L'impresa

Dalla casa di Mattarella a Scampia: il verbo della pace viaggia lontano con la Kaki bike

L'avventura di alcuni castegnatesi, tra cui la consigliera Bonomelli: "Un’avventura fatta di incontri"

Dalla casa di Mattarella a Scampia: il verbo della pace viaggia lontano con la Kaki bike
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In bicicletta dalla casa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a un giardino di rinascita.  Questo il viaggio che, dal 6 al 9 agosto, ha coinvolto 7 ciclisti di Castegnato, fra cui la consigliera con delega ai temi di Pace Giulia Bonomelli.

Dalla casa di Mattarella a Scampia

Il tour, che ha attraversato l’intero litorale laziale per una media di 120 km giornalieri, è partito dalla Residenza Presidenziale a Castel Porziano con direzione finale il Giardino dei Cinque Continenti e della Nonviolenza a Scampia.  L’obiettivo del «Kaki bike», questo il nome dell’iniziativa, è stato visitare gli esemplari dopo la piantumazione.

«Avevamo organizzato tutto con i funzionari di Castel Porziano perché lì c’è la pianta di kaki che, attraverso l’Associazione Nagasaki Brescia Kakitree, Castegnato ha donato al Presidente dopo la sua visita al nostro cimitero nel 2020. Non credevamo che Mattarella potesse essere presente. Anzi, ha mostrato una sensibilità particolare facendoci partire la mattina perché “poi devono pedalare con il fresco”».

Accolti dai carabinieri forestali, i ciclisti hanno vissuto un sogno: «sembrava di stare tra amici, in realtà avevamo con noi il Presidente della Repubblica».

Un momento particolarmente emozionante «perché quando gli ho detto che ero lì in quanto rappresentante della mia comunità, che aveva visitato nel 2020, lui si ricordava perfettamente di Castegnato - ha aggiunto - È da lì che abbiamo pensato al dono, ci piaceva l’idea che la pianta facesse parte della collezione di alberi importanti, tra cui quelli donati dalla Regina d’Inghilterra». 

L'arrivo

Infine l’arrivo a Scampia passando per i piccoli traguardi che hanno reso meno faticosa la pedalata.

Non è stato solo un percorso fisico, ma un’avventura fatta di incontri - ha confessato la consigliera-ciclista - Sono stati straordinari gli incontri con le persone: dal sopravvissuto al bombardamento di Cassino; al sindaco di un paese in cui ci sono state le marocchinate; all’abate di Monte Cassino che ci ha accolti con la bandiera della Pace; per non parlare di chi gestisce beni confiscati alla Camorra.

Ma non è finita

Il viaggio è stato andare oltre il "vissero felici e contenti": poter piantare l’albero in un luogo simbolo è sicuramente un finale da fiaba, ma vedere che quella pianta (e così le persone) ha continuato a crescere significa leggere la storia più bella di tutte, la vita.

Siamo rientrati stanchi ma pieni di stimoli che ci hanno dato l’energia per proseguire con i nostri progetti. Il 2 ottobre torneremo a Scampia per il 1° anniversario dalla piantumazione e nella primavera del 2024 metteremo a dimora una pianta di kaki a Cassino, in occasione degli 80 anni dal bombardamento.

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