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ll Tar salva (per ora) la veranda abusiva del ristorante

I proprietario avevano fatto ricorso contro il diniego alla richiesta di sanatoria e l'ordinanza di demolizione del Comune

ll Tar salva (per ora)  la veranda abusiva del ristorante
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La veranda abusiva del ristorante La Quaglia per ora è salva dalle «ruspe» del Comune. Lo ha stabilito il Tar, a cui la proprietà si era rivolta per richiedere la sospensione dell’ordinanza di demolizione e l’annullamento del diniego alla domanda di costruzione in sanatoria.

La veranda abusiva finisce al Tar

L’abuso risale al 2010 quando i proprietari del ristorante avevano chiuso senza alcun permesso il porticato e la terrazza posta sul retro della struttura, ampliando gli spazi a disposizione del ristorante. Un illecito noto al Comune dal 2019 (a seguito di una segnalazione di Ats), che nell’agosto 2022 aveva però respinto la domanda di costruzione in sanatoria presentata dai titolari in quanto l’area risulterebbe classificata fra i «lotti saturi» che impongono «il mantenimento dell’indice di edificabilità fondiaria esistente» (e quindi l’impossibilità di ampliare) e l’assenza di una sufficiente aerazione naturale nei locali dovuta alla nuova veranda. Se quest’ultima questione è facilmente risolvibile (i giudici hanno condiviso la tesi del ricorrente per cui il ricambio dell’aria può essere garantito mediante l’installazione di un adeguato sistema di aerazione meccanica), da chiarire rimane invece la questione della conformità urbanistica.

La decisione dei giudici

Secondo i proprietari de La Quaglia, come indicato sia nella prima che nella seconda variante del pgt, sarebbe ammesso «l’ampliamento per riorganizzazione funzionale nel limite del 20% della spl (superficie lorda di pavimento) esistente»: gli stessi hanno sollevato dubbi anche sul l’indice di edificabilità fondiaria, vincolo dal quale la zona del ristorante, indicata come subalterno 3 nelle Nta (Norme tecniche di attuazione), sarebbe esclusa, a differenza dei subalterni 2,4 e 5. «Il Comune in effetti non chiarisce il motivo dell’esclusione, anche se questo non significa l’automatica estensione al ristorante della disciplina generale sull’ampliamento, perché introdurrebbe una contraddizione all’interno di un’area omogenea - hanno evidenziato dal Tar - Piuttosto si può ritenere che le norme del Pgt ammettano la creazione di un ambiente di lavoro di pertinenza al ristorante [...] e non consentirebbe il passaggio ad altre destinazioni d’uso né la conservazione dopo la conclusione dell’attività». In attesa di chiarimenti, i giudici hanno quindi sospeso l’ordinanza di demolizione del Comune (datata a gennaio 2022), fissando una nuova udienza per giugno.

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