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Spalanchiamo i musei alla disabilità arriva a San Martino con i Pazzi di Rugby

Si tratta di un percorso artistico, costituito da quattro tappe all’insegna dell’inclusione, che ha lo scopo di rendere protagonisti ragazzi e ragazze affetti da differenti disabilità

Spalanchiamo i musei alla disabilità arriva a San Martino con i Pazzi di Rugby
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«Spalanchiamo il mondo alle diverse abilità. Spalanchiamo i musei alla disabilità» è il nome della bella iniziativa dell’associazione calvisanese «Pazzi di Rugby» patrocinata dal Comune di Desenzano con il quale il fondatore dell’associazione Gianluigi Zucca collabora da tempo per progetti dello stesso genere. Si tratta di un percorso artistico, costituito da quattro tappe all’insegna dell’inclusione, che ha lo scopo di rendere protagonisti ragazzi e ragazze affetti da differenti disabilità: il Museo Civico Rambotti di Desenzano del Garda, la Torre si San Martino della Battaglia, Villa Romana e il Monumento di Sant’Angela Merici di Desenzano del Garda.

A spasso con la Sorgente e i Pazzi di Rugby

Mercoledì 5 giugno i «Pazzi di Rugby», quattro ragazzi e due educatrici della Cooperativa «La Sorgente» sono arrivati ai piedi della Torre di San Martino della Battaglia (inaugurata nel 1893), un edificio storico della piccola frazione desenzanese, che celebra l’epoca risorgimentale italiana dalla prima guerra d’Indipendenza alla presa di Roma nel 1870. La Torre, costruita a partire dal 1880 sul colle più alto del luogo, si trova nell’hinterland del Museo del Risorgimento di Solferino e San Martino. Sulla terrazza della torre si trova una lanterna che contiene un faro che lampeggia i colori del Tricolore italiano che sono visibili anche da molto lontano.

 

Una gita a San Martino alla statua del Risorgimento

Tutti i ragazzi partecipanti sono stati entusiasti di vedere una torre non troppo antica, anzi piuttosto recente, ma impregnata di una storia che a noi tocca particolarmente: l’unità d’Italia. Appena sono entrati, all’ingresso si sono trovati di fronte la sala principale, chiamata «rotonda», al centro della quale sorge l’immensa statua in bronzo di Re Vittorio Emanuele II, a cui la torre bresciana è dedicata, vestito con la divisa da alto ufficiale dei Carabinieri. Le pareti della sala sono decorate da quattro grandi scene della vita del Re: Il Convegno di Vignale; L'entrata a Milano di Vittorio Emanuele II e Napoleone III dopo la vittoria di Magenta; Vittorio Emanuele al ponte di Palestro; Vittorio Emanuele in Campidoglio. Disposti lungo le pareti della rotonda, su tronchi di colonna, si trovano otto busti in bronzo dei generali morti nelle campagne dell'Indipendenza. Dalla sala a pianterreno una rampa inclinata a spirale porta sulla cima della torre dalla quale si può osservare un incantevole panorama del basso lago di Garda e delle colline moreniche circostanti, fino ad alcuni scorci di Pianura Padana. La Torre presenta anche una serie di grandi dipinti all'encausto (antica tecnica pittorica, fondata sull'uso di colori sciolti nella cera e applicati a caldo sull'intonaco) che rappresentano i fatti più importanti dell’epoca e dei dipinti ad acquarelli con le uniformi dei soldati.

La soddisfazione di Zucca, da sempre in prima fila

«Non posso fare altro che ringraziare calorosamente la signora Laura, referente per la torre di San Martino della Battaglia, che all’ingresso della torre ci ha accolto con gentilezza e disponibilità. Presto condivideremo le date delle altre tappe artistiche.» racconta Gianluigi Zucca.

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