Manerbio

L’Avis dona un defibrillatore alla comunità

È in via Palestro 49, all’esterno della sede, a disposizione dei cittadini

L’Avis dona un defibrillatore alla comunità
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E' stato inaugurato oggi al di fuori della sede di via Palestro 49

L’Avis dona un defibrillatore alla comunità

Si è tenuta nel pomeriggio l'inaugurazione ufficiale del "Dae", defibrillatore semi automatico esterno, all'esterno della sede dei donatori di sangue a Manerbio. E' stata infatti proprio l'Avis a voler fare un dono prezioso alla comunità in cui opera.

Nell'anno del Covid le attività sociali, gli eventi, i momenti di convivialità, sono stati sospesi e il budget accantonato per essi è stato in parte investito per mettere in sicurezza, per garantire la prevenzione e per promuovere la salute tra i cittadini.

"Un gesto doveroso per ringraziare gli avisini e le avisine manerbiesi per quanto fanno ogni giorno da anni. L'Avis non può più guardare solo entro le mura di via Palestro 49, al contrario come già avviato quattro anni fa con il cambio del Direttivo deve intercettare e anticipare i bisogni dei paesi in cui i nostri volontari dal braccio teso vivono, e salvaguardare loro e i loro concittadini - ha proseguito la presidente Marianna Baldo, riconfermata alla guida del Direttivo anche per prossimo quadriennio - Il nostro consiglio direttivo si è dimostrato attento e lungimirante, a ciascuno dei membri va un enorme grazie”.

La cerimonia si è tenuta nel periodo di pausa tra due turni di un corso abilitante. Oggi infatti otto membri dell’Avis Manerbio sono stati formati come operatori laici BLSD, ossia come persone con le carte in regola per riuscire a contribuire alla catena “salvavita” del soccorso. Il varo avvenuto poco dopo le 14.30 all’aperto ha visto il posizionamento del defibrillatore nell’apposita teca riscaldata e allarmata, nonché videosorvegliata, con tanto di suono della sirena, alla presenza dell’assessore Liliana Savoldi.

“L’istruttrice Roberta Boni, infermiera dell’AAT 118 Brescia oggi a Manerbio in veste di volontaria dell’associazione Elisoccorso Brescia BravoSierra, ha più volte spiegato durante le ore di lezione che a far la differenza in caso di attacco cardiaco è la persona più vicina a chi è in difficoltà. Semplici cittadini se ben formati possono evitare in molti casi conseguenze pesanti a chi ha accusato il malore con un tempestivo massaggio cardiaco e il supporto di un DAE - ha sottolineato la Baldo - Otto di noi sono stati abilitati. In base a come andrà la situazione di emergenza pandemica vorremmo raggiungere tutte le nostre quattro comunità con un corso abilitate. L’obiettivo? Promuovere la vita sia con il dono del sangue che con altre fondamentali sfaccettature, questa ne è un esempio”.

Riconoscimenti e ringraziamenti

In pochi minuti sono state però ricordate due importanti realtà che a fianco di Avis Manerbio hanno giocato un ruolo fondamentale nel portare a termine importanti progetti.

Il primo progetto è stato quello dei test sierologici su base volontaria riservato ai donatori di sangue attivi dello scorso ottobre grazie alla collaborazione delle infermiere volontarie di Croce Rossa Italiana del Comitato di Brescia. Il Comitato è stato omaggiato di un manichino da lattante per la formazione alle manovre salvavita. In rappresentanza del Comitato Bresciano la presidente Carolina David, e le infemiere volontarie che in Avis hanno prestato servizio: l’ispettrice Rosaria Avisani, la sua vice Caterina Laffranchi, le sorelle Marta Gaffurini e Francesca Subrizi.

Il secondo progetto è oltre alla formazione BLSD anche l’abilitazione dei campi sportivi di San Gervasio Bresciano e Bassano Bresciano per l’atterraggio notturno in sicurezza dell’elicottero della flotta Areu, grazie alla collaborazione con l’associazione Elisoccorso Brescia BravoSierra e a quella del personale sanitario e aeronautico della base Hems di Brescia. In questo caso l’Avis manerbiese ha agito ad ampio spettro, donando un ipad all’associazione al quale verrà collegata una sonda ecografica tascabile che permetterà ai sanitari in emergenza di poter avere un quadro generale più approfondito e ottimizzare l’ospedalizzazione del paziente. Il dispositivo digitale è stato ritirato dalla presidente dell’associazione BravoSierra Dottoressa Giovanna Perone.

Tutte le presenti hanno concordato sull’efficacia del fare rete con fatti concreti. Pare che l’Avis Manerbio abbia dato dimostrazione che tutto questo è possibile.

 

 

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