Il sindaco Anna Becchetti ha scelto i colori dell’arcobaleno e della bandiera della pace, per cui l’amica “si è sempre battuta”.
Una panchina colorata per Gabri “mai dimenticata”
Un gesto concreto per ricordare Gabriella Tonoli, insegnante, attivista e consigliera comunale, scomparsa l’estate scorsa, a causa di un aneurisma. La sua vita si è interrotta all’improvviso, perché se n’è andata «in punta di piedi», ma il suo impegno civile e umano continua a lasciare tracce profonde nella comunità. E lo ha fatto sin da subito: dopo il malore, infatti, i medici l’avevano tenuta in vita per alcune ore in attesa dell’espianto, perché la consigliera aveva scelto di donare i propri organi, con coerenza rispetto a un’esistenza spesa a favore degli altri.
A un anno dalla sua morte, sabato sera è stata inaugurata una panchina arcobaleno a lei dedicata, all’interno del parco del Conicchio, proprio di fronte al campo da basket “che Gabriella tanto amava”, e che in paese molti chiamano ancora «il campetto di Gabri». La cerimonia si è svolta in occasione del Conicchio Summer Fest, e ha dato il via a una serata proseguita fino a mezzanotte con musica dal vivo.
La panchina è stata voluta fortemente dalla Giunta di Anna Becchetti: “Questa panchina è un piccolo omaggio che però racchiude molto di Gabri – ha spiegato – È colorata, come lei sapeva essere in ogni momento, e porta i colori dell’arcobaleno, quelli della bandiera della pace, per cui si è sempre battuta, sia nelle relazioni quotidiane che nelle grandi battaglie globali. È un luogo dove potersi fermare, riflettere, leggere, pensare, osservare. Una panchina per la meditazione, aperta a tutti”.
Nata a Brescia nel 1959, dal 1996 Tonoli viveva a Corte Franca, dove aveva scelto di far crescere i figli. Ha insegnato per più di 40 anni Scienze Motorie all’Istituto comprensivo del paese, ed era amatissima anche dai suoi alunni. Nel 2020, poi, arriva la politica: viene eletta in Consiglio comunale, a sostegno della prima sindaca donna di Corte Franca. È stata attiva in numerose iniziative sociali e culturali: dal progetto «50 miglia insieme nella catena umana», che aveva collegato, con le sciarpe a maglia, le due città Capitale della Cultura, Brescia e Bergamo, fino alle commemorazioni del 25 aprile e della strage di piazza Loggia.
Nel suo discorso, Becchetti ha ricordato con emozione la collega e amica: «Gabriella manca ogni giorno, manca nella sua capacità di dialogo, nel suo amore profondo per tutti gli esseri viventi, persone, animali e piante. La passione per le piante, in realtà, la condividevamo, ma ora alcune sembrano quasi soffrire della sua assenza. Manca la sua energia operosa, il suo arrivare ovunque con delicatezza e determinazione, perché il mondo che sognava era un mondo di pace, e noi continueremo a lavorare per avvicinarci, almeno un po’, a quella visione».
Il ricordo di We Are
Alla cerimonia ha partecipato anche Enrico Vandini, presidente dell’associazione We Are, di cui Gabriella faceva parte, nel consiglio direttivo. L’associazione si occupa di sostegno a donne e bambini siriani in difficoltà e, durante l’evento, è stata lanciata una nuova raccolta fondi destinata ai profughi siriani che ancora vivono nei campi: “Gabriella era sempre dalla parte di chi soffre, anche quando non faceva notizia – ha affermato Vandini – Anche se oggi Gaza è sotto i riflettori, la Siria resta un luogo di sofferenza e ingiustizia. Con questa iniziativa vogliamo onorare Gabri e fare qualcosa di concreto in suo nome”.
Nel lavoro e nel volontariato Gabriella non sarà «Mai dimenticata, sempre nel “cuore” di Corte Franca». Diceva spesso: “Tutte le lacrime sono preziose, ma se non possiamo raccoglierle tutte, possiamo almeno prenderci cura di alcune”, un pensiero che oggi sembra racchiudere il senso stesso della panchina che la ricorda, che vuole essere un invito a fermarsi, osservare, prendersi cura.