la risposta

Stazione radiobase di Gussago: l'Amministrazione comunale replica all'opposizione

In premessa è stato precisato che 2 azioni su 5 sono già in essere e le altre 3 non sono attivabili

Stazione radiobase di Gussago: l'Amministrazione comunale replica all'opposizione
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Stazione radiobase di Gussago: l'Amministrazione comunale replica all'opposizione.

Stazione radiobase di Gussago: arriva la replica all'opposizione

A seguito di alcune questioni sollevate da una parte dell’opposizione, l’Amministrazione Comunale sente il dovere di replicare come segue. Premessa: 2 azioni su 5 sono già in essere e le altre 3 non sono attivabili o per discordanza con le norme (dove il Comune può solo applicare) o per la specificità del caso. Si precisa che la petizione va accolta o respinta in toto, non esiste una via di mezzo.

“Durante la Commissione la discussione è stata ampia ed argomentata e ha dato modo di far emergere sia la complessità del tema che le sue sfaccettature normative che di fatto precludono alle amministrazioni azioni “forzatamente restrittive” sul tema, oltre a quanto già messo in atto a livello di tutela della salute. Le proposte della petizione erano 5 di cui alcune coincidenti con azioni già in itinere e da tempo annunciate da parte dell’amministrazione, come l’aggiornamento del piano di localizzazione delle antenne. Ci è stato chiesto inoltre di misurare i livelli dei campi elettromagnetici presenti sul territorio, azione che verrà avviata con la revisione ed aggiornamento del piano. Su questi due temi necessariamente la risposta è stata “no”, perché sono azioni già previste e “work in progress” su cui la macchina amministrativa è già avviata".

Le proposte dichiarate "non attivabili"

"Le altre proposte della petizione non sono invece attivabili in quanto richiedono di andare oltre a ciò che la norma prevede o di avviare azioni non concretizzabili per il caso specifico. Ci è stato chiesto infatti per il territorio di Gussago di rimanere sotto la soglia prevista dalla norma in tema di emissioni, un’azione ulteriormente e immotivatamente restrittiva rispetto i limiti vigenti, che potrebbe condurre nella migliore delle ipotesi a ricorsi da parte dei richiedenti. Ci è stato chiesto inoltre di mitigare l’impatto paesaggistico dell’impianto, azione non attuabile per il sito specifico (area già parzialmente alberata) e per il tipo di costruzione (un palo su cui vengono installati i ripetitori). Anche su questi temi la risposta non poteva quindi che essere negativa. La richiesta dell’osservatorio é inattuabile in quanto prevedrebbe la costituzione di un organismo composto da politici e rappresentanti dei cittadini che dovrebbe assumere funzioni di controllo e vigilanza sul tema dell’esposizione ai campi elettromagnetici della cittadinanza, laddove esistono figure formate e competenti ed enti ufficiali e preposti a tali azioni. Più che di atteggiamento di chiusura da parte dell’Amministrazione si tratta invece del coraggio di amministrare, mantenendo il tema nei binari definiti dalla norma e affidandone le redini a figure preposte, senza scivolare in populismi o allarmismi. Ma questo, seppur esaustivamente spiegato e argomentato durante la commissione, pare non essere stato colto. Rimarchiamo con decisione, anche se già ampiamente chiarito durante riunioni e commissioni, la nostra totale apertura volta ad un dialogo e confronto costruttivo".

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