il caso

Verolanuova, nuovi confini per una vecchia discarica

A seguito di una segnalazione Arpa e Guardia di Finanza hanno avviato una indagine su un areale già conosciuto, che ha però infiammato una nuova polemica

Verolanuova, nuovi confini per una vecchia discarica
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In questi giorni si sono rincorse tante voci di paese riguardo ai fatti di cronaca che danno Verolanuova come epicentro di una serie di maxi discariche. I più anziani del paese sono trasaliti: «quei siti si conoscono dal 1967»: l’Amministrazione guidata dal sindaco Stefano Dotti, passato il primo momento di stupore, ha voluto mettere subito le cose in chiaro.

Nuovi confini per una vecchia discarica

«Abbiamo sempre lavorato con competenza e trasparenza - ha incalzato il primo cittadino - Abbiamo censito ogni discarica di Verolanuova inserendole nel Piano di Governo del territorio nel 2019: tutti questi siti sono noti in paese da circa cinquant’anni». Cosa è successo dunque? Una segnalazione ha fatto muovere Arpa e Guardia di finanza che a inizio settimana hanno iniziato indagini e rilievi su un sito in via Galileo Galilei alla ricerca di rifiuti contenenti amianto.

«Si tratta di un intervento, a seguito di un esposto alla Guardia di Finanza e ad Arpa, che riguarda un’area di circa 10 mila metri quadrati, con una profondità massima anche di 3 metri, che è interessata da rifiuti contenti amianto sepolti in tempi non recenti», è il comunicato inviato da Arpa.

Il sito e le indagini

Infatti il nuovo sito, che sembra avere una estensione di circa 2mila metri quadrati, si trova adiacente ad una discarica già nota e regolarmente inserita nel Pgt, di circa 7-8mila metri quadrati, in cui si trovano rifiuti solidi urbani e amianto. Le due aree sono divise unicamente dal tratto ferroviario, quindi verosimilmente si è in presenza di una nuova porzione di una discarica già nota. Le operazioni di indagine da parte dei tecnici, che hanno coinvolto anche i Vigili del Fuoco del Comando centrale di Brescia, proseguiranno nei prossimi giorni in diverse aree del paese e con interesse Amministrazione e cittadini seguiranno l’evolversi della faccenda.
I terreni indagati sono proprietà private, del resto tutte le discariche censite lo sono, quando i tecnici termineranno il loro lavoro si deciderà come procedere anche in base alle leggi che sono in costante via di evoluzione.

Per il momento non resta che stare a guardare e lasciare che chi di competenza svolga tutte le operazioni conoscitive necessarie.

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