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Elezioni comunali rinviate: anche nel Bresciano si voterà in autunno

Andiamo però nel dettaglio: i Comuni di Rovato, Capriano del colle, Roncadelle, Travagliato, Quinzano, Lonato del Garda e Corte Franca saranno chiamati alle urne. A questi si aggiunge anche Magasa.

Elezioni comunali rinviate: anche nel Bresciano si voterà in autunno
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Elezioni comunali e regionali rinviate. Come già annunciato martedì, il provvedimento era atteso da settimane e finalmente è arrivato. E’ stato infatti pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legge 20 aprile 2020, n.26, che introduce disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l’anno 2020, in considerazione dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Andiamo però nel dettaglio: i Comuni di Rovato, Capriano del colle, Roncadelle, Travagliato, Quinzano, Lonato del Garda e Corte Franca saranno chiamati alle urne. A questi si aggiunge anche Magasa.

Elezioni rinviate

l provvedimento, in vigore da oggi, martedì 21 aprile 2020, è stato approvato dal Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

A  maggio le urne resteranno dunque chiuse: le elezioni comunali e regionali non si terranno prima di settembre. Parliamo di sette regioni in cui si sarebbe dovuto votare prima dell’estate: Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle d’Aosta.

E di oltre mille Comuni, molti capoluoghi di ProvinciaVenezia, Trento, Bolzano, Mantova, Reggio Calabria e Macerata.

Se la finestra autunnale sarà confermata è inoltre probabile che per Regionali e Comunali si penserà a un unico election day (che non è detto vada a considerare anche il referendum sul taglio dei parlamentari previsto per il 29 marzo e già rinviato).

Il punto nel Bresciano

La vera e propria campangna elettorale non era ancora iniziata, ma i primi movimenti politici erano già in atto. Ecco una panoramica completa della situazione.

Rovato

Nessuno, finora, è uscito allo scoperto. Prima dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, il dibattito politico sulle elezioni amministrative sembrava in una fase di stallo. Nessuna candidatura annunciata, nessuna schermaglia. Una calma probabilmente solo apparente che poi, a causa del virus, è diventata una condizione obbligata. Tutto fermo fino a tre settimane fa, quando è partito il «balletto» delle deleghe. Il 24 marzo è scattata la revoca delle deleghe assessorili a Giorgio Conti, mentre il 3 aprile il sindaco Tiziano Belotti ha «licenziato» l’assessore ai Servizi sociali Sonia Bosio, provvedendo nella stessa giornata a nominare due nuovi assessori, ossia Valentina Bergo (Politiche per la famiglia, Associazionismo e Volontariato) e Roberta Martinelli (Bilancio), nonché a rimodulare le deleghe attribuite al vicesindaco Simone Agnelli.

Il primo cittadino ha motivato le scelte con la necessità "di risolvere un paio di posizioni che si erano guastate nei rapporti". Tuttavia, alcuni schieramenti politici hanno visto dietro al rimpasto una strategia politica in vista delle prossime Amministrative. Le motivazioni sono presto dette: le due new entry fanno riferimento a due gruppi che siedono all’opposizione. Roberta Martinelli, ex sindaco di Rovato dal 2012 al 2014 (quando l’Amministrazione è caduta per le dimissioni in massa di nove consiglieri), si era infatti candidata proprio contro Belotti alla guida di una civica, assicurandosi un seggio in minoranza; Valentina Bergo, tesserata Fratelli d’Italia, aveva partecipato alle elezioni 2015 nella lista Semplicemente per Rovato a supporto del candidato sindaco Diego Zafferri, che attualmente è consigliere di minoranza.
L’ingresso di Valentina Bergo e di Roberta Martinelli nella Giunta rovatese è dunque stato interpretato da altri gruppi politici come un "giochetto" in vista del voto. Solo quando sarà delineato meglio il quadro delle alleanze si potrà dire se tali previsioni sono fondate o meno. In uno dei pochi incontri pubblici che si sono svolti nei mesi scorsi a Rovato in vista delle Amministrative, il sindaco Belotti, pur senza confermare la sua candidatura per la Lega, aveva auspicato un’alleanza con Fratelli d’Italia e il dialogo con gli altri partiti di Centrodestra. I rapporti con Forza Italia, però, appaiono tesi: il coordinatore Luca Marini, marito di Sonia Bosio (che però è recentemente passata a Fratelli d’Italia) non ha gradito il fatto che la revoca delle deleghe a Giorgio Conti, iscritto al partito da pochi mesi, non sia stata in alcun modo condivisa o discussa con lo stesso.  Per quanto riguarda le altre forze politiche, l’unico movimento che ha battuto più di un colpo è Rovato Capitale, guidato dal coordinatore Alberto Piva; RovatoW, che aveva annunciato con largo anticipo la discesa in campo, non è più intervenuto nel dibattito; tutto tace, per ora, anche nelle file di Pd e Rovato civica.

