La sentenza

Dichiarato il fallimento di Alco spa, nota catena di supermercati

La crisi della società con sede a Rovato, in via Primo Maggio, era cominciata nel 2020

Dichiarato il fallimento di Alco spa, nota catena di supermercati
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Nell’estate 2022 la quarta sezione civile del Tribunale di Brescia, presieduta dal giudice Simonetta Bruno, aveva ammesso l’Alco spa al concordato preventivo. A distanza di un anno, però, la sentenza numero 225 del 17 agosto ha dichiarato il fallimento della società rovatese.

Dichiarato il fallimento di Alco spa

La crisi del gruppo Alco (formato da tre società, tutte con sede a Rovato in via Primo Maggio, ossia Alco spa, Gestione centri Commerciali spa e Alco Grandi Magazzini spa) si era intensificata nel 2020; ne erano scaturite mobilitazioni sindacali, a suon di presidi fuori da negozi e cash &carry, e lunghe trattative; nella primavera 2021 avevano chiuso tutti i negozi (a marchio Despar e Interspar) facenti capo al gruppo, mentre tra luglio e agosto 2021 le tre società avevano presentato i piani di concordato; tra ottobre e novembre 2021 era stata perfezionata l’intesa con Migross, che si era aggiudicata l’asta per gli 8 cash & carry, un’operazione che aveva permesso di salvare tutti i posti di lavoro; a gennaio 2022 era stato raggiunto anche l’accordo sindacale con Conad sulla procedura di cessione di 17 negozi ex Despar (anche in questo caso erano stati mantenuti i posti di lavoro). Tra luglio e agosto 2022 l’Alco spa era stata ammessa al concordato preventivo e, all’epoca, il passivo concordatario della società ammontava a 139 milioni di euro, mentre l’attivo di circa 72 milioni di euro derivanti dalla vendita, già avvenuta, dei rami aziendali in esercizio a Miluma e degli immobili facenti parte il ramo d’azienda ingrosso a Migross; nonché dalla cessione, nel periodo di piano, di ulteriori beni immobili e/o rami d’azienda in provincia di Brescia presenti nei comuni di Castrezzato, Leno, Ghedi, Braone, Palazzolo sull’Oglio, San Paolo, Montichiari, Calcinato e Rovato.

La sentenza

La sentenza di fallimento (curatori fallimentari sono i commercialisti Valerio Galeri, Marco Vinti e Stefano Lancelotti) assegna ai creditori e ai terzi che vantano diritti reali e mobiliari il temine perentorio di 30 giorni prima dell’adunanza per la presentazione delle domande di insinuazione. L’esame dello stato passivo davanti al giudice delegato Simonetta Bruno è fissato al 24 gennaio 2024.

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