Musica

Omar Pedrini, lo "Zio Rock" lascia l'ospedale dopo il quarto intervento al cuore in un anno

Ora lo aspetta qualche mese di convalescenza.

Omar Pedrini, lo "Zio Rock" lascia l'ospedale dopo il quarto intervento al cuore in un anno
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Ieri (mercoledì 12 ottobre 2022) è stato un giorno lieto per Omar Pedrini che ha lasciato l'ospedale Sant'Orsola di Bologna dove è stato sottoposto ad un intervento al cuore, il quarto in poco più di dodici mesi.

Il post con i tanti ringraziamenti

Ad annunciarlo è lui stesso su Facebook con un lungo post.

Ciao a tutti.
Da ieri sono fuori dai box, il pit stop è concluso.
La mia carrozzeria e la vecchia pellaccia da guerriero hanno tenuto botta ancora una volta, per superare la quarta operazione in poco più di un anno. Grazie alla scienza, alla sanità italiana e col benestare di Dio. Grazie alle persone che mi hanno assistito in questi venti giorni.
Queste immagini, dall'uscita dal Sant’Orsola accolto dal caro “Papa driver” e dalla signora Pedrini fino, a ritroso, quelle dei miei Angeli: dal gran maestro Dott. Luca Boschi che ha sistemato finalmente le ferite all’addome con le quali ho convissuto per un anno (causate da un incidente stradale nell'immediato post operatorio dell'estate scorsa e che mi hanno fatto lavorare con quel “busto settecentesco” che sembrava un pancione, e che faceva dire a qualche amico tra di voi “Omar bevi meno birra”) alla sua crew straordinaria, dal Dott. Stefano Cardelli con la sua quotidiana umanità alla Dottoressa anestesista Gilda Cavaliere e Dott. Gabriele Vigutto, in sala operatoria. Grazie al Dott. Davide Pacini col suo staff che ha monitorato e protetto l’aspetto cardiaco anche in questa occasione. (Big love)
Grazie al Dott. Giorgio Gianpaoli di Brescia per l’affettuosa e utile corrispondenza scientifica. Grazie a Guggè che da buon napoletano-bolognese mi parlava di cibo e vino mentre ero a digiuno totale per sette giorni e mi faceva ridere sempre.
Grazie ai tanti infermieri e strumentisti e personale sanitario, gente alla quale dovremmo essere tutti grati per il loro nobile lavoro. Grazie a voi tutti, amici, fans, anche sconosciuti per non aver mancato di mandare le giuste vibrazioni, la buona energia.
Grazie per le loro preghiere ai miei preti-coraggio come il mio caro Don Bruno Bignami da Roma, a Don Giuliano Zatterini da Rovigo, al caro, carissimo Don Davide Milani. A quelli che lo hanno fatto in silenzio e non posso citare ma che sono stati altrettanto importanti. A Matteo ed ai miei amici rockers Davide e Domenico (due di quelli che stanno sulle dita di una mano) che non hanno fatto mancare supporto alla mia famiglia e al sottoscritto. Ai monaci del centro culturale Tibetano di Pomaia (Monastero Buddhista - Sangha Onlus) per i loro “mantra”. Grazie alla musica ed ai buoni libri che non mi hanno mai fatto sentire solo.
A proposito, per quanto riguarda “la musica”: avrò bisogno di due-tre mesi di convalescenza, quindi per le serate o i concerti ci diamo appuntamento al 2023, dedicherò questi mesi a cesellare il nuovo disco e confido ancora per gennaio di metterlo alla luce. Intanto potremo vederci nelle presentazioni del nuovo libro (La locanda dello Zio Rock Vol. 1) come succederà a Chiari (BS) il 12 novembre (Rassegna della Microeditoria) o a Mangiamusica a Fidenza (PR) il 26 novembre. Domani, Venerdì 14 ottobre, non mancherò la parola data a Massimo Cotto, Cristiano Godano e Mauro Ermanno Giovanardi di passare per un saluto pubblico e quattro chiacchiere nella serata Concerto Talk: Lieve e senza vento (ma come già spiegato senza chitarra) ad Aosta (Teatro della Cittadella dei Giovani), in una città e provincia dove ho parenti (del ramo materno Binosi-Briarava) e amici cari dove potrò riposare e respirare un po’ di aria buona, condizioni necessarie per ripartire. Per ora è tutto!
Vostro,
Omar Pedrini

 

Un lungo "Pit Stop"

Un "Pit Stop", come lui ama definire i periodi di controlli ai quali si sottopone con regolarità. Mercoledì 28 settembre 2022 la moglie Veronica ha scritto un post su Instagram a corredo di una fotografia che lo ritrae sdraiato in un letto dell'ospedale Santa Orsola di Bologna)con tanto di occhiali da sole. Si tratta del quarto intervento subito nell' ultimo anno: dopo tre operazioni, nel 2004, 2014 (circa 11 ore) e a 2021, a causa di un aneurisma all’aorta.

 

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