"In questo momento avrei dovuto affrontare la campagna elettorale, invece mi trovo, da sindaco, ad affrontare questa emergenza ben più impegnativa - ha commentato Belotti - Nonostante i tanti aiuti che riceviamo, è davvero difficile da gestire. Spero che il peggio dal punto di vista sanitario sia passato, ora verrà il dramma economico. La gente ha bisogno di certezze".

Travagliato

La situazione non è del tutto delineata, ma riguardo alle amministrative alcune decisioni sono già state prese. Il primo cittadino in carica Renato Pasinetti, eletto con la lista Forza Italia-Lega Nord, si ripresenterà come candidato sindaco. Per altri dettagli però, «occorrerà attendere l’ufficialità della data delle elezioni».

Anche il Pd ha già scelto il proprio candidato: il nome non è stato svelato, ma sarà alla guida di una lista civica aperta. Una cosa è data a sapere, ovvero che è stato individuato già da tempo un percorso da intraprendere, frutto di un lavoro sul territorio e di squadra che dura da anni. "È diffusa la convinzione che si necessiti di una nuova amministrazione, che sappia dare alla comunità una visione nuova, capace di delineare prospettive, di fornire risposte, indicare percorsi di crescita - ha dichiarato il consigliere di minoranza Piergiuseppe Alessi - Serve più attenzione alle esigenze reali, con più azione e meno slogan, con maggior velocità ed efficacia nel trovare soluzioni, più aperta e inclusiva, orgogliosa della propria storia, proiettata verso il futuro, più bella e giusta di come appare oggi»"

Paola Nicolini, già portavoce del Comitato Aria Pulita Travagliato ha ventilato alcune anticipazioni in merito alle prossime elezioni. "Saremo in lizza - ha dichiarato l’ambientalista - Ci presenteremo come lista civica e la priorità sarà rivolta in maniera sostanziale all’ambiente. Non ho mai nascosto le mie perplessità sull’attuale gestione delle cose: queste elezioni sono un’occasione concreta per fare qualcosa, pertanto non staremo alla finestra a guardare".

Roncadelle

Elisa Regosa e Roberto Groppelli: saranno questi nomi a fronteggiarsi alle prossime elezioni comunali di Roncadelle.
Entrambi sono alla prima candidatura per diventare sindaco e nelle settimane precedenti all’emergenza da Coronavirus avevano presentato le linee del programma che intenderanno seguire.

Regosa, consigliere di opposizione, segretario della Lega di Roncadelle e volto della coalizione fra Lega e Fratelli d’Italia, ha indicato quattro priorità: il sociale, la sicurezza, l’urbanistica con nuovi interventi e il commercio interno.  Il volto di Uniti per Roncadelle invece, già assessore con deleghe a Sport, Cultura, Associazioni e Sicurezza nell’attuale Giunta del primo cittadino Damiano Spada ha comunicato ufficialmente lo scorso dicembre la propria candidatura per il centrosinistra, sostituendo la prima candidata del Pd Marianna Dossena.

Corte Franca

Le elezioni in paese avrebbero dovuto svolgersi nel 2021, e chissà che, complice l’emergenza Covid-19, non ci si arrivi davvero, seppur senza un sindaco.  Dopo la caduta nel novembre 2019 dell’Amministrazione guidata dal primo cittadino Gianpietro Ferrari, che nel 2016 aveva ottenuto il 54,4% dei voti con una coalizione di Centrodestra, vincendo la corsa a due contro Giuseppe Foresti, Candidato per prima di tutto Corte Franca, c’è un commissario prefettizio alla guida del Comune.

