Completamente restaurata la Guarnigione del castello
L'Amministrazione aveva messo sul tavolo più di mezzo milione di euro.
I lavori sono terminati da qualche giorno.
Completamente restaurata la Guarnigione del castello
Un restauro che ha riportato indietro le lancette del tempo e svelato l’antica bellezza di uno degli immobili chiave del Castello di Palazzolo, ovvero l’edificio della Guarnigione. È questo il senso delle opere che si sono appena concluse in uno dei simboli d’eccellenza della città, il castello medievale, dove – dopo lo stop forzato a causa della pandemia – sono ora terminati i lavori iniziati ad aprile 2019 per il recupero storico e architettonico del grande immobile all’ingresso, sulla sinistra appena varcato il portone. Infatti, forte del progetto approvato a suo tempo dalla Soprintendenza, l’Amministrazione Zanni aveva messo sul piatto ben 550mila euro di fondi comunali e aveva avviato i lavori per recuperare l’area che fa parte della Rocha Magna, così da trasformarla in locali a vocazione museale.
I dettagli dell'intervento
Le opere – su progetto dell’architetto Stefano Barbò – hanno interessato molteplici aspetti. In primis, si è provveduto a rifare completamente la copertura (ovvero il tetto), mentre – come concordato con la Sovrintendenza, nel rispetto dei vincoli del caso – tutte le facciate dell’immobile sono state oggetto di restauro conservativo. Significa che sono stati eseguiti i lavori necessari per fermare possibili sviluppi di degrado, ma non sono stati aggiunti elementi, per non alterare l’aspetto dell’architettura originaria. Invece, al piano terra dello stabile sono stati eseguiti i lavori per la realizzazione di spazi museali ed espositivi. Nello specifico, sono state rimosse tutte le superfetazioni (ovvero gli elementi aggiuntivi, incoerenti e posticci) – realizzati presumibilmente tra gli anni Sessanta e Settanta - che avevano profondamente alterato il luogo. Sono stati perciò eliminati i tramezzi che avevano diviso l’ambiente in tante piccole stanze, così ora è possibile ammirare nuovamente tutto il soffitto a volta del piano terra nella sua interezza. Inoltre, è stato rinnovato l’intonaco e sono state eliminate le piastrelle poste più di cinquant’anni fa: ciò ha permesso di ritrovare al di sotto l’antico pavimento in cotto, che è stato riportato al suo antico splendore. Infine, il CACP (il Centro Artistico Culturale Palazzolese, che qui aveva sede), grazie all’Art Bonus ha voluto contribuire con circa 11mila euro per alcuni lavori di dettaglio (recupero di parte degli infissi e installazione di nuove inferriate) e si attiverà per installare i futuri arredi interni a loro spese. Il piano terra, così riqualificato, ora è tornato alla sua conformazione storica: ovvero, due saloni più grandi e un piccolo locale sul fondo. Qui l’Amministrazione ha attrezzato gli ambienti con arredi fissi espositivi: ovvero, pannelli ad hoc (distaccati dal muro antico), dotati di binario per appendere quadri e opere, e forniti di illuminazione specifica museale a LED, che permetterà di allestire mostre e molti altri eventi culturali.
Il commento del sindaco
La Giunta Zanni, nel giugno 2020, ha approvato una variante integrativa al progetto, decidendo di reinvestire il ribasso di gara (circa il 20%), offerto dall’appaltatore durante la procedura di affidamento dei lavori, per eseguire opere aggiuntive al primo piano dell’edificio della Guarnigione (ex sede di altre associazioni culturali, come il gruppo letterario Meteora e il Circolo Fotografico Palazzolese, ora situate al primo piano del Polo Culturale sul Lungo Oglio Cesare Battisti). Anche in questo caso, gli spazi erano stati alterati: verosimilmente nel Dopoguerra, pesanti tramezzi (che gravavano sull’antico soffitto a volta sottostante) erano stati edificati per dividere il piano in piccole unità abitative. Tutti questi elementi, incoerenti rispetto all’assetto originario dell’edificio, sono stati eliminati in accordo con la Soprintendenza e ora lo spazio è stato riportato ad un aspetto unitario, demandando a fasi successive il completamento di finiture ed impianti. "È un'opera che va nella direzione di recuperare e valorizzare un edificio tra i più significativi del patrimonio monumentale e artistico della nostra città, in modo da renderla sempre più attrattiva e consentire lo sviluppo di nuovi progetti culturali a cura delle realtà che da anni operano in questo settore a Palazzolo", ha commentato il sindaco Gabriele Zanni.