Un anno senza la voce di Irene Fargo
La grande artista, che non ha avuto tutta la fama che avrebbe meritato, si è donata alla comunità che la ricorda con affetto
Chiari non dimentica la concittadina Flavia Pozzaglio, mancata l’1 luglio del 2022 a causa della malattia.
Un anno senza la voce di Irene Fargo
La sua voce angelica non si dimentica. Il suo sorriso e la sua bontà d’animo ancor meno. E’ passato un anno dalla morte di Flavia Pozzaglio, in arte Irene Fargo. A portarla via, venerdì 1 luglio 2022, a soli 59 anni, era stata la malattia con la quale lottava da qualche tempo senza mai arrendersi.
Il tempo passa, ma non si affievolisce il ricordo e, proprio in questi giorni, in tanti le hanno rivolto un pensiero. Una frase gentile. Un abbraccio simbolico fino al cielo dove starà duettando con gli angeli.
La storia
Nata all’ospedale di Palazzolo sull’Oglio, Flavia è sempre stata profondamente legata alla sua Chiari dove, anche in passato, non ha mai fatto mancare il suo contributo e la sua presenza: una donna rimasta con i piedi per terra nonostante la sua incredibile voce le abbia dato successo, ma non tutto quello che avrebbe meritato. Purtroppo, infatti, anche se Irene Fargo avrebbe potuto aspirare a molto di più, troppe volte le sono state tarpate le ali.
Quella della cantante è stata, come ricordato moltissime volte da quando è venuta a mancare, a Chiari e non solo, un’esistenza spesso disseminata di difficoltà e insidie che solo grazie al suo temperamento e determinazione ha saputo affrontare e superare. La sua carriera era ufficialmente esplosa sul palco del Teatro Ariston di Sanremo dove nel 1991 si piazzò seconda con «La donna di Ibsen» sotto l’attenta direzione artistica di Pippo Baudo, ma nonostante altri successi, la cantante non è mai riuscita a spiccare il volo completamente.
Il rapporto con la città
A Chiari, Flavia, come è sempre stata chiamata da amici e conoscenti ai quali non ha mai fatto usare il nome d’arte, è sempre stata la ragazza della porta accanto; ha cantato con Coro Polifonico e poi con quello Vox Nova. Si è esibita alle Quadre, non si è tirata indietro alla partecipazione a concerti per diverse occasioni e poi, soprattutto negli ultimi anni, ha condiviso con moltissime concittadine la passione con la maglia. E’ stata una donna buona, forte e fiera: legata alle sue origini che ha sempre rimarcato con profondo orgoglio.
Qualche mese fa, in Santa Maria, il Coro Vox Nova le aveva offerto un tributo: condotta dal professor Agostino Garda, la serata ha avuto la partecipazione del direttore Bruno Provezza e di Maurizio Scalvini al pianoforte.
Lei non è stata gelosa dei suoi talenti e con estrema generosità li ha messi a disposizione della comunità e con umiltà e grande capacità è riuscita a farli germogliare. Questo è un grande insegnamento per tutti noi, perché le comunità crescono e prosperano (non solo materialmente ma anche spiritualmente) quando in tanti mettono a frutto le loro capacità al servizio della collettività,
aveva ribadito l’assessore Domenico Codoni in quell’occasione. Ed è proprio questo che ha fatto Flavia. Si è donata alla sua città, le ha offerto il suo talento, ma anche la sua persona. E proprio per questo non sarà mai dimenticata.