A innescare il commissariamento sono state le dimissioni in blocco di otto consiglieri, quattro di minoranza (Giuseppe Foresti, Giulia Marini, Sabrina Baglioni e Lorenzo Olivero) e quattro di maggioranza (Elena Bonomelli e Maddalena Proto, elette insieme a Ferrari ma da tempo in rotta con le scelte politiche del sindaco, il vicesindaco Diego Orlotti e il consigliere Omar Plebani). All’origine della spaccatura nella coalizione di maggioranza sia le diverse posizioni su alcuni progetti, come ad esempio quello della nuova piattaforma ecologica, ma anche e soprattutto le difficoltà di dialogo e condivisione. Problematiche interne che avevano avuto secondo la minoranza evidenti ripercussioni sul funzionamento della macchina amministrativa, portando all’avvicendamento di sei segretari comunali e tre comandanti della Polizia Locale, e alla ripetuta variazione dei responsabili di rea, nonché alla redistribuzione degli incarichi in Giunta. Corte Franca, dunque, andrà al voto anticipato nel 2020; al momento non c’è ufficialità, ma dalla primavera la data dovrebbe slittare in autunno, tra ottobre e dicembre. La situazione è incerta, tuttavia seguendo la logica potrebbe prospettarsi una corsa a tre: il gruppo dei fedeli a Ferrari, la coalizione formata dai dissidenti e la civica di centrosinistra. Si tratta, però, solo di ipotesi.

Capriano del Colle

Se l’"election day" slitterà in autunno per i caprianesi non sarà solo l’atteso giorno delle amministrative, ma anche un anniversario: un anno da quando l’ex sindaco Edoardo Spagnoli aveva annunciato le sue dimissioni. Seri motivi di salute che "avevano reso impossibile continuare a gestire il Comune in modo corretto": così Spagnoli, 36 anni, eletto nel 2016 con la lista Lega e civiche Ripartiamo Capriano-Fenili aveva rinunciato alla carica e aperto la strada al commissariamento. A prendere le redini del Municipio è stato il viceprefetto Stefano Simeone, in vista delle nuove elezioni che a maggio avrebbero dovuto richiamare i caprianesi alle urne. A far saltare i piani ci ha pensato il Coronavirus, anche se ancora allo scoppio dell’emergenza nessuno dei possibili candidati aveva ancora svelato le sue carte. Temporeggiare. Sembra questa a parola d’ordine della campagna elettorale caprianese. L’unico cenno era arrivato dall’ex consigliere di minoranza Fernando Carpina con un volantino distribuito questo inverno. Tacciono i vari fronti, forse aspettando che qualcuno faccia il primo passo o ancora in cerca di una squadra per presentarsi solidi alle prossime elezioni.

I «rumors» però girano. C’è chi parla di un nuovo round di Edoardo Spagnoli, chi invece vocifera che a riunire il centrodestra sarà il padre dell’ex primo cittadino, Giuseppe Spagnoli. Così come a tirare le redini del centrosinistra non sarà più Greta Basciano, ma Remo Basciano, due volte sindaco negli anni Novanta. Un ritorno alla vecchia scuola? C’è chi si chiede se nella nuova lista del centrodestra troverà spazio anche la voce di Forza Italia con l’ex assessore Giorgio Armani o se correrà da solo con una lista sua, così come se anche Stefano Sala (noto per il suo impegno in ambito culturale), l’esponente dei Verdi Salvatore Fierro o la presidente della Pro Loco Lara Settura avranno un ruolo alle prossime elezioni. Si dice, però. Nel pieno dell’emergenza Coronavirus tutto si è fermato, le priorità sono altre. Di uscire allo scoperto non è ancora tempo?

Quinzano d'Oglio

Elezioni posticipate, ma al momento i candidati non pensano alla campagna elettorale: "L’emergenza attuale è più importante".
Tempi difficili per Quinzano d’Oglio che si ritrova senza guida dallo scorso dicembre e con un’emergenza che ha segnato la comunità con tante croci.

Dopo il commissariamento del Comune a dicembre, dove minoranza e maggioranza hanno rassegnato le dimissioni in blocco a causa del caso "Quinzano Servizi2, la partecipata comunale, ha dovuto subire anche il lutto dell’ex sindaco Andrea Soregaroli, malato dalla scorsa estate.
Poco prima dell’emergenza si erano proposti i due candidati: Lorenzo Olivari, già componente dell’ex minoranza in Consiglio comunale e Adriano Perotti, ex assessore al Bilancio. Erano appena partiti con un accenno di campagna elettorale e formazione delle liste quando all’improvviso hanno dovuto fermarsi e aspettare, forse, ottobre per eleggere una nuova guida.

