in alcuni tratti, piuttosto grave, nulla di ciò che è accaduto finora risulterà avere conseguenze irreversibili, però in caso ciò dovesse peggiorare e protrarsi ulteriormente, questo ci porterà ad un punto di non ritorno.

Paolo Pezzotti


Questo articolo è frutto di una collaborazione fra il nostro Circuito editoriale Netweek e gli studenti dell'Università Cattolica di Brescia. Insieme ai ragazzi abbiamo approfondito il tema del GREEN a 360 gradi, raccontando 11 storie d'eccellenza made in Lombardia che hanno a che fare con la sostenibilità, il risparmio energetico, la lotta agli sprechi e la difesa dell'Ambiente.

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