lago d'iseo

Slittano di un anno i lavori di mitigazione della frana del monte Saresano

Presentati i risultati degli studi condotti sul monte Saresano con carotaggi fino a 90 metri, serviranno per stendere il progetto

Slittano di un anno i lavori di mitigazione della frana del monte Saresano
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Slittano avanti di un anno i lavori per la messa in sicurezza del fronte franoso del monte Saresano tra Tavernola Bergamasca, Vigolo e Parzanica. A due anni dall’evacuazione del cementificio e delle case in località Squadre per l’accelerazione improvvisa della frana, gli studi geologici preliminari effettuati nei mesi scorsi con carotaggi fino a 90 metri di profondità hanno evidenziato "una situazione complessa e molto delicata".

Slittano di un anno i lavori di mitigazione della frana del monte Saresano

Se da un lato non si è mai smesso di lavorare per far fronte al rischio connesso al fronte franoso da oltre due milioni di metri cubi di materiale che sta scivolando lentamente a lago, dall’altro il progetto per la mitigazione di questo rischio deve ancora essere redatto. L’obiettivo, come sottolineato anche dal presidente di Autorità di bacino, Alessio Rinaldi, è approvare il definitivo esecutivo entro la fine del 2023 per poi appaltare i lavori nel 2024 e, si spera, riuscire a partire con i primi interventi di messa in sicurezza durante quell’anno.

A occuparsi delle indagini negli ultimi mesi sono stati ingegneri e tecnici della Alpina Spa di Milano, incaricata di redigere il progetto, e della Georicerche Srl.

"Abbiamo effettuato e concluso le indagini geognostiche integrative degli studi precedentemente condotti – ha spiegato l'ingegnere Paolo Galvanin, della società milanese – Abbiamo raccolto campioni per le prove di laboratorio, condotto indagini geofisiche a rifrazione che serviranno per definire il modello geologico e geotecnico di riferimento del corpo di frana e abbiamo individuato i diversi piani di scivolamento".

Le fasi di intervento

 

Il primo step è produrre lo studio di fattibilità con un ventaglio di alternative da mettere in cantiere. Si interverrà per ridurre le cause del movimento e per rinforzare il corpo della frana. Tra le ipotesi ci sono l’utilizzo di micropali e tiranti, ma verranno effettuati anche dei piccoli sbancamenti per permettere di lavorare in sicurezza.

Ciò che hanno confermato anche i tecnici è che, tra le cause che hanno generato l’accelerazione della frana a fine febbraio 2021, c’è l’attività antropica di escavazione, che ha contribuito a riattivare la paleofrana già presente. Oggi il cementificio, che continua a cavare marna da cemento dal monte in miniera Ca’ Bianca, non può utilizzare gli esplosivi, ma servirsi solo di martelli e trivelle meccaniche.

Il fronte, che era arrivato a spostarsi anche di 2,8 centimetri al giorno, oggi si muove di circa 0,18 millimetri al giorno.

"Il progetto di fattibilità tecnico economico sarà orientato a definire diverse strategie di approccio: l'obiettivo è quello di arrivare alla stabilizzazione della frana - ha concluso Galvanin - Non potremo mai arrivare a un rischio zero".

Autorità di bacino nei prossimi giorni predisporrà i documenti per il trasferimento dei 10,2 milioni di euro accordati dal Ministero dell’Ambiente, che vanno ad aggiungersi ai 4,8 milioni già stanziati da Regione a copertura dei lavori di mitigazione del rischio frana.

"La frana di Tavernola è tra le più monitorate d'Italia – ha dichiarato Roberto Cerretti, dirigente dell'unità organizzativa Difesa del suolo regionale – L'ente regionale ha fin da subito messo a disposizione fondi importanti per la sua messa in sicurezza. Oggi, in totale, tra quanto messo a disposizione da Regione Lombardia e quanto accordato dal Ministero, siamo a 16,5 milioni di euro da spendere per l’area del monte Saresano".

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