Arresto

Pusher picchia la compagna, per lui si sono aperte le porte del carcere

Il 32enne considerava la propria fidanzata responsabile del suo arresto.

Pusher picchia la compagna, per lui si sono aperte le porte del carcere
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Il 25 maggio 2021 era stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Breno nel corso di un’operazione antidroga, poiché trovato in possesso di quasi duecento grammi di cocaina.

Il protagonista della vicenda

Al centro del triste fatto di cronaca un 32enne tunisino, irregolare sul territorio nazionale, considerato uno degli spacciatori più attivi nella comune di Darfo Boario Terme. Dopo la convalida, il Giudice gli aveva intimato il divieto di ritornare nella provincia di Brescia.

Riteneva la donna responsabile del suo arresto

Lo straniero, già il giorno dopo, disinteressandosi della prescrizione, era tornato a Darfo con l’intento di cercare la propria fidanzata, una ragazza originaria del Marocco, per fargliela pagare perché la riteneva responsabile del suo arresto. L’aveva trovata di sera mentre passeggiava a piedi e l’aveva picchiata, portandole via il telefono cellulare. La donna aveva riportato una frattura alla mano ed era stata operata a Esine.

Tentata fuga

Nel frattempo il tunisino, sapendo di essere ricercato dai Carabinieri, aveva fatto perdere le proprie tracce. Le indagini svolte dai militari hanno stretto il cerchio su alcuni tossicodipendenti della valle che gli stavano dando ospitalità.

Dietro le sbarre

Lunedì 27 settembre, nel pomeriggio i carabinieri del nucleo operativo lo hanno pedinato, era in auto con alcuni stranieri e si stava dirigendo verso il centro commerciale Adamello di Darfo. Quando ha visto i carabinieri, l'uomo ha provato a fuggire a piedi ma è stato inseguito e arrestato. Il Giudice aveva nel frattempo aggravato la sua misura ed aveva disposto la custodia cautelare in carcere. Per lui si sono aperte le porte del penitenziario di Canton Mombello.

 

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