Arte

Inaugurazione della mostra personale dell'artista bresciano Milo a Milano

Milo: “Per me è quanto mai evocativo portare le mie opere nella biblioteca del complesso Cascina Chiesa Rossa, in quanto tale sito rappresenta appieno il mio concetto artistico"

Inaugurazione della mostra personale dell'artista bresciano Milo a Milano
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Inaugurazione della mostra personale dell'artista bresciano Milo a Milano.

Inaugurazione della mostra personale dell'artista bresciano Milo

L'appuntamento è per giovedì 19 gennaio 2023 la personale dell’artista bresciano Milo, fondatore del movimento Realtà Permanente, nella Biblioteca Comunale Chiesa Rossa, via S. Domenico Savio 3, alle ore 17,30 e fino alle 20.  L’esposizione proseguirà fino al 18 febbraio 2023 (orari: da martedì a venerdì 9-19; sabato 10-18). Sono 29 le tele esposte. Tramite un QRcode sui depliant, disponibili all’ingresso, sarà possibile usufruire tramite il proprio smartphone di un’audioguida. La selezione delle tele è dedicata al tema della Realtà Permanente, per la tutela del patrimonio artistico nel nostro Paese. Per il valore non solo artistico, ma anche educativo dell’iniziativa, la mostra sarà promossa in particolare presso le scuole della città, a partire da quelle del Municipio 5.

Milo

Milo inizia la sua produzione artistica negli Anni Duemila. Nel 2019 Vittorio Sgarbi ne promuove l’opera in diverse manifestazioni nazionali e Milo riceve subito premi e riconoscimenti. Decisivo è poi l’incontro con il prof. Gianni Dunil: è grazie al critico che Milo entra nella storia dell’arte italiana con l’inserimento del suo profilo sull'Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini 2020 (pag. 297-298). La gestione della pandemia sospende ogni attività pubblica, ma appena finito il lockdown, nasce il progetto della sua prima personale a Milano.

La mostra è stata ben voluta dalla Direzione della Biblioteca unitamente al Comitato Cascina-Chiesa Rossa, un gruppo di cittadini che dal 1988 si spende, a titolo volontario, proprio per sostenere l'uso pubblico dell’adiacente chiesa di Santa Maria alla Fonte, capolavoro neoromanico del X secolo, e alla stessa comunità di Frati Cappuccini che hanno in cura chiesa e canonica.

Di fatto, la stessa biblioteca e altri edifici circostanti, compreso un bar gestito da una cooperativa, sorgono sui resti di un’antica cascina lombarda del Seicento e oggi, proprio grazie a importanti interventi di recupero, costituiscono, con l’ampio parco verde in cui sono inseriti, un polo rilevante di servizi per giovani, famiglie e anziani del territorio.

Le parole dell'artista

“Per me è quanto mai evocativo portare le mie opere nella biblioteca del complesso Cascina Chiesa Rossa, in quanto tale sito rappresenta appieno il mio concetto artistico - ha dichiarato Milo . É infatti un luogo storico di grande importanza culturale che era stato dimenticato e lasciato al declino e alla decadenza, e solo di recente, grazie anche all’instancabile azione del comitato per il recupero della Cascina Chiesa Rossa, ha trovato una uova dimensione di bellezza e si affermato appunto come Realtà Permanente. Ora cerco altri artisti che vogliano far parte del movimento per dare vita impulso a una vera corrente di arte e di pensiero”.

 

Lorenzo Mucchetti in arte Milo

Milo è il nome d’arte di Lorenzo Mucchetti, nato a Brescia nel 1963. Dal 1985 Mucchetti lavora in un’agenzia pubblicitaria, maturando esperienze e competenze che lo portano a condividere il percorso professionale con diverse multinazionali. Nel tempo affina e approfondisce l’osservazione del reale fino agli Anni Duemila, quando sente di voler trasmettere attraverso una tela un proprio contenuto creativo. Nascono il movimento denominato “Realtà Permanente” e la tecnica della “sfogliazione”. Per Milo l'obiettivo è il messaggio: "La ricerca della pura essenza della contingenza, unico elemento autentico che resiste all'azione distruttiva del tempo", come si legge nel suo profilo sull'Atlante De Agostini. Ispirandosi ai décollage di Mimmo Rotella, Milo pone dunque all'attenzione del fruitore in primo piano il messaggio, con le sue connessioni al gusto pop Anni 60, e insieme emoziona "per la scelta cromatica delle tinte forti e per la resa originale delle fotografie dei monumenti" (Atlante De Agostini). I soggetti da lui prediletti sono i monumenti italiani, scelti con la finalità di sensibilizzare il pubblico.

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