Adro

Caso La Vittoria: botta e risposta tra sindaco e presidente

Dopo gli sviluppi concitati degli ultimi giorni, con l'ordinanza di rilascio e la sospensiva del Tar, ecco le prime reazioni.

Caso La Vittoria: botta e risposta tra sindaco e presidente
Pubblicato:
Aggiornato:

I punti di vista sono, come prevedibile, diametralmente opposti. Da una parte c'è la Fondazione La Vittoria, che gestisce lo storico asilo di via Castello ad Adro, e rivendica il ruolo educativo svolto dalla scuola e il bisogno di continuità del servizio pubblico portato avanti. Dall'altra c'è il Comune, che porta tutta l'attenzione sulla vulnerabilità sismica e insiste sulla necessità di provvedimenti anche impopolari a tutela dei bambini. Dal punto di vista giudiziario, la battaglia è (di nuovo) aperta, dopo l'ordinanza di rilascio emessa l'8 settembre e la sospensiva concessa dal Tar, che ha temporaneamente congelato l'atto. Ma il dibattito si gioca anche fuori dalle aule del Tribunale amministrativo e alle dichiarazioni della presidente Alessandra Capelli si contrappone la nota diffusa dal sindaco Paolo Rosa tramite i social.

Caso La Vittoria: botta e risposta tra sindaco e presidente

La presidente Alessandra Capelli, di professione avvocato, ricorda che la vulnerabilità sismica non configura, in base alla perizia del ctu, un rischio immediato per i piccoli alunni. "Abbiamo atteso uniti la sospensione dell’odinanza comunale con la quale ci e’ stato inibito l’utilizzo della nostra scuola con la motivazione dell’incolumità alle persone per il rischio sismico - ha precisatoRischio che, dalla relazione del consulente tecnico prescelto dal giudice per competenze specifiche nel settore della sicurezza sismica degli edifici scolastici, nella precedente causa di accertamento della situazione di vulnerabilità sismica, non impone l'immediata chiusura della scuola. Quindi non si comprende l’improvvisa urgenza dell’amministrazione di inibirci l’uso della struttura senza aver prima trovato un altro immobile adeguato alla prosecuzione della nostra attività ( come riconosciuto anche dal tar nell’ordinanza del 6 settembre)". La presidente non nasconde la sua amarezza di fronte alla mancanza di collaborazione tra le parti per trovare una soluzione condivisa. "Ho partecipato proprio martedì in Prefettura ad un tavolo convocato alla presenza del sindaco e della presidente della Cooperativa il cerchio della vita che gestisce provvisoriamente l’attuale scuola nuova, per cercare di risolvere questa questione - ha raccontato - Speravo di poter condividere le soluzioni proposte, essendoci una bellissima scuola nuova sul territorio disponibile anche per gli spazi, ma purtroppo l’unica risposta che ho raccolto e’ stata che : ormai e’ troppo tardi. Credo che quando si parla dei bambini non sia mai troppo tardi! E loro ce lo insegnano tutti i giorni! Ad ogni modo, la Fondazione ha sempre dato e tuttora rinnova la disponibilità, coeteris paribus, al trasferimento nella nuova scuola".

Il sindaco insiste sul rischio sismico

Con una lunga comunicazione diffusa sulle pagine social ufficiali del Comune, il sindaco Paolo Rosa ha difeso a spada tratta l'operato della sua Amministrazione. “Il Comune di Adro è proprietario dello stabile di via Castello 12, che da molti anni non risponde a varie normative, tra le quali quella sismica – ha precisato – Nel 2020, in piena pandemia, l’Amministrazione comunale è riuscita a realizzare una nuova struttura da adibire a scuola dell’infanzia e nido. Durante lo stesso periodo, abbiamo intavolato le trattative con diversi enti, che a fine agosto sono andate a finire con un buco nell’acqua. La Fondazione La Vittorio ha formalizzato il rifiuto definitivo”. Rosa ha spiegato che già a giugno 2020 il Comune aveva sollevato il problema dell’inadeguatezza sismica e ha definito la prima ordinanza di chiusura necessaria di fronte a un “atteggiamento irresponsabile”. Sulla (seconda) ordinanza di rilascio dell’8 settembre il primo cittadino ha citato la nota della Prefettura del 31 agosto, che ha definito inconciliabile il grado di vulnerabilità dell’edificio con l’attuale destinazione d’uso. Perciò, secondo Rosa, “far continuare l’attività in quello stabile sarebbe stato da irresponsabile. Metto a repentaglio la pubblica incolumità di bambini, insegnanti e genitori girandomi dall’altra parte e facendo finta di nulla o, seppur con rammarico, prendo i provvedimenti del caso?”. Il sindaco ha concluso sottolineando la responsabilità che ricade sulle spalle di un primo cittadino, facendo capire che molte scelte sono difficili sia da un punto di vista legale che morale.

Seguici sui nostri canali