i numeri

Economia lombarda in crisi: Brescia registra un -15,3% nei prestiti alle imprese

Secondo i dati forniti da CNA Lombardia nel Primo Focus sull'andamento dell'economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi

Economia lombarda in crisi: Brescia registra un -15,3% nei prestiti alle imprese
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Economia lombarda in crisi: Brescia registra un -15,3% nei prestiti alle imprese.

Situazione di crisi per l'economia lombarda: focus su Brescia

Questo quanto emerge dall'analisi e dai dati rilevati dal Centro Studi Sintesi di CNA Lombardia. Le prospettive di crescita per il 2024 sono notevolmente peggiorate, tanto che il PIL dovrebbe crescere solamente dello 0,8%, in netto peggioramento rispetto alle stime di ottobre 2023 (+1,3%). Sono questi alcuni dei dati forniti da CNA Lombardia nel Primo Focus sull'andamento dell'economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la crescita dei consumi +1,2%, in rallentamento rispetto ai valori dell’anno precedente. Preoccupante anche la tendenza degli investimenti, che dopo anni di crescita impetuosa nella regione sono destinati a rallentare sensibilmente, solo +0,1%, sia rispetto all’anno precedente sia in riferimento alle stime dell’autunno scorso: una frenata imputata al rialzo dei costi di finanziamento, alle condizioni più rigide di accesso al credito e all’esaurirsi degli effetti legati agli incentivi nell’edilizia.

Export

Brescia  – 6,6%. Dopo il biennio 2021-2022, contrassegnato da un progresso significativo dell’export della Lombardia, i dati gennaio-settembre 2023 indicano una debole crescita rispetto all’anno precedente (+1,6%). Si osservano performance positive rispetto al 2022 per meccanica (+6,5%), sistema moda (+6,8%) e agroalimentare (+7,8%), mentre il valore delle esportazioni nella metallurgia (-6,5%), nella chimica-gomma-plastica (-3,9%) e nel sistema casa (-1,3%) evidenzia contrazioni significative. Ma molto bene Sondrio (+9,3%), Monza Brianza (+8,9%) e Lodi (+8,5%); seguono Bergamo (+4,7%), Milano (+4,7%), Varese (+2,4%), Lecco (+2%) e Pavia (+0,3%). In peggioramento, invece, Mantova (-11,5%), Brescia (-6,6%), Cremona (-6,3%) e Como (-0,6%).

Inflazione

Brescia + 5,1%. A pesare sulla crescita, davvero contenuta, di tutti gli indicatori è l’inflazione che in Lombardia nell’ultimo trimestre si è raffreddata, tanto che a dicembre 2023 fa registrare un +0,9% rispetto allo stesso mese del 2022. Ma considerando invece l’intero 2023, si osserva una crescita dei prezzi del +5,5%, che si aggiunge al +7,8% del 2022: in sostanza dal 2021 a oggi nella regione i prezzi sono aumentati del 13,7%. Nel 2023 la dinamica dei prezzi è guidata da alimentari e bevande (+9,1%), servizi ricettivi e ristorazione (+7,4%) e mobili e beni per la casa (+6,1%). Sul fronte territoriale a risentire maggiormente della crescita dei prezzi rispetto al 2022 vi sono la provincia di Milano (+6%) e Varese (+5,9%). Seguono Lecco (+5,7%), Lodi (+5,7%), Mantova (+5,6%), Como (+5,2%), Brescia (+5,1%), Pavia (+5,1%), Bergamo (+4,9%) e Cremona (+4,7%).

Prestiti alle imprese

Brescia -15,3%.  Nota molto dolente che ha caratterizzato in negativo l’intero 2023 sono i prestiti alle imprese. Tra settembre 2022 e settembre 2023 il totale dei prestiti alle aziende in Lombardia è diminuito del 7,8%: la flessione riguarda in particolare quelle di piccola dimensione (-10,8%). Con riguardo ai tassi di interesse, a novembre 2023 il tasso medio applicato ai nuovi prestiti fino ad 1 milione di euro ha toccato il 5,98% (+2,51 punti in un anno); relativamente ai prestiti di importo superiore a 1 milione di euro, invece, il tasso medio ha raggiunto il 5,3% (+2,62 punti in dodici mesi). Sul fronte dei territori a risentire maggiormente dell’accesso al credito sono le imprese della provincia di Brescia (-15,3%), seguita da Varese (-12,6%), Sondrio (-10,3%), Lecco (-10,1%), Como (-10%), Bergamo (-9,8%), Pavia (-9,5%), Cremona (-8,9%), Milano  (-5,8%), Monza Brianza (-4,9%), Lodi (-4%), Mantova (-2,3%).

