Pontoglio

Non conosce l'italiano e non sa leggere il giuramento: sindaco nega la cittadinanza

A comunicare quanto accaduto, con un post su Facebook, è stato lo stesso primo cittadino Alessandro Pozzi.

Non conosce l'italiano e non sa leggere il giuramento: sindaco nega la cittadinanza
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E' successo oggi, martedì 4 ottobre, a Pontoglio. Il sindaco Alessandro Pozzi ha negato la cittadinanza ad una persona che, dopo circa 15 anni in Italia, non ha saputo recitare il giuramento.

Non conosce l'italiano: sindaco nega la cittadinanza

Un lungo post di Facebook pubblicato nel pomeriggio sul profilo Facebook del primo cittadino, Alessandro Pozzi, racconta quanto accaduto a Pontoglio. Proprio un anno fa, il sindaco della Lega e la sua compagine hanno vinto le elezioni amministrative (continuando su quanto tracciato dall'ex primo cittadino Alessandro Seghezzi) e, quest'oggi, Pozzi in veste di sindaco avrebbe dovuto conferire la cittadinanza ad una persona straniera residente in paese, ma al momento del giuramento, questa non è riuscita a leggerlo in quanto non conosce la lingua.

Il post di Facebook

"La cittadinanza non si regala", ha esordito così il primo cittadino che ha affidato a Facebook il resoconto (che riportiamo integralmente) di quanto accaduto.

Com’è possibile che una persona residente da oltre 15 anni sul territorio italiano non abbia ancora imparato minimamente la nostra lingua? “Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato.” Quanto citato sopra è il giuramento che ogni cittadino straniero deve pronunciare durante la cerimonia per il conferimento della cittadinanza Italiana, concetti importantissimi che racchiudono in se il significato profondo di appartenere ad una nazione come la nostra, l’Italia. Non mi sembra che lo stato Italiano chieda di pronunciare tutta la Divina Commedia e i Promessi Sposi a memoria, eppure... Credo fermamente che se una qualsiasi persona, cittadina straniera voglia entrare a far parte di una comunità diversa da quella originaria, deve prodigarsi ad integrarsi e soprattutto, oltre al rispetto del popolo che la ospita, imparare la lingua. Fondamentale per una convivenza serena e corretta sul nostro territorio. Certo è che se sei in Italia dal 2007 e non sai ne leggere questa semplice formula e non sai rispondere alle semplici domande tipo: “cosa fai nella vita?” e “in che via abiti a Pontoglio?, quanti figli hai?” forse c'è qualcosa che non va, e negarle la cittadinanza mi è sembrato un atto doveroso nei confronti dei cittadini italiani e dell’istituzione che rappresento come sindaco. Non è stata una presa di posizione a prescindere, anzi, con molto dispiacere ho dovuto constatare con quanta facilità si possa diventare cittadini Italiani, e quindi ho pensato di “rimandare indietro” questa persona a quando avrà un minimo di conoscenza della lingua italiana, essenziale per la vita di tutti i giorni. La cittadinanza è una cosa seria, il Comune non è una tipografia che stampa cittadinanze senza se e senza ma, ci vogliono criteri severi. Appartenere ad uno stato diverso da quello di nascita, richiede l’intento da parte di chi ne fa formale richiesta di integrarsi a pieno, essere italiano è un onore, quindi ho ritenuto opportuno negarle la cittadinanza. Avergliela negata è stato un gesto doveroso, anche per rispetto di tutti gli stranieri che sono diventati Italiani e che si sono integrati, necessario per la convivenza quotidiana di ognuno di noi. Il conferimento della cittadinanza è imposto ai Comuni dal Ministero in base ai vari documenti che lo straniero spedisce agli uffici e di conseguenza, appurata la regolarità dei documenti, il Ministero concede tale privilegio, i comuni sono obbligati a conferirla ascoltando il semplice giuramento che ho citato prima. Ma oggi è stato troppo, non mi era mai capitato di trovare qualcuno che non sapesse minimamente parlare l'italiano, e francamente ho deciso che non era opportuno regalare un onore così grande a qualcuno che in realtà non ne comprenderebbe il valore e i vari obblighi che si è chiamati a svolgere quando si è cittadini Italiani. Oggi purtroppo è stato davvero troppo!
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