arte contemporanea

L'Arsenale di Iseo inaugura "Bianco": in mostra le opere di tre bresciane

Le opere di Valery Franzelli, Valentina Regola e Serena Nicolì sono esposte all’Arsenale fino a fine febbraio.

L'Arsenale di Iseo inaugura "Bianco": in mostra le opere di tre bresciane
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Continua il percorso alla scoperta dell’arte contemporanea e dei talenti dei giovani artisti del territorio. Dopo "Erebos"di Silvia Inselvini è la volta di "Bianco", la collettiva che riunisce i lavori di tre artiste bresciane emergenti: la 23enne Valery Franzelli di Roccafranca, la 36enne Serena Nicolì di Ospitaletto e la 26enne di Ghedi Valentina Regola.

L'Arsenale di Iseo inaugura "Bianco": in mostra le opere di tre bresciane

Sin dal titolo si evince che la mostra, curata da Melania Raimondi e Camilla Remondina, tratta i temi dell’uso e della simbologia del colore bianco e, allo stesso tempo, dell’importanza della parola come mezzo per veicolare pensieri ed emozioni, poiché la parola "bianco" viene riportata come un fonema scomposto nelle sue due sillabe.

Come teorizzato da Newton nel XVII secolo, il bianco, associato tradizionalmente alla purezza e al candore, raccoglie in sé tutti i colori dello specchio cromatico, discostandosi dalle convinzioni precedenti secondo cui il bianco rappresentava una mancanza. Fin dall’antichità, attraversando luoghi, culture e religioni differenti, questo colore ha portato con sé vari significati contrapposti, dal lutto alla nascita, dal vuoto all’opportunità. Nella filosofia orientale il bianco, e quindi il vuoto, è considerato uno spazio ricco di possibilità, una tela bianca pronta a mostrare l’essenza immateriale delle cose attraverso l’esperienza estetica, spirituale e sensoriale, mentre nella cultura occidentale è associato al nulla, diventando anche motivo di angoscia, un ostacolo non dissimile alla sindrome da pagina bianca.
La ricerca delle tre artiste è accomunata proprio dall’uso frequente e preponderante del bianco in tutte le sue sfumature di colore e significato.

"Le nostre opere riflettono l’uso del bianco, che è il colore che contiene tutti gli altri dello spettro cromatico - hanno spiegato le giovani espositrici - Detiene quindi in sé un concetto di base sul quale poi si innestano tutti i discorsi formali che noi artiste proponiamo in questa mostra. Il bianco è un colore che prende forma ed è proprio la forma che risignifica il colore".

Valery Franzelli riflette sul vuoto come spazio libero da preconcetti e limiti formali, generatore di opportunità. Infatti nelle opere "Grido", "Ombra", "Profondo" e "Scrigno" il foglio apparentemente bianco, grazie alla luce di Wood che lo illumina, rivela un significato più profondo e complesso di quanto possa sembrare a un primo sguardo.

Se Franzelli sperimenta il mondo del possibile Valentina Regola esplora quello dell’immaginario: nella serie degli "Anticariati", oggetti recuperati dal passato assumono altre sembianze cambiando la loro percezione mediante l’uso del colore. La stessa metamorfosi avviene in «Quando mi ritrovai», dove l’elemento dello specchio viene alterato a seconda delle emozioni provate dall’artista nel momento dell’atto creativo e permette a chi guarda di scoprire una nuova consapevolezza di sé.

Infine Serena Nicolì, la cui ricerca indaga il mondo dell’interiore e della relazione con se stessa e con l’altro attraverso l’analisi autobiografica, utilizza il bianco per la sua peculiare caratteristica di purezza come in "Amore sprecato", un candido fazzoletto di famiglia su cui l’artista ha ricamato una poesia utilizzando i propri capelli.

"Un’altra tematica che lega e rende affini le tre artiste emergenti è l’uso accorto della parola, ricercata e scelta con cura come si trattasse di un vero e proprio componimento poetico, all’interno dei propri lavori - hanno spiegato le due curatrici - Per questo motivo ogni opera in mostra è accompagnata da una breve composizione che evoca emozioni e suggerisce parzialmente una possibile interpretazione".

La mostra, che verrà inaugurata sabato, è visitabile il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. L’ingresso è gratuito e consentito ai visitatori muniti di mascherina e green pass rafforzato.

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