“Il quadro mostra segnali preoccupanti – commenta la presidente di CNA Brescia, Eleonora Rigotti –, anche se la ben nota resilienza delle imprese della nostra provincia non è mai venuta meno e siamo certi che, anche in questo delicato frangente dell’economia globale sapranno reagire con forza e determinazione, mettendo in campo tutte le risorse. Tuttavia, resta troppo alta  la pressione subita dalle micro e piccole imprese sul versante del costo del denaro; lo dimostra il valore dei prestiti alle imprese, che è sceso del 7,8% tra settembre 2022 e settembre 2023. A pagare questo credit crunch sono soprattutto le piccole imprese, per le quali il volume del credito erogato è calato del 10,8%. Riteniamo quindi necessaria, e come CNA lo chiediamo da molto tempo, una più energica azione della politica, a tutti i livelli, nei confronti del sistema bancario al fine di ricostituire un processo di filiera solido ed equilibrato tra banche, Fondo centrale di garanzia e consorzi Fidi.”

Demografia d’impresa

Brescia + 0,1% totale imprese e -4,2% imprese artigiane.  È ancora da tenere monitorata, invece, la questione relativa alla demografia d’impresa. Nel quarto trimestre 2023, infatti, torna a scendere il numero di imprese attive in Lombardia: perse 4.587 aziende rispetto a settembre 2023. Tuttavia, rispetto a fine 2019 si osserva una sostanziale invarianza (+0,1 punti percentuali). Negli ultimi quattro anni la Lombardia ha visto comunque aumentare il numero di imprese di oltre 1.100 unità grazie al settore delle utilities (+11,2%), servizi (+10,5%) e all’edilizia (+1,2%), mentre si riscontra una diminuzione significativa per commercio-turismo (-5,6%), manifatturiero (-8,3%) e agricoltura (-5,7%). Sempre in riferimento al trend sul 2019, le migliori province risultano essere Milano (+3,1%), Varese (+0,7%), Monza e Brianza (+0,4%) e Brescia (+0,1%), mentre le peggiori sono Mantova (-7,7%), Sondrio (-4,5%), Cremona (-4,5%) e Pavia (-3,7%), Lodi (-3,3%), Lecco (-2,2%), Bergamo (-2%) e Como (-0,5%).

Anche le imprese artigiane, che rappresentano il 28,6% del totale, non stanno attraversando un periodo estremamente florido: a dicembre 2023, infatti, sono calate di oltre 2000 unità rispetto a settembre 2023. Inoltre tra il 2019 e il 2023 il numero di imprese artigiane è diminuito di oltre 9.100 unità, passando da circa 241.500 a poco più di 232mila, con una contrazione del 3,8%. in particolare, si nota la flessione delle imprese artigiane nel manifatturiero (-5.311 aziende in quattro anni), nell’edilizia (-2.701 imprese) e nella logistica (-1.335). Sempre con riferimento al trend sul 2019, l’unica provincia a far segnare segno positivo è Varese (+2,6%). Tutte le altre fanno registrare un segno negativo a partire da Mantova (-11,2%), Cremona (-6,6%), Pavia (-6,5%), Lodi (-5,4%). Seguono Sondrio (-4,8%), Bergamo (-4,5%), Brescia (-4,2%), Lecco (-4,1%), Como (-4,1%), Monza e Brianza (-3,3%) e Milano (-2,8%).

Una nota positiva relativa al terzo trimestre 2023 dell’economia lombarda concerne l’occupazione e il turismo. Infatti, nei primi nove mesi dell’anno si registra un aumento del numero di 76.000 occupati (+1,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Nello specifico, l’incremento del numero di occupati si concentra nei servizi (+2,6%) e nel settore commercio-alberghi-ristoranti (+5,3%), mentre la maggiore riduzione si riscontra nelle costruzioni, (-2,1%), nell’industria (-1,2%) e nell’agricoltura (-1,2%). Tra gennaio e ottobre 2023, inoltre, le presenze in Lombardia sono arrivate a toccare quota 44 milioni, con un incremento del 25% rispetto al 2019. “Non può che lasciarci invece soddisfatti – conclude la presidente Rigotti - il dato dei flussi turistici, che dicono di un significativo aumento di presenze in Lombardia, al quale ha senz’altro concorso la nostra provincia., sia con l’alto livello delle sue strutture ricettive e dell’offerta eno-gastronomica, sia per la qualità delle produzioni artigiane, che è uno dei fattori che rende la regione e il nostro territorio una meta dalla grande capacità attrattiva”.

 

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