Chiari

Dalle ceneri risorge il teatro Sant’Orsola

In occasione dei lavori e del transito dei mezzi, non mancano alcune modifiche alla viabilità del centro storico.

Dalle ceneri risorge il teatro Sant’Orsola
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E’ iniziato il cantiere per la grande opera. In occasione dei lavori e del transito dei mezzi, non mancano alcune modifiche alla viabilità del centro storico.

Dalle ceneri risorge il teatro Sant’Orsola

Il cantiere è operativo. I lavori sono iniziati. Nel giro di un anno, o forse meno data l’esperienza della scuola di via Roccafranca, il teatro Sant’Orsola risorgerà dalle sue ceneri e la città avrà, finalmente, la sua tanto attesa opera pubblica.

Per i lavori, però, sono state apportate alcune modifiche alla viabilità del centro (come emerge dalla mappa). Il cantiere, infatti, comporta la chiusura al traffico veicolare di vicolo Pace e l’istituzione del divieto di fermata e di sosta negli stalli di via De Gasperi (e di vicolo Pace). Istituiti anche i sensi unici alternati. La viabilità, però, è spiegata alla cittadinanza tramite cartellonistica e semafori mobili.

Sono entrati nel vivo i lavori di realizzazione del nuovo teatro cinema che sorgerà in pieno centro e si avvicina sempre più velocemente la realizzazione non solo di un sogno, ma dell'obiettivo più importante del secondo mandato del sindaco Massimo Vizzardi. Dopo le scuole, opere pubbliche realizzate in questi anni, questa Amministrazione continua ad investire in cultura, in pieno centro storico. Crediamo fortemente che la sua presenza possa valorizzare le attività che qui si trovano, portando vitalità e un pubblico nuovo. Crediamo che Chiari sia una città importante anche dal punto di vista culturale, in cui non possa più mancare un teatro. Per questo, alla città ne daremo uno da 256 posti, con una cinema da 95 poltrone e anche una sala conferenze da 63. Per ricavare questi tre spazi distinti e avere una struttura sostenibile dal punto di vista ambientale si è reso necessario procedere con un intervento profondo, non solo di ristrutturazione. Partendo dalle nuove fondamenta, daremo a Chiari un luogo di svago, di cultura, di comunità. Abbiamo dimostrato in questi anni che questa Amministrazione sa e vuole costruire una città bella per i suoi cittadini. Offrendo possibilità in più, non distruggendone come è stato fatto in passato.

ha sottolineato l’assessore alle Politiche culturali, Chiara Facchetti. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Libretti.

E’ stato un inizio molto buono e sono davvero soddisfatto. La demolizione della vecchia struttura doveva essere un’operazione chirurgica pulita, di precisione. E così è stato. Non è per nulla facile un’attività di quel genere in pieno centro e in continuità con altri immobili privati. La prima fase si sta concludendo, comunque, secondo quanto atteso. L’ufficio Lavori pubblici è concentrato sull’appalto che, ricordo, essere comunque di 3,8 milioni di euro. Anche sotto il profilo della viabilità ordinaria e di cantiere quanto abbiamo predisposto sta funzionando. L’obiettivo era ed è quello di ridurre il più possibile i disagi. Del resto, non si può far calare il nuovo teatro dall’alto. Le attività si intensificheranno nelle prossime settimane e a breve inizierà la seconda fase che consideriamo molto delicata per le stesse ragioni. Si tratta delle operazioni di scavo per le fondamenta della nuova struttura e per poter realizzare la superficie dedicata alla sala cinema posta al di sotto di quella che sarà la sala teatrale. Anche in questo caso confido nella affidabilità dell’impresa (ITI Costruzioni S.p.a. e quelle collegate), già nota per l’appalto Toscanini, e ovviamente nella perizia della nostra area tecnica. La cosa che più mi diverte è il continuo passaggio dei cittadini (una vera e propria processione) per vedere l’area di cantiere. E’ testimonianza dell’attesa che la città ha sull’opera.

Come già emerso, quella di lasciare il teatro in centro è stata una volontà ben precisa. Lo ha ribadito l'assessore delegato, Domenico Codoni.

E’ un progetto che cambierà una parte di centro storico. Quella che, di fatto, ha sofferto di più in questi anni. Ricostruire un cinema teatro in quella posizione non è un caso, ma una precisa volontà politica e strategica per investire sul centro storico cittadino. Realizzarlo in periferia sarebbe stato più semplice ed economico, ma non avrebbe avuto senso.

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