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Il Botticino Stone District è ufficialmente filiera lapidea bresciana

Giovedì la visita dell'assessore regionale all'Ambiente Giorgio Maione; nel frattempo Brescia continua a consolidare la sua posizione nel mercato globale del marmo, dimostrando un potenziale di crescita straordinario

Il Botticino Stone District è ufficialmente filiera lapidea bresciana
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Il Botticino Stone District è ufficialmente filiera lapidea bresciana: ieri (giovedì 11 luglio 2024) la visita dell'assessore regionale all'Ambiente Giorgio Maione.

Una giornata importante per il Botticino Stone District

Nella giornata di ieri  l'assessore all'Ambiente e al Clima di Regione Lombardia Giorgio Maione ha visitato il Distretto Lapideo Bresciano. Con lui anche le aziende del settore e i sindaci della Via del Marmo. Una giornata organizzata da Confapi Brescia e dal Botticino Stone District.

Una giornata importante nel corso della quale è stato ufficializzato il riconoscimento da parte di Regione Lombardia del Botticino Stone District a filiera lapidea bresciana. Si tratta di un traguardo importante e atteso da tempo. La realtà locale in questione rappresenta, di fatto, il secondo bacino estrattivo d'Italia, dopo Carrara. Un ruolo importante per il raggiungimento di tale traguardo è stato giocato da parte dell'assessore Maione al fine di rispondere alle esigenze del settore lapideo, precedentemente identificate e portate avanti da Confapi Brescia per dare voce ai propri associati.

 

Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Brescia, ha sottolineato il valore di questo dialogo continuativo tra istituzioni e imprese, reso possibile dall’azione di rappresentanza portata avanti dall’Associazione.

«Confapi Brescia lavora costantemente per rappresentare e promuovere le esigenze delle aziende associate. La proficua collaborazione con l'assessore Maione ha portato a risultati tangibili che contribuiranno al rilancio e alla crescita sostenibile del nostro settore lapideo. La sua visita è stata un momento di incontro fondamentale, dove le istituzioni hanno mostrato un concreto supporto alle nostre iniziative, favorendo un clima di fiducia e sviluppo per il futuro».

La visita ha preso avvio con un dettagliato tour delle Cave di Botticino, seguito dalla visita ai cantieri di trasformazione della Coop. Operai Cavatori del Botticino e della Marmi Busi Srl a Nuvolera, per poi terminare con un convegno presso la Scuola Vantini di Rezzato.

Le parole dell'assessore Giorgio Maione

Questi incontri hanno offerto all'assessore Maione l'opportunità di comprendere le sfide quotidiane e le potenzialità del settore, ascoltando direttamente gli operatori sul campo.

«Un comparto di pregio dell’economia bresciana, conosciuto nel mondo per la qualità dei prodotti. Le imprese stanno investendo in innovazione per coniugare sostenibilità ambientale ed economica. La Regione Lombardia è al loro fianco per sviluppare progetti di economia circolare, penso a quello relativo alle piste ciclabili a impatto zero con i residui delle attività estrattive, per semplificare le norme e per valorizzare ulteriormente il lavoro di tutta la filiera anche in chiave di internazionalizzazione» ha dichiarato Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia. «Ringrazio Confapi Brescia per l’invito e per il lavoro di rete che sta svolgendo anche su questo settore».

 

Luisa Senini, presidente del Consorzio Marmisti Bresciani (tra i fondatori del Botticino Stone District):

«Siamo leader a livello nazionale nella gestione dei residui di lavorazione, classificati sottoprodotti e utilizzati in sostituzione della materia prima calcarea oltre che per ripristini ambientali e altri utilizzi. Da diversi anni il Consorzio si occupa anche della valorizzazione dello scarto di cava non utilizzabile come pietra ornamentale. Non parliamo di scarti, ma di residui, perché tutto viene riutilizzato. Ad esempio, dalla coltivazione delle cave, solo il 20-25% del materiale estratto è pietra ornamentale, mentre il restante 75% è pietrisco, che trova impiego in ambiti come la produzione di calce, cemento, intonaci per l’edilizia, e persino nell’agricoltura, nella farmaceutica e nell’estetica, grazie all’elevato contenuto di carbonato di calcio. Siamo un punto di riferimento in Italia per la gestione sostenibile dei residui di lavorazione, e il nostro approccio innovativo è studiato e imitato da molti. Abbiamo instaurato un circolo virtuoso di economia circolare al 100%, Questo modello di gestione dei residui ci rende un esempio di eccellenza in Italia, tanto che altre province si avvalgono del nostro know-how per migliorare le loro pratiche».

Brescia consolida la sua presenza sul mercato globale

Brescia continua a consolidare la sua posizione nel mercato globale del marmo, dimostrando un potenziale di crescita straordinario. I dati recenti sulle esportazioni presentati da Micol Vezzoli, co-fondatore e Amministratore Delegato di TEM PLUS - società di consulenza per l’internazionalizzazione di Brescia -, durante l'incontro che si è svolto nell'Aula Magna della Scuola Vantini a Rezzato, evidenziano un ruolo sempre più rilevante della provincia nella fornitura internazionale di blocchi, lastre e marmo lavorato. Secondo i numeri presentati da Vezzoli, le esportazioni di blocchi di marmo da Brescia hanno raggiunto un valore complessivo di 30 milioni di euro, con l'India come principale destinazione (12 milioni di euro), seguita dalla Cina (6 milioni di euro). Questi numeri indicano una robusta domanda internazionale per i materiali grezzi provenienti dalla nostra provincia.

Nel settore delle lastre e del marmo lavorato, Brescia ha esportato prodotti per un valore di 17,9 milioni di euro. Gli Stati Uniti emergono come il mercato di riferimento principale, in linea con le tendenze globali, confermando l'elevata qualità e competitività del marmo bresciano. A livello europeo, la Danimarca si distingue come il principale mercato con 1,5 milioni di euro di importazioni. Al di fuori dell'Europa, gli Emirati Arabi Uniti (1,3 milioni di euro) e l'Arabia Saudita (0,9 milioni di euro) rappresentano un secondo polo di importanza, superando collettivamente Francia, Regno Unito e Germania.

 

Le esportazioni di Brescia, se confrontate con altre province come Massa Carrara e Verona, mostrano una distinzione chiara: mentre queste ultime sono note per i loro marchi affermati, Brescia si distingue per la sua capacità produttiva flessibile e di alta qualità, spesso operando come contoterzista per altre regioni. Gran parte della produzione di Brescia viene esportata verso altre province italiane esportatrici, segno di una forte integrazione nel mercato interno. Tuttavia, il vero potenziale di crescita risiede nelle esportazioni internazionali, dove Brescia può replicare il successo ottenuto in Italia.  Per massimizzare le opportunità nel mercato globale, è essenziale adottare un approccio aggregato. Operare come una filiera o consorzio può permettere alle aziende bresciane di beneficiare di economie di scala, specialmente per quanto riguarda gli investimenti in marketing internazionale. La qualità riconosciuta e la capacità di effettuare lavorazioni complesse possono essere ulteriormente valorizzate sui mercati esteri. Con una strategia coordinata e mirata, la provincia può sfruttare appieno il suo potenziale di crescita, rafforzando ulteriormente la sua presenza sui mercati internazionali e contribuendo significativamente all'economia locale.

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