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Salò: revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini

Un tema che la città di Salò aveva già avuto modo di affrontare nel 2019 e nel 2020

Salò: revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini
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Salò: la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini torna sui banchi del Consiglio comunale.

Sui banchi del Consiglio comunale di Salò

Revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: se ne discuterà nel corso del Consiglio comunale in programma questa sera (mercoledì 26 febbraio 2025) a partire dalle 20. Ad avanzare tale proposta è stata la maggioranza nel corso della riunione dei capigruppo che si è tenuta lunedì 17 febbraio 2025. Clicca qui per seguire il Consiglio comunale.

Un tema già affrontato nella città benacense

Un tema che la città di Salò aveva già avuto modo di affrontare nel corso del Consiglio comunale dell'8 aprile 2019, particolarmente sentito essendo stata la città bencense la sede di ministri durante la Repubblica Sociale Italiana nota anche come Repubblica di Salò. Quella sera, l'8 aprile 2019 appunto, a presidiare la zona del Municipio decine di poliziotti, carabinieri e Digos per un totale di 52 uomini in divisa e altri in borghese. Davvero tante le persone che presero parte al consiglio comunale, numerosi, inoltre, coloro che attesero fuori dal municipio al di la delle transenne.

Ultimi aggiornamenti

Revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: 12 voti a favore

La cittadinanza onoraria a Benito Mussolini è stata revocata: 12 i voti a favore, 1 astenuto (Ciato) e 3 contrari (Bana, Bonfanti e Frau).

Il sindaco Cagnini: "Nessuno vuole cancellare un fatto storico ma scrivere una nuova pagina"

Dopo la riunione dei capigruppo alle 20.40, a prendere la parole è il sindaco Francesco Cagnini:

 

 "A differenza di altri non abbiamo rilasciato dichiarazioni nei giorni scorsi per rispetto al Consiglio comunale. Con questa revoca non vogliamo cancellare la storia ma continuare a riflettere su quel periodo storico a cui la nostra città è legata in maniera particolare. Nessuno vuole cancellare un fatto storico, ma scrivere una nuova pagina dal forte valore simbolico: la cittadinanza onoraria a Mussolini non ha più spazio né in Italia né a Salò. Non un semplice tratto di penna ma consapevolezza profonda. Quello di stasera è un passo positivo e propositivo di un percorso da affrontare anche con le nuove generazioni. La Costituzione, come diceva Calamandrei, "necessità di impegno e volontà di mantenere promesse nel tempo". Per noi la revoca non merita giustificazioni e altre parole. Va semplicemente fatta".

 

 

 

 

Precisazioni del segretario generale: "Il Consiglio comunale può dare o revocare la cittadinanza onoraria"

Ad intervenire con alcune precisazioni anche il segretario generale il quale ha tenuto a sottolineare che:

"Il Consiglio comunale ha il potere di dare o revocare la cittadinanza onoraria. Molti comuni - ha evidenziato - lo hanno fatto senza provocare controversie giuridiche".

In questo modo ha smentito quanto sostenuto poco prima da alcuni consiglieri di minoranza.

 

 

 

Nuovo Progetto Salò voto contrario: "Mozione squisitamente politica"

Nuovo Progetto Salò, ad intervenire il consigliere Federico Bana  anche a nome del capogruppo Gianantonio Citroni non presente in aula. La mozione è stata definita come:

 "Squisitamente politica e non amministrativa. Un modo per distrarre l'attenzione da altre cose. Annuncio il mio voto contrario. La revoca è frutto di una scadente ideologia. Cinque anni fa votai contro. La mia idea non è cambiata: il mio voto sarà contrario nei confronto di una mozione che spaccherà la cittadinanza".

 

 

 

Giovanni Ciato, Città Futura Salò: "Oggi scriviamo una pagina di storia e non di demagogia"

A prendere la parole Giovanni Ciato Città Futura Salò.

Il consigliere ha ricordato quando l'ex consigliere e ora sindaco Francesco Cagnini presentò la stessa mozione nel 2020 poi respinta in Consiglio comunale,  da allora sono trascorsi cinque anni:

"Le revoche come queste devono essere motivate. Ad oggi potrebbe essere impugnabile. La cittadinanza onoraria sarà revocata in questa data: 26 febbraio 2025. Dobbiamo farlo oggi. Oggi scriviamo una vera pagina di storia e non di demagogia. Senza remore o paure".

Ciato, che ha inoltre presentato una mozione con la richiesta che  nel preambolo dello Statuto del Comune si aggiunga in poche righe che Salò, in un periodo della sua storia dal 1943 al 1945, è stata "idealmente" considerata la capitale della Repubblica Sociale Italiana.

"Un modo per far si che la revoca di oggi non passi alla storia come un tentativo di cancellare parte del suo passato ma come il giorno in cui si è arricchita di una pagina di democrazia, e perché il nostro passato non cada nell'oblio".

A seguito della riunione dei capigruppo all'unanimità è stato deciso che la discussione di tale mozione sarà posta all'ordine del giorno della prossima seduta della Commissione sui regolamenti.

