crisi idrica

Siccità, si va verso lo stato di emergenza: riserve idriche sotto il 68%

I rovesci sparsi previsti nei prossimi giorni (le temperature resteranno comunque roventi) non risolveranno una crisi che si trascina ormai da settimane.

Siccità, si va verso lo stato di emergenza: riserve idriche sotto il 68%
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La Lombardia e le Regioni del Nord Italia fanno squadra per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza per la crisi idrica che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e creando diverse difficoltà in particolare i Comuni montani. In attesa dei ristori e dello stato di calamità, la Conferenza delle Regioni mercoledì ha incontrato il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio per definire i dettagli operativi e le prossime mosse da mettere in campo. Le previsioni meteorologiche per i prossimi giorni non autorizzano a pensare a una inversione di tendenza e l’attenzione è alta, soprattutto se pensiamo che siamo alla fine di giugno e i livelli del lago d’Iseo e delle riserve idriche del bacino dell’Oglio sono pari a quelli che, solitamente, si registrano a fine agosto.

Siccità, si va verso lo stato di emergenza: riserve idriche sotto il 68%

Ciò che è certo per il momento è che i rovesci sparsi previsti nei prossimi giorni (le temperature resteranno comunque roventi) non risolveranno una crisi che si trascina ormai da settimane. La neve è finita e il livello del lago d’Iseo continua a scendere.

"Stiamo vivendo una situazione eccezionale, di una gravità che non si era mai verificata in questi anni – ha commentato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine della riunione tra la Conferenza delle Regioni e il capo della Protezione civile - In questo momento più che mai importante operare in maniera coordinata e con una linea comune, prendendo in considerazione le opinioni dei tecnici per seguire la strada migliore per risolvere l'emergenza. Poi penseremo a una richiesta dello “stato di calamità” per ottenere i risarcimenti e i ristori per i nostri agricoltori. Regione Lombardia da ormai due mesi è al lavoro per attivare una serie di interventi che garantiscano l'equilibrio tra le esigenze idropotabili e quelle dell'irrigazione”.

Va in questa direzione l'accordo con i gestori idroelettrici per un maggior rilascio di acqua dai bacini montani. Per il Sebino in dieci giorni verranno rilasciati 900mila metri cubi di acqua al giorno: serviranno a rallentare la discesa del livello del lago e a consentire di irrigare i campi per il primo raccolto della stagione. Per la seconda semina, invece, le incognite a oggi restano molte.

“L’Osservatorio permanente sugli utilizzi della risorsa idrica ha stabilito il passaggio dal livello medio di severità idrica allo stato di severità idrica alta – ha dichiarato Massimo Sertori, assessore regionale agli Enti Locali, Montagna, Energia e Piccoli Comuni – Considerato che al momento in Lombardia non si rilevano problemi all’acqua potabile in modo diffuso, stiamo concentrando gli sforzi per cercare di preservare la prima stagione irrigua e quindi il primo raccolto. Riteniamo indispensabile per i prossimi giorni un confronto con il Governo centrale per arrivare a un utilizzo ottimale della poca acqua disponibile, al fine di contenere al massimo gli inevitabili danni e riuscire a soddisfare tutte le esigenze”.

Ma la coperta è corta e sul piatto ci sono da una parte l’irrigazione e la necessità di produrre internamente per via della guerra in Ucraina, le esigenze date dalla navigazione lacuale e quelle dettate dalla produzione idroelettrica che, in estate, va a coprire le esigenze immediate di elettricità in caso di balck out. “Si guardi in prospettiva a interventi strutturali sempre più necessari e ormai improcrastinabili nella loro realizzazione”, ha concluso Fontana. C’è anche la proposta di utilizzare le cave del territorio per raccogliere l’acqua piovana.

Per comprendere meglio la situazione siccità di questi mesi basta guardare i dati delle riserve idriche del bacino dell'Oglio, che sono inferiori del 68%alla media degli ultimi 15 anni. In particolare gli invasi artificiali sono sotto del 46%. Il volume di acqua del lago d'Iseo risulta dimezzato rispetto alla media. Da un lato si spera nella pioggia, dall’altro i Comuni hanno già attivato delle misure per far fronte alla crisi idrica. Tra le altre cose si chiede di evitare sprechi, di non irrigare i campi, non lavare le auto e non riempire le piscine. L’appello per fronteggiare la crisi idrica è al buonsenso dei cittadini.

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