Cultura

Un museo permanente per Villa Alghisi Montini

Uno straordinario lascito di opere d’arte permetterà di dedicare una esposizione permanente alla figura di papa Paolo VI

Un museo permanente per Villa Alghisi Montini
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Durante le Giornate Fai di primavera sarà possibile vedere un piccolo anticipo di quella che diventerà una mostra stabile.

Villa Alghisi Montini

Non finisce di sorprendere villa Alghisi Montini. Durante le Giornate Fai di Primavera, sabato 23 e domenica 24, la «Villa del Dosso» aprirà le sue porte al grande pubblico, è la prima volta che il bene viene inserito tra i «tesori da riscoprire», e chi entrerà si troverà ad assistere ad una incredibile sorpresa. Eccezionalmente saranno esposte alcune opere degli artisti più cari a papa Paolo VI, merito di una importante donazione degli artisti stessi e dei loro familiari.

La donazione

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Il sindaco Laura Alghisi, che da sempre vede nella cultura un modo di promozione e valorizzazione del territorio, è ancora incredula. "Tutto è nato quando lo scorso autunno abbiamo organizzato la mostra dedicata alla vita di papa Montini - ha spiegato - Grazie all’accordo con la nipote Elisabetta Montini, il Comune avrà in uso la villa per i prossimi 12 anni, come primo atto per inaugurare tale accordo abbiamo organizzato in tempi record, grazie alla grande competenza del curatore Roberto Consolandi, la mostra dedicata alla figura e alle opere del papa". Grazie ad una trasmissione Rai dedicata all’evento Pierluigi Manfrini, figlio dello scultore Enrico Manfrini, si mette in contatto con la sindaca. "E’ stato tutto totalmente inaspettato - ha raccontato - all’inizio pensavamo si trattasse di una donazione di qualche documento, invece si tratta, tra opere scultoree, schizzi, dipinti, disegni, e materiale documentario come fotografie, lettere e scritti, di circa 200 elementi". Una donazione a dir poco incredibile che ha visto gli artisti e i loro familiari unirsi per dare vita ad un vero e proprio fondo grazie al quale il Comune ha facoltà di creare una esposizione permanente. Così durante questo lungo inverno il sindaco Alghisi con il vice Giuseppe Brunelli, il consigliere Giuseppe Fogazzi e naturalmente il professor Consolandi, a bordo del camioncino del Comune, hanno recuperato quello che è un vero e proprio tesoro. "Questo grande risultato è merito della professionalità del professor Consolandi - ha continuato il primo cittadino - Senza la sua competenza non saremmo riusciti ad ottenere un risultato così importante, è stato fondamentale il proficuo dialogo che è riuscito ad instaurare tra artisti ed amministrazione, a lui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, la sua presenza è stata fondamentale". Questo lascito unitamente agli oggetti custoditi dalle missionarie e a quelli già lasciati a Villa Monti dalla famiglia darà vita ad una esposizione permanente di tutto rilievo, la più importante d’arte sacra nell’intera Bassa.

Gli artisti del papa

Papa Montini è stato un grande promotore dell’arte. A lui si deve uno scritto in cui si scusava proprio con gli artisti e da lì ne ha recuperato il rapporto intrattenendo con loro importanti relazioni e confronti. Le opere appena donate appartengono proprio alla cerchia più stretta degli artisti con cui papa Paolo VI ha avuto un profondo sodalizio. "Questa è la donazione più importante nella Bassa Bresciana per quello che concerne l’arte sacra - ha spiegato il professor Consolandi - Nella donazione si trovano opere di grande importanza e rilievo di Enrico Manfrini, Lello Scorzelli, Floriano Bodini, Mario Rudelli, Ermes Bellani, Trento Longaretti, Angelo Biancini, Luigi Filocamo, Aldo Carpi, e molti altri, questo è il gruppo di artisti che ha lavorato direttamente con papa Paolo VI". Una donazione di opere a dir poco impressionante basti pensare che contiene un corpus di 50 medaglie commemorative, sculture, dipinti, schizzi, bozzetti preparatori, fotografie, lettere, scritti, davvero una quantità enorme di materiale che probabilmente si ingrosserà con donazioni future. "Da questi artisti nasce la collezione d’arte di Villa Alghisi Montini - ancora Consolandi - Ma soprattutto rispetto all’aspetto liturgico, sacro e all’iconografia cristiana mantengono una valenza di classicità figurale".

Gli artefici della donazione

I grandi protagonisti di questa donazione sono stati i figli degli artisti, in primis Pierluigi, con la moglie Luciana Carli, e Gianluca, figli di Enrico Manfrini, inoltre è intervenuto direttamente l’artista Mario Rudelli e la signora Marilena Riverberi moglie dell’artista Ermes Bellani, a tutti loro va il sincero grazie dell’Amministrazione, del professor Consolandi e naturalmente dell’intera comunità di Verolavecchia che ora può fruire di una parte importante del pontificato di papa Montini. Tra le opere di maggior rilievo si trovano: «Paolo VI e episodi della sua vita», terracotta di Rudelli, quattro formelle bronzee del monumento dedicato a san Francesco di Manfrini, tre grafiche e incisioni di Carpi, una croce con ciclo cristologico, unica, in bronzo di Enrico Manfrini, una ceramica di Angelo Biancini, alcune terrecotte di Manfrini, incisioni di Longaretti e Bodini e dodici inediti disegni raffinatissimi di Scorzelli.

Il futuro

Questo naturalmente non è un punto di arrivo ma uno di partenza. "La finalità è quella di fare in modo che siano i giovani della comunità che possano veicolare e ausiliare il museo -ha concluso Consolandi - Quindi una occasione nuova per varie professionalità quali ingegneri, architetti, storici dell’arte. Il concept è creare una sinergia tra rapporto antropico, paesaggio, progetti eco sostenibili per un nuovo umanesimo". Quello che sembrava un sogno sta già diventando realtà qui a Verolavecchia che in dodici mesi ha visto nascere l’accordo per l’uso di Villa Alghisi Montini, la mostra dedicata a a Paolo VI e presto quella sulla donazione del fondo della Benemerita maestra Maria Dalai. Naturalmente tutto questo è stato possibile grazie agli sponsor, alla Provincia di Brescia, alla Soprintendenza dei beni culturali di Brescia e quella Archivistica della Lombardia, l’ultimo grande grazie è per Elisabetta Montini che ha permesso l’accordo al Comune per l’uso di Villa Alghisi Montini e a Chiara Montini per l’importante collaborazione nella realizzazione del progetto. Il nuovo umanesimo a Verolavecchia è già iniziato.

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