l'addio

L'ultimo saluto al bagnino Matteo Formenti: "Aveva scelto per sé uno standard morale altissimo"

Durante l'omelia funebre, il prevosto ha riflettuto sulla doppia tragedia parlando del conflitto di coscienza che aveva attanagliato Matteo dopo la morte di Michael

L'ultimo saluto al bagnino Matteo Formenti: "Aveva scelto per sé uno standard morale altissimo"
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È in una giornata in cui esplode l'estate, calda e assolata, che Chiari ha abbracciato oggi, sabato 28 giugno 2025, per l'ultima volta, Matteo Formenti, il bagnino di 37 anni morto suicida lunedì sera sul Monte Orfano. Una doppia tragedia, quella che ha sconvolto in poche ore tutta la Bassa e la Franciacorta, ma non solo. Poche ore prima dell'estremo gesto di Matteo, nel reparto di rianimazione dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo era spirato infatti il piccolo Michael Consolandi, 4 anni: il bambino era rimasto coinvolto in un incidente in piscina avvenuto venerdì della scorsa settimana, proprio mentre Matteo era in servizio, al parco acquatico Tintarella di luna di Castrezzato. Di questa morte, Matteo si era sentito direttamente e personalmente colpevole, per quanto le indagini sull'incidente siano ancora in corso e non vi siano al momento responsabilità. Tanto da decidere di togliersi la vita.

Oggi l'ultimo saluto a Matteo Formenti in Duomo

Il Duomo di Chiari era pieno, oggi pomeriggio, per le esequie celebrate dal prevosto della città Monsignor Gian Maria Fattorini. Stretti attorno alla bara di legno chiaro, sormontata da fiori arancioni, c'erano gli amici, i parenti, ma anche i colleghi della piscina, e i volontari della quadra Cortezzano di cui Matteo faceva parte. In fascia tricolore, i due sindaci di Chiari e di Castrezzato Gabriele Zotti e Luigi Cuneo.

Durante l'omelia funebre, il prevosto ha riflettuto sulla doppia tragedia parlando del conflitto di coscienza che aveva attanagliato Matteo dopo la morte di Michael.

"In un mondo in cui la differenza tra bene e male, tra giusto e sbagliato, sparisce, l'uomo ha una legge scritta nel suo cuore e sa di non essersela scritta da sé. Il mondo sembra aver dimenticato cosa sia la coscienza, nucleo e sacrario dell'uomo. Matteo ha vissuto un dramma interiore di coscienza: voleva amare questo bimbo e salvargli la vita. Non ce l'ha fatta, e per il senso di colpa ha voluto sacrificare la propria".

"Aveva scelto uno standard morale altissimo"

Al termine della cerimonia, anche uno zio del 37enne ha letto un lungo testo, un "elogio funebre " l'ha definito lui stesso, in cui ha descritto e raccontato chi era Matteo. Un uomo "che aveva scelto per sé stesso uno standard morale altissimo".

Ironia della sorte, ha raccontato, poche settimane fa Matteo avrebbe potuto rinunciare al lavoro in piscina per essere assunto in un noto ristorante della Franciacorta. Avevo però rimandato le dimissioni, proprio per quel senso del rispetto e dell'onore della parola data al titolare del parco acquatico.

"Matteo aveva scelto per sé stesso uno standard morale altissimo, coerente ed inflessibile" ha detto dal pulpito.

Nel tempo libero leggeva e studiava testi di fisica e filosofia, con il piglio e la costanza "di un monaco benedettino".

"Ma su questo limpido mondo interiore si è abbattuta quel venerdì una croce più grande di lui. Nella sua solitudine, ha scelto la via della tragedia. Rimasto solo di fronte a se stesso, si è aggiudicato con assurda severità, con una sentenza inappellabile".

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