La vicenda

Canile tra le macerie: inizia a muoversi la catena della solidarietà per Calcinato

Mentre da un lato proseguono i lavori per la realizzazione del tracciato per l’Alta Velocità, dall’altro nascono forme di solidarietà nuove a favore degli amici a quattro zampe del Canile San Rocco di Calcinatello

Canile tra le macerie: inizia a muoversi la catena della solidarietà per Calcinato
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Mentre da un lato proseguono i lavori per la realizzazione del tracciato per l’Alta Velocità, dall’altro nascono forme di solidarietà nuove a favore degli amici a quattro zampe del Canile San Rocco di Calcinatello che, proprio a causa della Tav, stanno vivendo all’interno di una cantiere a cielo aperto, tra mezzi pesante in movimentazione e polveri  nell’area del canile, che già sorge a ridosso dell’autostrada.

Canile tra le macerie

E ci mancava pure quel lungo serpentone che sta erodendo la superficie del territorio calcinatese, diretto verso Lonato, e via via seguendo la direzione del tracciato della maxi opera. Sulle gabbie e i box dei pelosi una pesante coperta di polvere risultato dei lavori intorno al lungo serpentone che sta divorando il territorio. Una situazione che la stessa Adelina Abeni che dal 1989 sul terreno di sua proprietà gestisce il canile - fatica a spiegare. «Molti sono cani da caccia, persi o lasciati perdere e mai recuperati dai proprietari» - ci aveva spiegato un giorno uno dei volontari. E sulla superficie del canile, oltre alla polvere, pesa anche l’indifferenza delle Istituzioni, a tutti i livelli.  Sì perché la titolare della struttura, la Abeni, non ha ricevuto mani tese, ma numerosi «sgambetti» che dichiara essere pronta a rendere pubblici una volta compreso il futuro dei suoi cani.  Nel frattempo non tutti stanno a guardare e di fronte ad una struttura che necessita di aiuto, non solo economico, qualcuno ha già mosso le prime pedine.

 

Domenica c'è stata la lotteria

In occasione della manifestazione Pietracavalla Autumn Show organizzata dal Ranch Pietracavalla, un’azienda agricola con allevamento di cavalli Quarter Horses e Australian Shepherd sul lago di Garda che da sempre ha a cuore la salute e il benessere degli animali  è stata indetta  la lotteria a favore del Canile. Una giornata utile e ricca di speranze anche per gli stessi titolari e volontari del canile che hanno ricevuto solidarietà e mani tese. Tante le donazioni ricevute, ma soprattutto le proposte che potrebbero ridare vita e speranza alla struttura che ospita più di 200 tra cani e gatti abbandonati.

La storia e la vicenda del canile

Alcuni attendono speranzosi, spiando tra le maglie della recinzione, altri, ma ancora non lo sanno, da lì non usciranno mai perché definiti irrecuperabili. C'è un silenzio quasi surreale intorno all'area del canile dove sono ospitati quasi 200 cani tra cuccioli, cani adulti, e cani problematici o aggressivi. A gestire questa struttura, non senza difficoltà, è dal 1989 Adelina Abeni che sul terreno di sua proprietà ha deciso di fare del bene ai cani bisognosi. Da allora gestisce gli abbandoni, i recuperi e si impegna a mantenere un ambiente sereno per gli amici a quattro zampe abbandonati e senza famiglia. Ma anche le più nobili intenzioni si scontrano contro la burocrazia e spesso, l'indifferenza di chi è chiamato a gestire il bene comune e anche lei, come molti dei suoi cani, si sente abbandonata dalle istituzioni.

 

Un cantiere tra le macerie e i rifiuti nella zona vicino al cantiere Tav

Il silenzio che si può sentire dopo le 18 intorno all'area adibita al canile è appena iniziato e coincide con la fine dei lavori nel cantiere che sorge proprio all'interno della struttura per cani. Parte infatti dell'area della signora Abeni è stata acquistata ed espropriata da Cepav Due per i lavori della linea Tav ed ora è una zona a viabilità promiscua ma i cani sono rimasti esattamente nello stesso posto. Basta osservare da fuori e si può spiacevolmente vedere quanta poca distanza ci sia dai mezzi pesanti che scavano, alle recinzioni dei cani posti in quella parte di canile. Un cantiere tra i cani che ha reso alcune zone della struttura vere distese di sabbia e cumuli di terra. Un'area quella del canile più volte sotto i riflettori, soprattutto per la discarica di rifiuti tombati trovata nelle vicinanze del cantiere della Tav.

 

Le indagini condotte dai professionisti dell’Arpa - sull’area a ridosso dei cantieri avevano riportato alla luce una discarica di rifiuti la cui provenienza sembrava essere arrivata a Brescia attraverso una rotta illecita da Porto Marghera. Nei progetti di Cepav Due, che si sta occupando della Tav, c'era quella di rimuovere solo i rifiuti sotterrati nello spazio su cui sorgeranno i piloni, per un totale di 2mila metri cubi di materiale. Una discarica sotto terra ben nota ai gruppi ambientalisti e soprattutto agli amministratori in carica che fino ad oggi sono stati a guardare nella speranza che la bonifica venisse gestita da Cepav Due. Sotto terra i rifiuti e sopra l'incuria comunale evidente nell'area di proprietà del Comune che circonda il canile dove ancora sono visibili gli ingenti danni del maltempo.

Piante divelte e sui bordi strade, pali della luce piegati, e altri danni ancora visibili ignorati da chi di competenza. Ondata che aveva travolto la stessa struttura provocando ingenti danni a casette, box e coperture. Anche qui la signora Adelina Abeni, ignorata dagli enti locali, si era affidata a «gofoundme» per raccogliere fondi da destinare alla riqualifica di alcune parti. E ora la Tav, che sta divorando gli spazi una volta adibiti ai box dei cani sotto lo sguardo indifferente della burocrazia. Dopo l'esproprio infatti Cepav Due ha iniziato le operazioni per l'installazione dei piloni, dopo di che si procederà alla creazione del cavalcavia.

Ma del canile che ne sarà?

Anche la stessa titolare fatica a spiegare la situazione in quanto ammette di essersi trovata a gestire, in solitaria e senza supporti dal Comune, i rapporti con i costruttori della maxi opera. Anche la stessa collocazione del canile è stata più volte oggetto di discussioni e modifiche all'interno del progetto: inizialmente previsto sopra il campo nomadi, che in realtà doveva essere smantellato ma che è invece è rimasto intatto, è stato poi traslato nell'area affianco ma manca l'ufficialità. L'Amministrazione contattata attraverso il portavoce ufficiale, ha preferito non rispondere.  Dalle commissioni assessorili in tema di urbanistica, si è più volte discusso della struttura del San Rocco e da quanto emerso sarebbe in discussione anche la stessa gestione del nuovo canile realizzato da Cepav, ora affidata alla signora Adelina Abeni.

Per aiutare i pelosi

Inoltre per chi volesse aiutare gli amici a 4 zampe del canile San Rocco di Calcinatello sono sempre ben accette le singole donazioni che aiutano i volontari  nella gestione delle attività ordinarie: dall’alimentazione dei pelosi, sia cani che gatti situati all’interno dell’ area di via Brescia, ma anche la gestione di tutto l’aspetto sanitario come visite veterinarie, vaccinazioni e cure mediche. Come ogni anno sono già disponibili i calendari 2024 con protagonisti cani e gatti della struttura calcinatese. Per informazioni e visite (solo su appuntamento) contattateci con un messaggio privato o una mail a: info@caniledicalcinatello.it

 

 

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