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Salò Futura: Cagnini e Zaminato hanno rassegnato le dimissioni

Lo hanno comunicato nel corso del Consiglio comunale del 21 dicembre

Salò Futura: Cagnini e Zaminato hanno rassegnato le dimissioni
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Salò Futura: Cagnini e Zaminato lasciano, lo hanno comunicato nel corso del Consiglio comunale di ieri (giovedì 21 dicembre 2023).

Salò Futura, spaccatura all'interno

Le parole di Francesco Cagnini

"Oggi (giovedì 21 dicembre 2023 ndr) mi trovo qui, in quest’aula, a comunicare la mia decisione di lasciare il gruppo consiliare Salò Futura. Le motivazioni sono tante, maturate nel tempo e con profonde riflessioni, non certo a cuor leggero e non certo senza amarezza. Nel corso del tempo, ho osservato come il capogruppo abbia interpretato il suo ruolo in modo personalistico, mettendo la propria visibilità al di sopra degli interessi del gruppo e della comunità che rappresentiamo. L’atto finale, che ha dimostrato il modo in cui il capogruppo ha ricoperto il suo ruolo e portato avanti il suo percorso di visibilità personale in questi anni, si è consumato il 6 dicembre, quando ha deciso di ufficializzare la sua candidatura come sindaco per una “fantomatica” lista tutta sua dal nome “Città futura Salò”, sfruttando evidentemente l’assonanza nel nome con la compagine del 2019, denominata lista civica “Salò Futura”, che lo vedeva come candidato sindaco di un gruppo assai eterogeneo. Ovviamente l’assonanza fra i due nomi ha lo scopo di coinvolgere, almeno implicitamente, nel suo progetto anche le varie componenti e i candidati che cinque anni fa hanno fatto parte della lista Salò Futura, cosa che ovviamente non corrisponde alla realtà e che mi spinge oggi a ribadirlo con determinazione in questa aula, e non credo di essere l'unico a pensarla così e ad agire così".

"L’infelice (e falsa) affermazione di essere “l’unica figura di opposizione”, come dichiarato dal capogruppo più volte negli ultimi suoi comunicati stampa, dimostra ancora una volta come abbia rivestito il suo ruolo in sola chiave personalistica e denota il poco rispetto verso i due consiglieri che lo hanno affiancato negli ultimi quattro anni e mezzo. Ulteriore riprova si ha questa sera (giovedì 21 dicembre 2023 ndr) in Consiglio comunale, nel quale ci troviamo a esaminare tre emendamenti al bilancio non condivisi in alcun modo con gli altri due consiglieri del gruppo, ma presentati autonomamente dall’ormai nostro ex capogruppo, come peraltro già aveva fatto con gli emendamenti presentati per il regolamento edilizio del giugno scorso. Senza parlare delle varie interpellanze portate nelle sedute consiliari degli ultimi mesi. L’esperienza più recente mi ha portato, purtroppo e con tanta amarezza, a constatare anche una mancanza di condivisione sia di valori sia di obiettivi fondamentali. È per me difficile, anzi impossibile, continuare a stare con un ex capogruppo che antepone il proprio personale progetto di visibilità piuttosto che concentrarsi sul benessere e sulle reali necessità della nostra comunità, sulle giuste e legittime doglianze e sui desideri dei salodiani. Il mio impegno per la comunità, tengo a sottolinearlo, rimane saldo: continuerò a lavorare, facendo il mio dovere da consigliere di minoranza, per i cittadini nei modi che ritengo più coerenti con i valori che guideranno le mie azioni future, sempre e solo nell'esclusivo e generale interesse della comunità di Salò. Cui tengo, non c’è bisogno di dirlo, tantissimo".

Francesco Cagnini

Le parole di Manuela Zaminato

Anche Manuela Zaminato nel corso del Consiglio comunale del 21 dicembre 2023, in qualità di consigliere comunale  appartenente al Gruppo consiliare di minoranza “Salò Futura”, ha comunicato le dimissioni dal Gruppo, ha inoltre dichiarato di costituirsi consigliere indipendente all’interno dell’attuale minoranza.

 

Manuela Zaminato

"La decisione, che ha trovato convergenza con quanto dichiarato dal consigliere Cagnini, avviene dopo il perdurante ed ormai evidente atteggiamento del capogruppo Ciato che in modo plateatico evidenza la sua incapacità di coinvolgimento e consultazione del Gruppo consiliare nell’elaborazione di decisioni importanti; atteggiamento che ha reso evidente la sua totale mancanza di leadership - ha spiegato Zaminato -  Il capogruppo ha agito in modo autocratico nel processo di elaborazione e di presentazione degli emendamenti, dapprima senza considerare le opinioni e le competenze degli altri componenti del gruppo per giungere al punto che non ritiene neppure di informarli. Un approccio che ha generato frustrazione e ha ostacolato la capacità di lavorare in modo coeso ed efficace. É emersa chiaramente la totale volontà del capogruppo Ciato di non agire “insieme” così come ci si era presentati agli elettori ma di emergere sempre come “uno e unico”. Viene da chiedersi come possa questo comportamento essere coerente con il ruolo di capogruppo di una lista che è espressione dei voti ottenuti in campagna elettorale dai componenti della lista stessa e non unicamente dal capogruppo Ciato. In questi anni si è osservato, personalmente con grande preoccupazione, che il capogruppo Ciato prima ha fondato un'associazione e ora una lista civica in vista delle prossime amministrative con un nome simile a quello del nostro Gruppo consiliare, creando volutamente confusione nei cittadini, e compromettendo inesorabilmente la trasparenza nel processo politico e di rappresentanza. Un’azione che dimostra chiaramente un’assenza di etica e di rispetto per i principi democratici. Un insieme di comportamenti inaccettabili che hanno minato la reputazione del Gruppo, generato tensioni all'interno dello stesso e reso difficile il nostro lavoro di rappresentanza e di promozione degli interessi della cittadinanza. Come consigliere, ho sempre ritenuto fondamentale lavorare in un clima di fiducia reciproca, trasparenza e collaborazione; principi non conosciuti dal capogruppo Ciato o quantomeno non espressi nel suo operato di questi anni anche nei confronti dei nostri elettori. La mia decisione di costituirmi consigliere indipendente dell’attuale minoranza, nel rispetto dei cittadini che mi hanno dato fiducia con il loro voto, mi permette di rimanere impegnata nel lavorare per l'interesse della nostra comunità in modo trasparente ed eticamente secondo i principi che Don Ciotti propone: "La politica dovrebbe essere al servizio del bene comune, non dei propri consensi.”

 

 

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