vincere i propri limiti

Da Ventimiglia a Barcellona in bici: tra i «parkinsonauti» anche il roccafranchese Angelo

L’obiettivo dell’impresa è stato dimostrare come lo sport possa essere uno strumento terapeutico: "Spero che questa storia aiuti anche altre persone"

Da Ventimiglia a Barcellona in bici: tra i «parkinsonauti» anche il roccafranchese Angelo
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di Lara Pezzotti

Hanno scelto di farsi chiamare parkinsonauti, convivono con il Parkinson da diverso tempo, amano lo sport e hanno deciso di viaggiare in bicicletta da Ventimiglia a Barcellona, per unirsi alle squadre in arrivo da tutto il mondo e celebrare insieme la festa di apertura del «6° World Parkinson Congress».

Da Ventimiglia a Barcellona in bici con i «parkinsonauti»

Partiti da Ventimiglia, il 24 giugno, Karin, Daniela, Samantha, Max, Fulvio, Dario, Mauro, Marco, Mara, Ger, Filippo, Roberto e il roccafranchese Angelo Gualtieri, sono arrivati a Barcellona domenica 2 luglio. L’obiettivo di questa loro impresa, realizzata in collaborazione con «Parkinson & Sport», è stato quello di dimostrare come lo sport possa essere uno strumento terapeutico per non farsi bloccare dalla malattia, e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’incremento dei casi in età giovanile. Infatti, il disturbo colpisce oggi 5 milioni di persone nel mondo, di cui oltre 300.000 solo in Italia. Anche se diverse sono le terapie che permettono di rallentare la diffusione dei sintomi, non si conosce una cura efficace per la malattia; tuttavia, studi scientifici dimostrano che, se si desidera ritardare la progressione dei segnali, è necessario compiere attività sportiva almeno tre volte alla settimana.

In sella anche Angelo Gualteri, che dal 2020 convive con la malattia

«Nel settembre del 2020, all’età di 49 anni, dopo vari campanelli d’allarme e successive approfondite analisi, mi è stata diagnosticata la malattia. Da lì ho capito che dovevo fare qualcosa per lottare, per trovare la forza necessaria utile a condividere la vita con questo nuovo amico indesiderato - ha spiegato Gualtieri, membro dell’associazione Parkinson e Sport - Data la mia grande passione per lo sport, e i benefici che questo offre a persone con la mia salute fisica, ho iniziato a cercare online qualche attività da svolgere, e così, quasi per caso mi sono imbattuto nell’associazione Parkinson e Sport».

L’incontro di Angelo con il vasto mondo di Parkinson e Sport, ha portato in lui non solo benefici fisici, ma anche psichici. «Compiere attività sportiva di vario genere, non ti aiuta soltanto a mantenere il corpo in forze e a lavorare sulle articolazioni; ma soprattutto ti aiuta a livello psichico, a vedere il mondo con occhi diversi, a non isolarsi e a capire che nonostante tutto la vita continua, non serve a niente rompere i rapporti con le persone che ci circondano, perché non sta a una malattia dirci quando ci dobbiamo fermare» racconta.

"Abbiamo vinto contro il nostro corpo"

I circa 870 km in 9 giorni, del «Bike WPC Ventimiglia – Barcellona» sono stati per Angelo e tutti gli altri partecipanti un percorso non semplice, fatto di insidie e stanchezza. «L’essere riusciti a vincere contro il proprio corpo e riuscire a raggiungere la città catalana, è la dimostrazione che non ci si deve mai fermare. Spero che questa nostra impresa aiuti anche altre persone, perché la prima cosa che succede quando ti viene diagnosticato il Parkinson è quella di cadere in depressione e non riuscire a reagire, per questo mi auguro che le tante persone come noi, che attraverso un solo like alle nostre fotografie del viaggio, abbiano capito quanto tutto questo è importante, si alzino dal divano e ricomincino a lottare», ha concluso.

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