E.T. telefono Chiari
I guai del centrosinistra e della maggioranza uscente, che si è autodistrutta
È il momento di analisi e contro-analisi, tra le liste della fu maggioranza al governo di Chiari. Ma prima che cominci la triste ballata dei «crucifige!», proponiamo sommessamente una breve riflessione sull'andamento del voto quale potrebbe essere quella di un alieno appena sbarcato sulla Terra. Non è difficile, per chi scrive: non ho squame, ma seguo da soli pochi mesi la politica cittadina. E proprio per questo mi è parso fin da subito assurdo il piano inclinato da cui, ormai mesi fa, si è arrivati alla rottura tra le due anime della maggioranza uscente.
L'autodistruzione di un gruppo politico
Una rottura che si è autoalimentata di settimana in settimana, apparentemente senza che ci fosse alcun insormontabile scoglio politico a dividere le due neocoalizioni. Nulla di nulla. Un caso-scuola, in breve, di come un gruppo politico possa autodistruggersi, quando a mancare è la politica. Quella fumosa, polverosa e antipatica degli apparati e dei dirigenti, per intenderci, che a livello sovra-comunale non ha alzato un dito per ricomporre il dissidio e sedare vuoti personalismi.
Così, mentre il Centrodestra risolveva in tutt'altro modo i suoi guai interni, sia Codoni che Salogni speravano in un improbabile miracolo, ignorando ciascuno i propri bravi profeti di sventura. E quindi giù con il fuoco amico. I clarensi, come l'alieno, non hanno capito che cosa avesse a che fare con le loro vite questo micidiale spreco d'inchiostro e hanno scelto Zotti anche per questo. Se non è stato un rigore a porta vuota, poco ci manca.
Davide D’Adda