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Regionali Lombardia 2023, interviene Lorenzo Olivari

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Regionali Lombardia 2023, interviene Lorenzo Olivari
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Il sindaco di Quinzano d'Oglio Lorenzo Olivari si esprime in qualità di referente provinciale del Comitato Nord e come membro del Consiglio Direttivo Provinciale lega  in vista delle  regionali lombarde del 12 febbraio 2023, in questi giorni, si stanno definendo in Bellerio (segreteria federale) come in via Cefalonia (segreteria provinciale) tutti gli equilibri interni e le strategie elettorali a sostegno del Governatore Fontana.

Regionali Lombardia 2023, le parole del sindaco

"In quota Lega, dove lo smalto del partito, stando ai recenti risultati alle politiche e ai poco promettenti sondaggi, pare parecchio usurato, è il Comitato del Nord a rappresentare una risorsa- ha dichiarato il primo cittadino quinzanese -  intesa come stimolo per riportare alle urne i circa 4mila militanti lombardi che non hanno rinnovato la tessera e i tanti leghisti che, specie in Lombardia, devono tornare a votare convintamente chi sostiene l’autonomia e non la destra centralista che guarda più agli interessi di Roma e del Sud che non alla locomotiva del Paese".

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"Mi sa che qualcuno in prima persona, possibilmente radunando i tanti “signor sì” dalla comoda quanto interessata posizione, dovrebbe meditare profondamente, spargersi il capo di cenere, chiedere scusa e iniziare ad aprire un dialogo serio e costruttivo con tutta la base, facendolo celermente in vista delle Regionali e poi a seguire.
In un’intervista del 2020, tutta la verità, l’essenza, la lungimiranza e l’opportunità rappresentata dal ComitatoNord voluto da Umberto Bossi, oggi, unica ancora di salvezza per una Lega che deve riprendersi la propria identità, ponendo così fine alla sua rapida autodistruzione territoriale ed elettorale, purtroppo, ormai sotto gli occhi di tutti.
Non sarà facile fermare questa emorragia di consensi, militanti ed esponenti, specie se c’è chi ricopre posizioni di comando dove, anziché prodigarsi a tamponare e suturare la ferita, vi ci infila indice e medio a suon di “pugno duro ed espulsioni” da propagandare sui social per far zampillare all’esterno quello che reputa sangue infetto, quando in realtà è semplicemente sangue puro e, in quanto incontaminato, pare dare fastidio".

"La purezza di chi ancora crede nei valori, negli ideali e negli obiettivi per cui, noi leghisti, abbiamo una tessera in tasca, e non parlo solo di politica governativa, ma di inscindibile legame tra quest’ultima e i nostri territori e la nostra base. “Le radici profonde non gelano mai” recitavamo con il cuore al Nord e l‘occhio puntato verso chiari obiettivi, capaci di raccogliere consensi di altrettanto chiara collocazione valoriale, con un’identità robusta a farci da spessa corteccia e un movimento di volontari col fuoco dentro che, come una linfa, portava il sostentamento dalle radici alle verdi foglie. È stato tolto quel distintivo verde, si è scortecciato l’arbusto e si è raffreddato l’entusiasmo, cosicché, le nostre radici sono oggi esposte al gelo, mentre fuori imperversa la bufera. Non si tratta di essere nostalgici o anacronistici, ma semplicemente realisti: c’è un solo germoglio da cogliere per ridare un futuro alla Lega e il suo nome è Comitato del Nord".

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