Istruzione

Brandico la Ferrante “chiude” i battenti dopo oltre novant’anni

La scuola dell’infanzia non ha riaperto per questo anno scolastico

Brandico la Ferrante “chiude” i battenti dopo oltre novant’anni
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A settembre i bimbi e le bimbe dell’infanzia brandichese

Brandico la Ferrante “chiude” i battenti dopo oltre novant’anni

Dopo novant’anni di onorato servizio, dopo aver visto il passaggio di testimone di numerose generazioni, la scuola dell’infanzia “Luigi Ferrante” di Brandico chiude i battenti.

No, non si sono riaperti i cancelli per l’anno scolastico 2023-2024, in via 4 novembre dall’ultimo giorno di scuola, prima della pausa estiva, si sente solo il silenzio e non più il vociferare gioioso di bimbi e di bimbe che, come i loro predecessori, hanno mosso qui i primi passi all’interno della comunità.
Un altro pezzo di storia si sta chiudendo lasciando su più fronti dell’amaro in bocca e della tristezza nel cuore.

Un secolo di storia

Una storia quella di questa scuola che getta le sue basi quasi un secolo fa.
Era infatti il 1929 quando l’idea si è fatta progetto, la forza di volontà e la determinazione, condite da dedizione, altruismo e sacrificio, hanno permesso il concretizzarsi di un contesto fondamentale per l’ambito sociale ed umano.
Il desiderio dell’allora parroco, don Angelo Paracchini, è divenuto dell’intera comunità brandichese, la stessa comunità che si rimboccò le maniche e partecipò attivamente grazie anche al sostegno economico di diversi benefattori, alla costituzione della scuola materna Luigi Ferrante.
Quattro anni più tardi, nel 1933, ne assunsero la reggenza le Suore dell’Ordine Religioso di Santa Maddalena di Canossa. Nessuno disse mai che tutto questo sarebbe stato facile ma per oltre novant’anni non è stato nemmeno impossibile.
Decenni e decenni di sucessione di Amministrazioni comunali e parrocchiali, di Vicariali in Gesù Cristo, di sostegno da parte di instancabili volontari di ogni generazione, il sostegno dell’associazione “Tutti in Festa” negli ultimi vent’anni e dei tanti i benefattori che, di cuore e nel limite delle proprie possibilità, hanno dimostrato la loro sensibilità in opere di manutenzione piccole e grandi.
Ciascuno di loro, nessun escluso, facendo la propria parte avevano, sino ai giorni scorsi, hanno permesso alla materna di raggiungere il traguardo delle novanta primavere, con la speranza di trovarsi di lì a pochi anni a festeggiare anche il secolo.

Il percorso sino a settembre

Non sono mancate le difficoltà superate sino alle ultime settimane, quando anche la bella realtà brandichese ha dovuto affrontare un sempre più accanito nemico, conosciuto a livello nazionale, che si è intensificato nell’ultimo decennio: la denatalità e il calo demografico emergente. Dopo un periodo di pandemia che ha messo in ginocchio il mondo e altre innumerevoli vicende, come si legge su un post di Facebook della pagina ufficiale della scuola, risalente a inizio estate “la sfida è divenuta ardua nel garantire la continuità», e proseguiva quel post «ma non demordiamo, vogliamo crederci ancora!”.
Ci hanno creduto sino all’ultimo ma nonostante questo, quest’anno via 4 novembre è stata derubata della gioia di quel vociare di bambini e di bambine che giocavano tra loro.
Una scelta che ha colpito tutti e che il sindaco Fabio Pensa ha commentato “è una grande perdita per la nostra comunità, un ente importante, dove sono passate generazioni di brandichesi, tra cui anche il sottoscritto. Della scuola dell'infanzia sono stato anche vice presidente nel mio primo mandato, con presidente il consigliere Marco Uccelli eravamo stati in prima linea per cercare di risollevare la situazione gravosa in cui riversava la realtà, ma il calo demografico e le difficoltà economiche hanno avuto la meglio – ha raccontato il primo cittadino - Il Comune ha sempre sostenuto la scuola, con contributi economici atti a calmierare le rette, inoltre ha deliberato anche contributi per le manutenzioni straordinarie per l'edificio”.
Pensa e la sua Amministrazione stanno cercando di ridurre al minimo il disagio convogliando supporto al trasporto scolastico, compatibilmente con i servizi già in atto per lo scuolabus, ove ci sia il maggior numero di bambini verso un dato asilo.
Ha concluso con un ringraziamento a chi si è prodigato.
“Ringrazio il presidente Alessandro Terzi e tutto il Cds che in questi ultimi anni si è prodigato per il sostegno della scuola e che ora dovrà affrontare una serie di adempimenti burocratici non indifferenti. Anche in questa fase come Amministrazione comunale siamo a disposizione per ogni necessità. Sicuramente per le famiglie interessate è stato un grosso problema, hanno avuto la fortuna di riorganizzarsi presso istituti nei paesi limitrofi, perdendo purtroppo un servizio a portata di mano. Per ora l'attività dell'associazione è sospesa, non è chiusa; resta un barlume di speranza per un eventuale riapertura in futuro, ma i numeri non sono favorevoli”.
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