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La maggioranza si "auto-interroga", l'opposizione abbandona il Consiglio

Polemica politica su quanto successo nell’ultima seduta a Palazzo Vantini. La critica: "Fuori luogo"

La maggioranza si "auto-interroga", l'opposizione abbandona il Consiglio
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Quando la maggioranza si auto-interroga su questioni di cui, nelle piazze iseane, si è discusso per settimane, le minoranze lasciano l’aula.

La maggioranza si "auto-interroga", l'opposizione abbandona il Consiglio

E’ successo al termine dell’ultimo Consiglio comunale a Palazzo Vantini, quando si è arrivati all’ultimo punto all’ordine del giorno, quello sulle comunicazioni del sindaco e su eventuali interpellanze o interrogazioni, tutte presentate (in totale una decina) da Iseo Sicura per se stessa. Le capogruppo di Forza Italia e Progetto Iseo l’hanno definita una modalità "singolare" e "fuori luogo" per informare i cittadini su questioni rilevanti. L’Amministrazione del sindaco Marco Ghitti l’ha chiamata "trasparenza". Lasciando ad altri i giudizi, ecco come è finito il Consiglio comunale di Iseo.

La prima a disertare il punto all’ordine del giorno è stata Giovanna Prati di Forza Italia. "Ritengo totalmente fuori luogo e inusuale questa metodologia adottata dalla maggioranza - ha commentato prima di lasciare l’aula - In vent'anni in cui giro i Comuni come revisore dei conti non mi è mai capitato di vedere una maggioranza che va a presentare in un colpo solo una “svalangata” di dieci interrogazioni e interpellanze su vari argomenti, quando invece la maggioranza avrebbe a disposizione molte altre sedi per spiegarsi. Tra l’altro, nella maggior parte dei casi non sono stata soddisfatta delle risposte, talvolta superficiali, ottenute alle interpellanze o interrogazioni da me presentate, e in altri casi ho dovuto ricorrere a solleciti, anche del prefetto".

A seguire la consigliera Prati poco dopo sono stati anche i consiglieri Domenico Brevi, Francesco Bino e Pieranna Faita di Progetto Iseo, come azione di muta protesta in risposta al fatto che, in base all’articolo 11 del regolamento consiliare, "la risposta del sindaco o dell’assessore competente su ciascuna interrogazione o interpellanza può dar luogo solo alla replica del proponente per dichiarare se quest’ultimo sia o meno soddisfatto". In pratica niente possibilità di discussione.

"Dato che c’è un’interpellanza che ci riguarda e non possiamo rispondere alle falsità che vengono dette, ce ne andiamo", ha commentato la Faita consegnando al segretario un documento con la posizione della lista civica in merito a un post Facebook che le veniva attribuito. "Suonatevele e cantatevele da soli, adesso", è stato l'invito unito al saluto.

A quel punto il capogruppo di Iseo Sicura Raffaele Barbieri ha letto le varie interpellanze sulle questioni legate, fra le altre cose, al parco Garelli, ai lavori sul lungolago e in via Duomo, a Sassabanek, all’assemblea chiesta dai cittadini per il progetto idrogeno e al parco delle Rimembranze, che resterà a uso esclusivo delle scuole.

"Spiace che la minoranza sia uscita e abbia deciso di non partecipare a questo ultimo punto, ma siamo stanchi, dopo quattro anni, di ricevere pec o interrogazioni per poi vedere che le risposte non vengono pubblicate fuori da Palazzo Vantini - ha commentato il vicesindaco Cristian Quetti - Le nostre interpellanze sono il sunto di alcune tematiche ritenute importanti dalla medesima minoranza, la quale poi si “dimentica” di fornire le risposte della maggioranza ai cittadini. E’ una modalità che abbiamo deciso di attuare per trasparenza nei confronti dei cittadini".

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