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Il "Diluvio Festival" si conferma un successo

Inclusività e buona musica per la terza serata della rassegna franciacortina

Il "Diluvio Festival" si conferma un successo
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di Giorgia Bartolotta

Dopo giovedì e venerdì sotto la pioggia, ieri sera al festival di Ome è tornato il bel tempo.

Un vero successo

Complice il bel tempo e la maggior disponibilità delle persone ad uscire il sabato sera, ieri al "Diluvio Festival" si è registrato il pienone. Già nel pomeriggio, con tre laboratori, è stata alta l'affluenza: alle 16.30 "Un Maglio di colori alla Hervé Tullet" con Emma Zanotti, seguito dal workshop di serigrafia e prova di stampa di Matrici Aperte; alle 18.15 un "Riscaldamento per corpi elettrici" della danzatrice Giulia Russo, che poi si è esibita tra una cantante e l'altra.

Hijab e sport femminile

Se le altre serate hanno ospitato un solo intervento, sabato i talk sono stati due. Il primo, con Dario Costa, che ha presentato il libro di Giorgia Bernardini, "Velata. Hijab, sport e autodeterminazione", una raccolta di storie di donne sportive musulmane osservanti. «Sono stata per un po' di tempo con un uomo turco, a Berlino; la sorella portava l'hijab e quindi è nata in me una curiosità - racconta Bernardini - Nella mia ricerca, come spesso succede quando si va in fissa con qualcosa, mi sono resa conto che l'hijab nel mondo sportivo, e le sue relative problematiche, è molto più frequente di quanto pensassi». Partendo dalla canzone di Billie Eilish "Not My Responsibility", l'autrice si è resa conto che "Velata" è un libro estremamente legato al corpo e allo sguardo su di esso, uno sguardo critico e di superiorità. Ha quindi intervistato e raccontato le storie e le esperienze di donne sportive come la pugile Ramla Ali o la calciatrice Khalida Popal.

"This Unique" e l'inclusività

Il secondo talk ha visto la partecipazione di "This Unique", una linea di assorbenti biodegradabili (100% cotone) e con IVA al 5%. A dialogare con loro, Gabriele Tura, chitarrista e voce della band Le Endrigo, e Luce Scheggi, attivista di 24 anni, che ha iniziato a raccontare la sua storia (quella di uno stupro e di come la legge poco ha fatto nei suoi confronti) sui social. Durante il talk, si è arrivati a parlare della cosiddetta "bolla di filtraggio" (o filter bubble), quella in cui tutti ci rifugiamo, a volte senza nemmeno rendercene conto, evitando di parlare con le persone che hanno idee e ideali diversi dai nostri. «Bisogna trovare un modo per comunicare anche fuori dalla bolla - sottolineano». Scheggi, infatti, sui social è meno radicale rispetto alla vita reale, perché sa che altrimenti non riuscirebbe a uscire dalla filter bubble, ma allo stesso tempo cerca di creare canali alternativi, come cene, incontri o manifesti. "I am woman's" è il titolo della sua fanzine, dove la "s" del genitivo sassone evidenzia che non è Luce Scheggi a sentirsi donna, ma è il genere donna che la possiede.

I concerti

Non solo un festival inclusivo, che ieri ha visto anche la partecipazione, con il relativo banchetto, del comitato Brescia Pride, ma anche un evento musicale, che sul palco presenta nomi importanti. Ad aprire il concerto, la cantante Missey, seguita dalla performance di danza di Giulia Russo. Poi due artisti direttamente da X Factor 2021, entrambi sotto la guida di Emma Marrone, che, con la data di ieri sera, concludono (momentaneamente) il loro tour: Vale LP e la band bresciana Le Endrigo. Insieme, hanno scaldato la serata con un'atmosfera festosa e piacevole, che poi si è conclusa con la Silent Disco a ingresso gratuito, dalle 23.30.

L'ultima sera

Non resta che domenica, con due workshop a partire dalle 16, e il talk delle 20, organizzato da "Nullo", sempre in linea con il festival (che quest'anno ha scelto un'alimentazione vegana, per il bene del Pianeta): Chiara Ratti e Francesca Fariello presentano "Cibo Supersonico". Tre gli artisti che si esibiranno sul palco a partire dalle 21.10: Pietro Berselli, Ella Codesta (live ai piedi del bosco) e Giorgio Poi.

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