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Giovanni Ciato: dopo le dimissioni di Cagnini e Zaminato da Salò Futura, arriva la replica

"Ritengo la loro una decisione tardiva e non più procrastinabile che avrebbe dovuto essere presa almeno due anni prima"

Giovanni Ciato: dopo le dimissioni di Cagnini e Zaminato da Salò Futura, arriva la replica
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Giovanni Ciato: dopo le dimissioni di Cagnini e Zaminato da Salò Futura, arriva la replica.

Giovanni Ciato commenta la decisione di Cagnini e Zaminato

Nel corso del Consiglio comunale di ieri (giovedì 21 dicembre 2023) i consiglieri di minoranza Francesco Cagnini e Manuela Zaminato hanno rassegnato le loro dimissioni. Non è mancata in seguito la replica del capogruppo di minoranza Giovanni Ciato che ha così commentato tale decisione.

 

"Ieri sera in consiglio comunale i consiglieri Cagnini e Zaminato sono usciti dal gruppo di Salò Futura senza però costituire un altro gruppo.  Tradotto ognuno va per conto suo mantenendo identità diverse - ha dichiarato Ciato -  Entrambi hanno contestato la mia discesa in campo come candidato sindaco e di aver presentato numerose interpellanze, mozioni e per ultimo ieri sera, anche 4 emendamenti, senza condividerli. Per prima cosa va detto che quella di ieri sera è stata l’ultima possibilità per loro di scendere dal carro di Salò Futura per correre alle prossime elezioni con altri colori, Cagnini sul carro dei più probabili vincitori, Zaminato con il suo gruppo di sinistra radicale, essendo che il prossimo consiglio sarà nel 2024, anno delle elezioni".

"Le motivazioni addotte sono la mancanza da parte mia di comunicazione e condivisione di temi che invece ho portato avanti in completa autonomia, tutte cose vere dal momento che le differenze di visione, direi ormai su tutto, erano evidenti da oltre tre anni e rallentavano l’attività di opposizione. A Cagnini ho fatto presente  che già nel 2021, e recentemente anche il 14 settembre di quest’anno, gli avevo chiesto di prendere una decisione, se andare o restare, dal momento che le sue votazioni in aula, pur rispecchiando le indicazioni che venivano condivise, le motivazioni che adduceva in sede di dichiarazione di voto erano di condivisione delle scelte della maggioranza. Quindi un comportamento ondivago e di opportunismo, di scarsa trasparenza che ha manifestato sin dal primo anno del mandato elettorale, e che gli appartiene. Benvenute quindi le sue dimissioni, peraltro richieste, peccato siano arrivate con due anni di ritardo che avrebbero permesso una opposizione più chiara e incisiva".

"A Zaminato, pur riconoscendo la linearità del suo comportamento, ho evidenziato come le differenze su molti temi importanti, come sull’ex ospedale, dove il suo voto non è stato quello da me indicato per non perdere l’opportunità di avere una struttura sanitaria a Salò, e sulla ex Tavina, dove addirittura è seguito un ricorso al TAR che ha rischiato di riportare la volumetria originaria che era ben maggiore rispetto a quella concessa, ho contestato la sudditanza alla segreteria del suo gruppo politico.

Il Daspo urbano al centro delle divergenze con entrambi

"Motivo di totale divergenza di idee e posizione con entrambi, il Daspo urbano, considerato da loro una forma di repressione, mentre io ritengo che sia uno strumento di prevenzione che va esteso a tutte le zone a rischio e che non deve essere limitato alle sole zone già individuate. Queste differenze, da me rese pubbliche a partire dal 7 agosto 2021, data della prima Newsletter del consigliere comunale e non del gruppo, cui solo ieri  i due,  a tempo ormai scaduto in quanto mi ero già candidato da 15 giorni, hanno preso la decisione di uscire. Ritengo quindi la loro una decisione tardiva e non più procrastinabile che avrebbe dovuto essere presa almeno due anni prima".

"Rivendico quindi, ancora una volta e con forza, di aver agito in piena autonomia dalle influenze e dalle indicazioni dei partiti che loro invece rappresentano, come una vera lista civica deve fare, e di non aver avuto il sostegno dei due nelle scelte più importanti,  alle volte solo di uno, in altre di entrambi: emblematica quella sulla sicurezza che ho percorso in piena autonomia e che sarà il primo punto del programma elettorale di Città Futura Salò alle prossime elezioni, non dovendo e non volendo saltare sul carro di nessuno, ma di aver deciso di portare gli interessi della gente, per la gente".

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