Chiari

Il candidato Salogni propone un piano di rigenerazione per la città

Alla scoperta di un altro punto del programma elettorale del rappresentante dell’omonimo Comitato civico

Il candidato Salogni propone un piano di rigenerazione per la città
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Un piano di rigenerazione per la città di Chiari. E’ quello proposto dal candidato sindaco Marco Salogni e dal suo omonimo Comitato civico (che già da qualche settimana ha ricevuto ufficialmente anche l’appoggio del Partito democratico) nella corsa alle elezioni amministrative in calendario per giugno.

Il candidato Salogni propone un piano di rigenerazione per la città

Secondo quanto spiegato nell’illustrazione di un nuovo punto del programma, attualmente ancora in fase di definizione, appare normale ed evidente che «gli spazi fisici ed urbanistici di una città nel corso del tempo sono oggetto di trasformazione: tali trasformazioni tuttavia devono essere governate dalla politica attraverso un percorso continuo di dialogo e confronto con il territorio nel suo complesso».

E proprio su questo si è soffermato Salogni:

Dobbiamo proseguire, anche in coerenza con le scelte prese a livello europeo e delle norme regionali, a contenere il consumo di suolo libero favorendo con forza la rigenerazione del patrimonio edilizio ed urbano della nostra città ponendo particolare attenzione ai quartieri residenziali in cui vive il 60% della popolazione clarense - ha evidenziato il candidato - In questo quadro di riferimento, si pone la necessità di garantire un equilibrio sociale e urbanistico complessivo, tale da favorire nuove forme di integrazione in cui nessun quartiere sia periferico e in cui non vi siano porzioni di territorio abbandonate, dismesse, inutilizzate.

Si consolida, quindi, la «scelta strategica di valorizzare una città policentrica, ma integrata».

La consapevolezza non manca: numerose sono le sfide che Chiari dovrà affrontare nel prossimo futuro con «un miglioramento nella connessione e nell’accesso ai servizi pubblici attraverso spostamenti ridotti, facilitati e sostenibili», è stato ribadito.
In questo senso, per identificare, condividere e attuare scelte urbanistiche per una crescita sostenibile, il Comitato e Salogni hanno delineato due ambiti di intervento: il PGT (Piano di Governo del Territorio) con la visione strategica condivisa e la partecipazione di associazioni e cittadini alla co-progettazione territoriale.

Per quanto riguarda il Piano di Governo del Territorio e una visione strategica condivisa si punta a recuperare «attraverso le opportunità del Pnrr, 2 milioni di euro da destinare ai quartieri della città». Infatti, «proseguire nell’ottica del contenimento del consumo di suolo libero non è dettato dalla volontà di limitare le potenzialità di crescita demografica ed economica di Chiari, ma dal cogliere nuove opportunità derivanti dal Pnrr e dalla migliore gestione del patrimonio urbanistico già presente».

E per fare questo non sono mancati degli spunti: in primo luogo attraverso l’attuazione della «Strategia di Transizione Climatica». Infatti, «la città di Chiari ha circa 100 chilometri di strade tra urbane e extraurbane e circa 22 chilometri di piste ciclabili e quindi pari al 22% del sistema viario complessivo - è stato spiegato - Già oggi i cittadini di Chiari si spostano all’interno della Città per il 50% dei tragitti con sistemi di viabilità dolce (a piedi, con biciclette o simili). È del tutto realistico porsi l’obiettivo di raggiungere nei prossimi cinque anni almeno 45 chilometri di percorsi ciclabili aumentando così il rapporto tra mobilità dolce ed ordinaria al 45% nel sistema viario complessivo».

Ma non solo: fondamentale saranno anche le «riqualificazioni stradali, con interventi sulla moderazione del traffico ed attenzione alle manutenzioni ordinarie al fine di poter creare un sistema lineare e continuativo negli interventi».

