Manerbio

Bambino investito sul monopattino

A soli 10 anni sfrecciava per la città senza casco o altre protezioni

Bambino investito sul monopattino
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Bambino investito sul monopattino. L’incidente all’incrocio tra via Carducci e via Pirandello.

Investito sul monopattino, paura per un bambino

Sono stati attimi concitati e di paura quelli vissuti martedì poco prima delle 14 a Manerbio quando un bimbo di soli 10 anni è stato travolto da un’automobile. Le dinamiche dell’accaduto sono ancora da chiarire, ma ciò che è certo è che il ragazzino stava sfrecciando tranquillamente tra le strade della città senza casco né nessuna altra protezione quando si è scontrato con una macchina guidata da una giovane donna. L’impatto è stato tale da incastrare il monopattino sotto all’automobile coinvolta nell’incidente.

Dopo l’accaduto sono stati immediatamente contattati i soccorsi e sul posto, avvisati dalla Polizia stradale di Brescia, sono intervenuti gli agenti della Municipale di Manerbio agli ordini del comandante Massimo Pini. Insieme a loro un’ambulanza e un’automedica allertate in codice rosso per scongiurare le conseguenze più gravi.

Fortunatamente le condizioni del bimbo sono parse meno preoccupanti di quanto preventivato e, dopo i controlli di routine, è stato trasportato al Pronto soccorso in codice verde per completare tutti gli accertamenti del caso. Spaventatissima la conducente dell’automobile che non ha riportato fortunatamente alcuna ferita. Il bambino stava percorrendo via Carducci sul mezzo elettrico, di proprietà di un ventenne. Quella della regolamentazione dei monopattini è una questione della quale si dibatte da tempo. Perché ad oggi le normative che deve seguire chi usa questo mezzo di trasporto equivale a chi utilizza una bicicletta.

Una condizione a dir poco assurda se si pensa che questi mezzi elettronici possono viaggiare fino ad un massimo di 80 chilometri orari.

Ma cosa dice la legge attuale?

Al momento, i guidatori dei monopattini elettrici devono rispettare le stesse regole dei ciclisti, perché questo tipo di veicolo è considerato alla stregua di una bicicletta. Questo significa che l’obbligo del casco è previsto solo per i minorenni e che la circolazione è limitata alle piste ciclabili, alle strade con limite di velocità inferiore a 50 chilometri orari, sui marciapiedi e nelle zone pedonali con una velocità massima di 6 chilometri orari. I conducenti sono obbligati anche al rispetto della segnaletica stradale e all’utilizzo del segnale acustico.

La bozza del disegno di legge 2024 è già «trapelata» ma non è ancora attuabile

Anche se il Governo aveva etichettato come anno della «resa dei conti» proprio il 2024 ad oggi la normativa fa acqua da tutte le parti.

La bozza del disegno di legge che «dovrebbe» entrare in vigore nel 2024 (si spera entro breve) si compone di 18 articoli, uno su tutti l’estensione dell’obbligo del casco a tutti i conducenti, indipendentemente dall’età: i maggiorenni, così come i minori di 18 anni, dovranno indossarlo per non incorrere in sanzioni.

Il nuovo Codice della Strada, inoltre, introduce un nuovo obbligo: quello della targa e dell’assicurazione, finora non previste: i proprietari dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica hanno l’obbligo di richiedere apposito contrassegno identificativo adesivo, plastificato e non rimovibile, stampato dalle imprese e società di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto che ne curano anche la vendita fissandone il prezzo in regime di libero mercato. La stampa e la vendita dei contrassegni, nonché i criteri di formazione delle specifiche combinazioni alfanumeriche, è svolta secondo i criteri e le modalità stabilite dal Dipartimento per la mobilità sostenibile del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministero dell’interno, al fine di assicurare la tutela degli interessi di ordine pubblico.

I cambiamenti non finiscono qui. Se le modifiche verranno approvate dal Parlamento, infatti, i monopattini elettrici potranno essere guidati esclusivamente «su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h». Niente ciclabili, niente marciapiedi, niente zone pedonali. Sarà compito dei gestori delle compagnie di sharing prevedere un sistema automatico che blocchi il funzionamento dei mezzi al di fuori delle aree consentite. A essere interdetta sui marciapiedi non sarà solo la circolazione, ma anche la sosta, in modo da bandire i posteggi selvaggi.

Commenti
Simon

Concordo pienamente con Il signor Giorgio oltre ai monopattini eletrici anche alle bici assicurazione e targa e rispettare le regole stradali come le automobili soprattutto i semafori... e sinceramente hanno voluto le piste ciclabili e sono sempre sulle carreggiate per gli automobilisti. Quando sono fuori i vigili, carabinieri ecc dovrebbero multarli per far rispettare le regole...

Giorgio

Io sono un pilota di droni. Non di professione ma amatoriale, "per divertimento". Io ho dovuto: Sostenere un esame presso ENAC che mi ha rilasciato un attestato che mi permette di pilotare; Sottoscrivere un'assicurazione obbligatoria; Iscrivermi ad un registro per avere un QRCode da apporre sui miei droni a mo' di targa identificativa. Devo inoltre sottostare a regolamenti europei che normano il volo degli UAS in quanto equiparati ad aeromobili (aeroplani). E questi circolano su strade, anche extraurbane (!), assieme ad altri veicoli come se niente fosse? Targa e assicurazione obbligatorie mi sembra il minimo, li metterei anche per le biciclette...

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