 

 

 

Massimiliano Frau: "Un atto di frattura e miope"

Secondo il consigliere Massimiliano Frau si tratta di :

 

 "Una proposta che va ben oltre una questione amministrativa e formale, ma un atto simbolico carico di una portata che supera i confini comunali. E' un atto di frattura e miope. Un battere cassa con la memoria alimentando divisioni e polemiche. Un'operazione che vuole farci piegare alla ideologia di sinistra. Non credo che cancellare un pezzo della nostra storia sia la soluzione. Dobbiamo al contrario mantenere viva la memoria affinché ciò che è stato non si ripresenti per garantire che i giovani non commettano gli stessi errori. Questa mozione sembra essere un modo per tenere unita la propria Giunta. Non si deve temere il passato ma affrontarlo per costruire un futuro migliore".

In piazza Vittoria in numerosi, seguono dall'esterno collegati in streaming il Consiglio comunale

Il Consiglio comunale è entrato nel vivo con la discussione del punto numero due all'ordine del giorno, quello relativo appunto alla proposta di revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Nel frattempo in piazza Vittoria all'esterno di palazzo municipale sono numerose le persone che si sono riunite. Non essendo riusciti ad entrare in sala consiliare (era previsto un massimo di 50 persone, ingressi contingentati). In molti stanno seguendo dall'esterno collegandosi tramite smartphone.

Erminia Bonfanti di Salò 2.0: "Voto contrario, tema non rilevante per Salò"

Prende la parola il consigliere Evoli, il capogruppo del gruppo consiliare Civica Salò che ha presentato la mozione spiegando le motivazioni. Interviene il capogruppo di Salò 2.0 Erminia Bonfanti:

 

"Le motivazioni  su un tema che non è assolutamente rilevante per la città di Salò e che sta a  cuore alla sinistra salodiana - ha dichiarato Ermina Bonfanti capogruppo di Salò 2.0 - E' la terza volta che viene proposta nel giro di pochi anni. Il tema è anacronistico, un valore strumentale e ideologico che nulla ha a che fare con l'amministrazione di una città. Non porta alcun vantaggio a Salò, al contrario solleva proteste e polemiche e non fa bene all' immagine della nostra città. Spetta davvero a questo Consiglio comunale decidere di rimuovere questo titolo attribuito nel 1924 quando i consigli comunali in tutta Italia sono stati sostituiti da commissioni prefettizie? Questo Comune non ha un regolamento che revochi cittadinanze onorarie. La delibera di approvazione potrà essere impugnata al Tar della Lombardia perché contiene un vizio di competenza. Una manifestazione folcloristica di estrema sinistra che da mesi caratterizza la modalità di amministrare il Comune, che è tutt'altro che civica. Una mozione che non è utile a nessuno, Salò con o senza la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini sarà sempre ricordata con riferimenti alla Rsi. Che piaccia oppure no. La non approvazione della mia lista non ha nulla a che vedere con la nostra incompatibilità o nostalgia del fascismo. Pertanto esprimo voto contrario fin da subito".

L'aula consiliare al completo

L'aula consiliare è al completo già a mezz'ora prima dell'inizio del Consiglio comunale in programma alle 20 nel quale si discute della revoca alla cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Nell'occasione, infatti, gli ingressi sono stati contingentati fino ad un massimo di cinquanta persone.  La zona circostante palazzo municipale risulta essere presidiata dalle forze dell'ordine, l'intera zona inoltre è stata transennata per ragioni di sicurezza.

A Salò se ne discusse nel Consiglio comunale dell'aprile 2019 e nel 2020

Nel Consiglio comunale dell'8 aprile 2019 l'allora maggioranza all'unanimità fece appello all'art.58 del regolamento del Consiglio Comunale proponendo una questione di «ordine pregiudiziale e sospensiva» rinviando al prossimo consiglio comunale dopo le elezioni amministrative la discussione. E così fu: nel gennaio 2020 la mozione fu riproposta dalla nuova minoranza Salò Futura e sottoscritta da Giovanni Ciato , Manuela Zaminato e Francesco Cagnini, oggi sindaco. La mozione fu respinta con 14 voti contrari, la maggioranza di Cipani, e 3 favorevoli, i firmatari. L'allora capogruppo di maggioranza Gualtiero Comini  motivò così la decisione:

«Riteniamo la proposta strumentale e anacronistica. Altra motivazione si rifà alla volontà di non voler ripristinare un istituto che, nel diritto romano, era definito “damnatio memoriae”. Quest'ultima comprendeva il fatto che ogni statua, monumento o documento che si richiamava al condannato doveva essere distrutto. Parlando di Mussolini verrebbe la tentazione di applicare questa condanna. Ma se la cittadinanza venisse revocata oggi, dopo oltre 90 anni, non avrebbe senso e rischierebbe di fare dimenticare gli errori del Ventennio fascista. La storia, invece, è memoria e non può essere cancellata».

 

Il decreto di conferimento della cittadinanza onoraria datato 1924

Il decreto di conferimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini è datato 23 maggio 1924, ad attribuirlo non il Consiglio comunale, che era stato sciolto, ma il commissario prefettizio  Salvatore Punzo, inviato nella cittadina gardesana nel 1919 per fondare la sezione del partito fascista. Un decreto che venne riportato all'attenzione nel 2019  quando Stefano Zane  allora consigliere e capogruppo del gruppo di minoranza Scelgo Salò , nipote dell'ex sindaco Francesco, partigiano e senatore Dc, presentò una mozione chiedendo la revoca della cittadinanza come «gesto dal grande significato simbolico» da parte del Consiglio comunale dell'allora sindaco  Giampiero Cipani .

Commenti
Luca

Giusto. Però vorrei sapere chi ha preso il tesoro di " Dongo" , chi si è arricchito con i soldi di tutti gli italiani . Anche queste persone andrebbero bandite dalla storia .

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