Roccanfranca

Addio al mastro Annibale, dispensatore di amore e di allegria

Franzelli era conosciutissimo a Roccafranca, si è spento a 69 anni dopo un’esistenza vissuta a pieno, un giorno dopo il suo compleanno

Addio al mastro Annibale, dispensatore di amore e di allegria
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Un emarginato, ecco cosa sarebbe potuto essere. Una persona che nella sua vita ha saputo diramare immenso amore e donare tanta allegria e che ha lasciato un segno talmente profondo che alla sua scomparsa sono rimasti tutti attoniti. Ecco cosa è stato, per tutti, Annibale Franzelli, mancato sabato a 69 anni. Esattamente un giorno dopo aver soffiato sulle candeline, che tanto amava, per l’ultima volta.

Addio al mastro Annibale, dispensatore di amore e di allegria

A tracciare la figura dell’uomo è stato il fratello, il vescovo emerito don Giuseppe Franzelli che, martedì mattina, ha celebrato le esequie nella parrocchiale di Roccafranca insieme al parroco don Gianluca Pellini e agli altri sacerdoti. Il religioso ha, infatti, rimarcato come circa 70 anni fa, nascere con la sindrome di down avrebbe potuto far sì che Annibale crescesse come un emarginato, ma fortunatamente è stato completamente l’opposto e lui si è perfettamente inserito all’interno della comunità.

Cresciuto per anni in una casa vicino alla santella, poi per qualche tempo a Fontanella, il 69enne viveva da molto tempo con Elisa e il cognato Domenico. Nella sua routine era solito ad uscire a fare la spesa e, quotidianamente, il suo passaggio nei negozi era sempre molto atteso. I commercianti gli regalavano un gratta e vinci o una monetina e lui, in cambio, gli donava tutta la sua travolgente simpatia. Annibale, nella sua vita, è stato un tutto fare. Avrebbe voluto fare il medico, e spesso a casa si cimentava nella professione, faceva il chierichetto e talvolta gli sarebbe piaciuto essere un sacerdote come il fratello, ma il suo vero «mestiere» era solo uno. Il «maestro» del Corpo bandistico San Gervasio e Protasio che ha amato con tutto se stesso e che ha diretto con tutto l’amore del mondo. In passato non è mancata nemmeno una parentesi nella Fanfara dei Bersaglieri e nel coro perché la musica proprio gli apparteneva e gli dava gioia, la stessa che lui era solito a diramare al suo passaggio.

La scomparsa di Annibale ha gettato nello sconforto il il vescovo Giuseppe, le sorelle Elvira e Elisa con Domenico, che negli ultimi anni era solito ad accompagnarlo ovunque, e tutti i parenti, ma ha sconvolto anche tutta la comunità che gli ha sempre voluto un bene immenso. In occasione della veglia, infatti, la banda ha voluto fare una sorpresa alla famiglia e ha omaggiato Annibale suonando le sue canzoni preferite.

Se n’è andato il giorno dopo il suo compleanno, dopo aver festeggiato ancora una volta quella vita che ha vissuto in pieno, circondato dai suoi affetti e anche se il dolore della sua perdita è immenso, suona ancora nei cuori il rumore della sua risata.

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