BRESCIA

Un agente su quattro ha il Covid: la Polizia Locale di Brescia è decimata nel momento più difficile

Dei 180 agenti di Polizia Locale presenti in città, ben 40 sono a casa causa Covid

Un agente su quattro ha il Covid: la Polizia Locale di Brescia è decimata nel momento più difficile
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Un agente su quattro ha il Covid: la Polizia Locale di Brescia è decimata nel momento più difficile. Sono numeri gravi quelli che giungono dalla nota sindacale della rappresentanza unitaria dei lavoratori del Comune di Brescia. Secondo la Rsu, dei 180 agenti di Polizia Locale presenti in città, ben 40 sono a casa causa Covid. Un'emergenza che sottrae quasi un quarto dell'organico al settore che dovrebbe disporre i controlli per il contenimento dell'epidemia.

Delle quattro volanti normalmente di pattuglia sulla città, negli ultimi giorni ne stanno girando solo due. Il provvedimento del sindaco Del Bono di chiusura dei parchi ha reso solo parzialmente più semplice il lavoro degli agenti rimasti nel presidiare i luoghi di assembramento, comunque di gran lunga più numerosi rispetto alla disponibilità delle pattuglie.

La dura nota del sindacato

«Sarebbe stata opportuna, per evitare le scene imbarazzanti delle folle degli ultimi due weekend, un'attività di pianificazione preventiva che prevedesse la chiusura dei noti luoghi di aggregazione, quali piazze e parchi, nonché la chiusura degli accessi viari alla città con rigidi posti di controllo invece di correre come sempre ai ripari. Misure che sono state assunte dai sindaci di altre città, in qualità di autorità sanitarie locali, con il supporto delle forze di polizia locali e dello Stato - scrivono nella dura nota i rappresentanti sindacali -. Noi non ci stiamo ad essere anche questa volta "usati" come anello debole della catena per gestire una situazione che di fatto sarà ingovernabile Evidenziamo come anche le ultime ordinanze del Questore vengano spesso disattese dalle stesse forze di polizia che non le onorano».

Il focus si sposta poi sugli altri corpi delle forze dell'ordine: «Che fine hanno fatto i "reparti mobili della PS" e i "battaglioni dei CC" dal momento che non ci sono manifestazioni da gestire? Forse non gradiscono di essere coinvolte nell'apparato di prevenzione? Perché queste differenze di trattamento? Anche i militari dell'esercito dislocati sul territorio dovrebbero scendere dai veicoli e avere regole di ingaggio più consone rispetto alla gestione della pandemia. Anche sul fronte dei vaccini non ci siamo. In altre regioni si stanno già vaccinando i dipendenti dei corpi di polizia locale, da subito esposti ai massimi rischi del lockdown totale. Ma a Brescia, noto epicentro della terza ondata pandemica, ci si occupa solo delle forze di polizia di stato ignorando le richieste di vaccinazione avanzate dalla Locale. Non abbiamo dimenticato gli scivoloni della Prefettura di Brescia con frettolose rettifiche e gli interventi estivi della Questura per contenere all'ultimo minuto le folle di piazzale Arnaldo». Infine, la conclusione: «Chiediamo che le "Autorità" lavorino in sinergia e velocemente per assumere tutte le iniziative necessarie, anche quelle politicamente scomode, diversamente sarà proclamato lo stato di agitazione con tutte le logiche conseguenze»..

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