Tener-a-mente

Roberto Vecchioni: il Professore a casa di d'Annunzio porta canzoni, riflessioni sulla vita e sorrisi

Una varietà di ingredienti vincenti ma soprattutto ben dosati che hanno entusiasmato il pubblico.

Roberto Vecchioni: il Professore a casa di d'Annunzio porta canzoni, riflessioni sulla vita e sorrisi
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di Veronica Crescente

Tra i più grandi cantautori del nostro tempo, Roberto Vecchioni ieri sera (domenica 10 luglio 2022) ha rapito il pubblico dell'anfiteatro del Vittoriale degli Italiani accompagnando alle canzoni con le quali ha scritto pagine importanti di storia della canzone italiana, citazioni di scrittori e filosofi, aneddoti ed anche barzellette. Una varietà di ingredienti vincenti ma soprattutto ben dosati che hanno entusiasmato il pubblico.

L'esistenza e...il Vate

Con estrema naturalezza il Professore (ha insegnato per ben quarant'anni al liceo classico, al Bagatta di Desenzano del Garda e all'Arnaldo a Brescia) ha regalato al pubblico fruitore un affaccio sulla vita nelle sue mille sfaccettature: l'amore, le difficoltà, l'entusiasmo, i punti di riferimento, gli abbandoni, chi sbaglia e chi no. Non sono mancati riferimenti al "padrone di casa" Gabriele d'Annunzio del quale ha detto:

"O lo ami o lo odi, personalmente non lo amo ma nemmeno lo odio."

Accolto da applausi scroscianti dalle circa 1400 persone presenti, Vecchioni ha fatto il suo ingresso, per la prima volta, sul palco del festival Tener-a-mente. La prima parte del live ha visto protagonisti i brani del suo ultimo album l'Infinito" (2018) con l'eccezione di Samarcanda che ha cantato anche sul finale: si tratta della canzone preferita dalle sue nipotine presenti tra il pubblico. Con lui sul palco la storica band formata da Lucio Fabbri (pianoforte, violino, mandolino), Massimo Germini (chitarra acustica), Antonio Petruzzelli (basso), Roberto Gualdi (batteria).

Prestigiosi riconoscimenti

Roberto Vecchioni è l'unico artista ad aver vinto il Premio Tenco (1983), il Festivalbar (1992), il Festival di Sanremo (2011) e il Premio Mia Martini della critica (2011). Attualmente è docente di Forme di Poesia in Musica all'Università di Pavia e membro della Giuria dei Letterati del Premio Campiello.

L'articolo completo nel numero di GardaWeek/MontichiariWeek in edicola da venerdì 15 luglio.

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