Avanzate anche diverse idee: «Creeremo il “Progetto Rigenera il Tuo Quartiere”, attraverso la creazione di percorsi partecipati di quartiere con il fine di creare un percorso per il miglioramento delle infrastrutture per la mobilità, di manutenzione e riqualificazione di aree sotto utilizzate come alcuni parchi, facendo più manutenzioni sui vialetti, sugli spazi a parcheggio, sull’abbattimento delle barriere architettoniche, sul rifacimento del verde (ad esempio via Silvio Pellico, via Tito Speri, via Vivaldi, Via Forze Armate), arricchendo le aree verdi con ulteriori servizi (più aree cani – aree gioco- più servizi smart pubblici quali wi-fi ed altro). Annunciate anche «più manutenzioni sui marciapiedi, sull’arredo urbano dai cestini per la raccolta rifiuti, all’installazione di panchine», è stato spiegato.

Tra gli obiettivi preposti anche «ribadire e favorire il recupero delle aree dismesse (ad esempio NK) e la rigenerazione del patrimonio edilizio ammalorato e sottoutilizzato» e «rendere maggiormente accessibili i servizi pubblici locali favorendo percorsi in cui si privilegia la mobilità dolce e verificando un’integrazione con il bus navetta sociale per favorire il trasporto e l’accesso ai servizi pubblici per anziani e disabili».
Inoltre, la revisione del Piano delle regole del PGT avverrà nell’ottica di una «maggiore semplificazione e flessibilità al fine di perseguire gli obiettivi di rigenerazione urbana, recupero del patrimonio edilizio, potenziamento dei servizi e transizione climatica» ed è prevista anche la partecipazione di associazioni e cittadini alla co-progettazione territoriale. Questa, infatti, può rappresentare «un metodo di coinvolgimento, di partecipazione e di codecisione che si è dimostrato prezioso (in altre realtà anche di dimensioni molto maggiori rispetto a Chiari) per affrontare con successo trasformazioni importanti che potrebbe intervenire sulla nostra città», hanno concluso Salogni e il Comitato.

In tale contesto, infatti, è stata nuovamente evidenziata l’apertura di tavoli di confronto con la cittadinanza coinvolta e le associazioni che può «rappresentare un elemento positivo, non solo di ascolto e confronto ma di traduzione concreta delle proposte condivise per incrementare la vivibilità dei nostri quartieri».
Sul tema è intervenuto anche Davide Adrodegari:

Rigenerare, lo dice la parola, è dare nuova vita a ciò di cui si dispone, riscoprendone il valore per trarne nuova utilità - ha ribadito il giurista esperto in Diritto ambientale - Siamo convinti che anche sotto questo aspetto Chiari abbia delle grandi potenzialità che necessitano di interventi efficienti, ponderati e sostenibili. Un quadro nazionale ed europeo che mira alla riduzione del consumo di suolo libero, la valorizzazione del patrimonio cittadino è una sfida da affrontare con un approccio dinamico: garantire una gestione oculata dell’esistente che miri ad offrire anche un valore aggiunto alla cittadinanza, un sistema integrato di servizi e di facilitazioni equo e distribuito sul territorio, tanto al centro quanto nelle zone periferiche. L’orizzonte di lavoro è ampio: ripensare ad una mobilità fruibile ed ecologica, potenziando la rete di viabilità dolce e riconsiderando un sistema di trasporto pubblico che si rafforzi anche grazie alla collaborazione con i Comuni limitrofi; definire un sistema di manutenzione delle strade, dell’illuminazione e del verde che sia puntuale, tuteli l’ambiente e sia attento allo spreco delle risorse. Questi sono solo alcun esempi, ma gli interventi possibili sono diversi e con le risorse  finanziarie pubbliche a disposizione si potrebbe davvero offrire (anzi, restituire) alla comunità clarense la possibilità di riscoprire e vivere appieno propri luoghi.

Infine, la parola è passata a Maurizio Lorini:

Rigenerare il territorio urbano significa dare una nuova vita al patrimonio cittadino per adattarlo alle necessità delle persone - ha concluso l’ingegnere - Tramite la riqualificazione delle aree urbanizzate l'obiettivo è quello di di migliorare la vivibilità della città stessa, attraverso interventi che spaziano dalla ordinaria manutenzione arrivando fino al recupero di aree dismesse, mantenendo al contempo la centralità di tutti i servizi che fanno di Chiari città. Senza dimenticarci che la rigenerazione urbana consente di limitare il consumo di suolo, obiettivo di primaria importanza dal punto di vista ambientale ma anche fonte di grandi opportunità a livello comunitario.

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