"La campagna elettorale è stata temporaneamente sospesa ma il nostro gruppo va avanti a lavorare - ha affermato Olivari - La situazione è drammatica e stiamo cercando di dare supporto alla comunità. Speriamo passi presto per poter riprendere: ci sarà da pensare anche alle conseguenze di questa tragedia". Perotti è sulla stessa linea. "Ci penseremo più avanti - ha spiegato anche lui - Ora con il cuore siamo vicini a tutti i nostri concittadini che hanno subito dei lutti o che hanno combattuto contro la malattia. Cerchiamo di fare il possibile per loro". Non è escluso nemmeno però, che all’orizzonte possa sorgere una terza lista.

L’ex vicesindaco Graziano Bolzani al momento non è ancora in nessuna lista, ma sarà a sostegno dell’ex assessore al Bilancio Adriano Perotti.  Ha fatto molti anni in politica, quasi 20, tutti al fianco dell’ex primo cittadino Andrea Soregaroli, ora deceduto.  Ma al momento, non è deciso a scendere in campo con nessuna lista. Starà di supporto al fianco di Perotti. "Penso che al momento rimarrò a supporto dei componenti dell’ex Civica che hanno deciso di mettersi in campo - ha spiegato - La squadra è pronta, alcuni sono stati riconfermati, alcuni invece sono volti e ci sono anche alcuni progetti che il nostro gruppo aveva pensato tempo fa da portare avanti. Tanti ancora da costruire". Le idee sono chiare. "Adesso aspettiamo che cessi l’emergenza, la priorità è l’assistenza - ha concluso - Ma io comunque ci sono per sostenere".

Lonato del Garda

Sfida rinviata, polemica rinviata. Anche Lonato del Garda accoglie la notizia dello slittamento delle elezioni amministrative, che salvo sorprese andranno o all’autunno o, più probabilmente verso un accorpamento, la primavera prossima.

Un rinvio che mette in stand-by anche le polemiche politiche che nei primi mesi del nuovo anno stavano infiammando il dibattito pubblico. Sul piatto, il nuovo candidato del centro-destra lonatese, con gli esponenti Forzisti alla ricerca del "Tardani-bis", con come argomento il buon operato dell’attuale sindaco - e medico di base, che visto il periodo è titolo superiore - Roberto Tardani (Forza Italia). Dall’alto lato, la Lega rivendica che «questo candidato spettasse a loro, come concordato cinque anni fa».

Qui Centro-destra: parole che han contribuito ad infiammare ancor più il dibattito, quelle dell’assessore leghista Roberto Vanaria, già protagonista di alcuni episodi poco eleganti in Consiglio Comunale, verso le minoranze. Da qui, due le ipotesi avanzate negli scorsi mesi in vista della tornata elettorale: un centrodestra con due candidati, che significherebbe una frattura storica, oppure un intervento mirato da parte dei vertici di partito, entrambi "invocati" per fare chiarezza su quale sarà il futuro lonatese. L’unico ad "esporsi", per il momento, era stato l’assessore regionale Alessandro Mattinzoli (quello degli insulti al premier Conte di inizio settimana, ndr), che nel difendere a spada tratta l’operato di Tardani (entrambi Forzisti) aveva confermato una sua ricandidatura, ma sicuramente senza la pandemia di coronavirus ci sarebbe stato un confronto ai piani alti di Carroccio e Forza Italia per trovare una decisione comune ed evitare lo strappo. Una decisione rinviata al prossimo autunno o, più probabilmente, alla prossima primavera.

Qui Centro-sinistra: inevitabilmente, anche il centro-sinistra dovrà attendere prima di rendere noti i propri piani. L’unica lista presentatasi ad oggi è "Lonato in Comune". Con al proprio interno forze ambientaliste e di sinistra, sostenute dal circolo locale di Rifondazione comunista presenta due referenti queli Eraldo Cavagnini e Sandro Teodori. Al momento della presentazione, non era mancata qualche nota polemica nei confronti del resto della sinistra lonatese, che giocava ancora a carte coperte, forse nell’attesa che la destra trovasse una direzione. Per il centro-sinistra lonatese, c’è ancora rammarico per la sconfitta alle ultime consultazioni per una manciata di voti - solo 52 su 6584 - a decretare la vittoria di Roberto Tardani, al secondo turno, contro Flavio Simbeni del Partito Democratico. Una volata sul filo di lana che potrebbe ripetersi nella nuova tornata elettorale.

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